Il mio tutto

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Cheryl's pov
Sono passati cinque anni dal primo giorno di scuola primaria. Ormai Jason ed io abbiamo compiuto undici anni, perciò siamo dei veri e propri adolescenti, o quasi. In questo lasso di tempo sono successe molte cose, lasciate che vi aggiorni: abbiamo terminato entrambi la scuola primaria con il massimo dei voti e come premio mamma e papà ci hanno dato il permesso di ristrutturare le nostre camere come più ci piaceva, dato che lo chiedevamo ormai da mesi.
Io ovviamente ho scelto come colore il rosso. Ho ordinato un enorme letto a baldacchino e un tappeto dello stesso colore della camera, che in poche parole è il paradiso rosso. Jason invece, che sogna di far parte della squadra dei Bulldogs, una volta andato al liceo, ha scelto per la sua stanza i colori principali della bandiera della squadra: giallo e azzurro. Un'altra notizia è che dalle medie avremmo entrambi iniziato a praticare uno sport. Lui ovviamente il football, mentre io ho scelto il cheerleading. Voglio entrare nelle cheerleader della Riverdale High e visto che gli standard sono molto alti, devo impegnarmi al massimo. Domani inizieremo una nuova scuola, con nuovi compagni e nuovi professori. Mio padre ha passato giornate intere con Jason, preparandolo fisicamente per lo sport che inizierà. Se pensate che io ho passato più tempo con mia madre vi sbagliate; anche lei aveva occhi solo per Jason. Oddio come sei bello, oddio al liceo giocherai nella più famosa squadra di Riverdale, e tutto il resto. In poche parole ho visto i miei genitori solo nella sala da pranzo quando mangiavamo, per il resto ho trascorso le mie giornate o con Jason, oppure al telefono. Da domani però avrò così tanti e nuovi impegni, come compiti per casa ed allenamenti, che non ci sarà stato tempo per annoiarsi. Però il mio desiderio più grande è un altro: trovare un'amica.  Alle elementari mi è bastato Jason, ma ora sento di avere il bisogno di qualcun altro.  La troverò, non ci sono dubbi.
In quel momento Jason torna dal giardino, grondante di sudore.
Cheryl: -andato bene l'allenamento?-
Jason: -lasciamo perdere, sono mezzo morto, però se è il prezzo da pagare per entrare nei Bulldogs allora lo sopporterò- è assurdo che a solo undici anni sta già pensando al suo futuro così apertamente. Del resto nostro padre gli ha sempre detto che noi Blossom siamo il meglio e che lui avrebbe preso il comando del suo business di sciroppo d'acero. Mio fratello dice che tutto ciò è strano. Come fa papà a guadagnare tutti questi soldi vendendo solo sciroppo d'acero? Ci deve essere dell'altro, però non ha voglia di indagare, per paura di mancare di rispetto a nostro padre. Lo capisco. Se mia madre mi ha dato uno schiaffo all'età di sei anni solo perché avevo letto un libro che parlava di due ragazze lesbiche, non oso immaginare cosa farà papà se scoprisse che suo figlio indaga sui suoi affari ritenendoli sospetti. Lo sento entrare in doccia, visto che le nostre camere sono una accanto all'altra. Mi distendo sul mio letto a baldacchino ed inizio a disegnare. Dopo qualche minuto che continuo a fare tratti sul foglio, disegnando una persona inventata, mi sento uno sguardo addosso. Alzo la testa e lo vedo appoggiato alla porta che mi sorride. Si butta sul mio letto strisciando verso di me.
Jason: -che disegni?-
Cheryl: -solo un paesaggio-
Jason: -capito. Oggi vuoi andare da Pop's? Non mi va di cenare qui e poi oggi c'è lo stufato di verdure- lo guardo con una faccia schifata. Odiamo entrambi quello stufato. La cuoca lo prepara per noi da quando siamo piccoli, così è diventata ormai tradizione servirlo il lunedì sera.
Cheryl: -me lo chiedi pure JJ? Sai quanto odio quella cosa-
Jason: -sì, lo so, e so anche che odi questo-
Inizia a farmi il solletico ai piedi, sa quanto lo soffro, così dopo qualche secondo sono volata giù dal letto e sto ridendo sul tappeto con le lacrime agli occhi.
Cheryl: -ok ok, mi arrendo basta-
Jason: -primo round vinto da Jason Blossom, 1 a 0- inizia a camminare per la stanza improvvisando una danza tanto ridicola quanto divertente.
Cheryl: -vedremo se riuscirai a battermi in una sfida a chi mangia più hamburger da Pop's-
Jason: -che paura- dice con tono sarcastico. È mio fratello, perciò lo conosco. Non riesce a mangiare più di due hamburger in una volta, così come io non riesco a sopportare il solletico per più di dieci secondi.
Jason: -ancora a letto? Dai muoviti sennò mi daranno la vittoria per forfait-
Cheryl: -scordatelo- dico sorridendo. In meno di dieci minuti siamo già per strada.
Jason: -prendi il tuo solito milkshake alla ciliegia?-
Cherylm: -e tu il tuo solito cheesburger con pancetta?-
Jason: -ok, mi conosci troppo bene-
Cheryl: -sono tua sorella che vuoi che sia qualche informazione per metterti in ridicolo qualche volta- lo guardo inclinando la testa di lato.
Jason: -non lo faresti mi vuoi troppo bene- fa la sua solita faccia soddisfatta di quando ha palesemente ragione.
Cheryl: -dai andiamo campione. Preparati ad una