Mi hai salvata

955 51 23
                                    

Cheryl's pov
Cheryl: -grazie di non averla fatta entrare, non lo avrei sopportato-
Heather: -di nulla, però devo dire che era davvero determinata-
Cheryl: -come hai saputo che stessi piangendo?-
Heather: -non sei mai stata una maga delle lacrime silenziose e poi so quanto tu possa essere sensibile- sorrido, tutti questi anni, e lei ancora mi conosce alla perfezione.
Cheryl: -non ho per niente sonno. Chiudo gli occhi ed ho davanti quella scena-
Heather: -non posso entrare nella tua mente e toglierti questo ricordo, però posso prepararti un tè-
Cheryl: -in estate?-
Heather: -perché no? Io lo bevo sempre-
Cheryl: -va bene-
Heather: -e se proprio non devi dormire, metti un film, almeno non ci annoiamo- prendo il telecomando, iniziando a scegliere un film.
Heather: -metti un thriller-
Cheryl: -ma sei pazza? Che schifo, il sangue, i cadaveri, no-
Heather: -allora un horror-
Cheryl: -sì, così non dormirò per un mese-
Heather: -fai sul serio? Ti credevo più coraggiosa-
Cheryl: -lo sono, però odio gli horror, sono banali-
Heather: -certo, certo- mette le due tazze di tè sul tavolino e mi incanto a guardare il fumo che fuoriesce da esse. Heather mi prende di mano il telecomando e mette un film.
Cheryl: -se è un horror ti ammazzo-
Heather: -tranquilla. È un normale film-
Cheryl: -di che parla?-
Heather: -ora lo scoprirai tanto- inizio a sorseggiare il mio tè ai frutti di bosco, devo dire che è buonissimo. Riguardo al film, non lo sto seguendo minimamente.
Cheryl: -Hev, ma per quanto rimarrai a Riverdale?-
Heather: -ti ho già rotto le scatole?-
Cheryl: -sul serio-
Heather: -non so, finché mia madre avrà questo lavoro rimarremo, però credo che se anche lei dovesse trasferirsi io rimarrò qui-
Cheryl: -da sola?-
Heather: -sì e poi non posso lasciarti qui, con tutti i casini che combini- alzo gli occhi al cielo.
Cheryl: -spero davvero che tu rimanga. Mi sei mancata in questi anni-
Heather: -anche tu-
Cheryl: -ma raccontami di più di Sweet Pea- dico con un sorrisetto malizioso.
Heather: -diciamo che hanno mandato lui a salvarmi nella casa-
Cheryl: -ma non mi dire-
Heather: -sì, e nulla, abbiamo chiacchierato tutto il viaggio di ritorno, poi abbiamo iniziato ad uscire e ci siamo messi insieme l'ultimo giorno di scuola-
Cheryl: -se ti fa qualcosa dimmelo che lo pesto per bene-
Heather: -va bene- dice ridendo. Beviamo il nostro tè e mi accorgo che sono già le tre del mattino.
Heather: -wow, abbiamo fatto tardi- dice sbadigliando.
Cheryl: -scusa se non ti ho fatto dormire-
Heather: -tranquilla, vado sempre a dormire alle dieci e mezza, uno strappo alla regola ci sta-
confermo una volta la mia maestria nel saper mascherare le emozioni. Dentro sto letteralmente morendo, mentre fuori sorrido e scherzo pure. Diciamo che l'estate da sogno se n'è andata a quel paese.
Heather: -visto che sei triste e non vuoi parlare con nessuno, potremmo andare da qualche parte-
Cheryl: -dove? Potrei incontrare Toni-
Heather: -non so se ti ricordi il posto dove c'era la casa sull'albero- i miei occhi si illuminano.
Cheryl: -c'è ancora?-
Heather: -no, però il prato è rimasto, potremmo fare un picnic. Non ci viene mai nessuno-
Cheryl: -perfetto, devo distrarmi-
Heather: -bene, io vado da Pop's, tu preparati. Il guardaroba è a tua completa disposizione-
Cheryl: -Hev-
Heather: -se mi ringrazi non ti prendo nulla da mangiare-
Cheryl: -volevo solo chiederti: perché fai tutto questo per me?-
Heather: -alle medie mi hai salvato la vita-
Cheryl: -come?- mi interrompe.
Heather: -vado, sennò non faccio in tempo- c'è qualcosa che nasconde sotto la sua frase. Apro il guardaroba di Hev ed inizio a cercare qualcosa di rosso. Alla fine trovo una maglietta a maniche corte scollata e dei pantaloncini bianchi. Semplice ma carino. Sento la porta aprirsi.
Cheryl: -Hev?- ha dimenticato qualcosa?
: -Cheryl, ciao- mi giro di scatto. È sua madre, che colpo.
Cheryl: -signora Hills, io-
: -tranquilla. Heather è uscita?-
Cheryl: -sì, è andata da Pop's. Abbiamo deciso di fare un picnic oggi-
: -capisco. Ma raccontami di te. Non ci vediamo da un sacco. Cosa hai fatto in questi anni?-
Cheryl: -non c'è molto da raccontare. Mio fratello è morto, ucciso da mio padre e mia madre è in prigione- mi guarda sconvolta.
: -mi spiace tu abbia dovuto sopportare tutto questo- mi abbraccia. Alle medie era come una seconda madre per me. Aiutava me ed Heather a fare i compiti, ci preparava la merenda.
Cheryl: -non fa niente. Scusi, esco un attimo a prendere la borsa in macchina-
: -vai pure. Mi ha fatto piacere rivederti- Esce di casa andando a lavoro mentre io apro la portiera della mia macchina e prendo la borsa. Mentre sto per andarmene, qualcosa attira la mia attenzione. Un foglietto rosa attaccato al finestrino. Faccio il giro della macchia e lo prendo.
Ciao Cher, visto che non rispondi alle chiamate e ai messaggi, ho deciso di scriverti qui. Mi dispiace tantissimo, non so cosa mi sia preso, forse ero ancora assonnata, non lo so e non sto cercando scuse, solo sappi che mi dispiace. Hai ragione a non volermi parlare. Sono stata un idiota come sempre, e ti ho ferita. Quando vorrai possiamo parlare? Ne ho bisogno, davvero, voglio spiegarti tutto. Scusa ancora. TT.
"
Scusa Toni, ma oggi non voglio preoccuparmi ed affrontare il discorso di Jack" rigiro per qualche secondo il post-it tra le dita, per poi strapparlo in mille pezzi e buttarlo. Se pensa di farsi perdonare con un ridicolo bigliettino si sbaglia di grosso.
Heather: -eccomi, andiamo?- ci sediamo nella mia auto, partendo verso la destinazione, che a distanza di anni ricordo benissimo. Venivamo tutti i pomeriggi in quella casa sull'albero.
Cheryl: -quindi, com'è avere una madre così amorevole?-
Heather: -davvero bello-
Cheryl: -già-
Heather: -Cher, tu hai Toni. Può aver sbagliato, però so che ti ama e-
Cheryl: -Hev, non voglio parlare di Toni oggi- dico interrompendola. Alza le mani in segno di resa. Stendiamo la tovaglia che abbiamo preso e lei inizia ad estrarre tutto il cibo dalla busta. Intanto il sole sta iniziando a sorgere.
Cheryl: -non ti sei risparmiata vedo-
Heather: -perché avrei dovuto- iniziamo a mangiare, entrambe con una fame assurda, dato che non abbiamo fatto colazione.
Cheryl: -Hev, ora però dimmi: come ho fatto a salvarti? E poi da cosa?- abbassa lo sguardo.
Heather: -quando a mio padre hanno diagnosticato la sua malattia, stavamo ancora qui a Riverdale. I medici dicevano che gli restava qualche anno, forse di meno. Io piangevo ogni giorno, visto che mia madre pensava che dovessi sapere quello che stesse succedendo. Un giorno papà mi ha chiamato in camera sua e mi ha detto: -piccola, sai che non sto bene, per niente bene. Mi hai chiesto se potessi fare qualcosa per me. All'inizio ti ho detto che non puoi far nulla, però ora ci sarebbe una cosa che potresti fare: sorridere. Sorridi, sorridi e sorridi ancora. Trova quella persona che ti rende felice- gli ho risposto che ho già una persona che mi rende felice e quando mi ha chiesto chi fosse, ho detto il tuo nome, ogni giornata che passavamo insieme mi faceva dimenticare cosa stesse succedendo in casa-
Cheryl: -perché non mi hai parlato della malattia di tuo padre?- dico ormai con le lacrime che scendono anche a me.
Heather: -non volevo assillarti con i miei problemi. Non volevo che ti preoccupassi per me-
Cheryl: -Hev-
Heather: -scusa se non ti ho cercata per questi anni, scusa per tutto- dice singhiozzando.
Cheryl: -Hev, davvero fa nulla. Ora ci siamo ritrovate-
Heather: -si, ma potevo fare qualcosa tutti questi anni per dimostrarti quanto tenevo a te e non l'ho mai fatto- sorrido, la sua fragilità negli anni non è cambiata. Le prendo la mano.
Cheryl: -ti prometto, anzi ti giuro, qui, in questo momento, che non ci separeremo più-
Heather: -davvero?-
Cheryl: -sì- la abbraccio fortemente.
Heather: -ti voglio bene Cher-
Cheryl: -anche io-

Before the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora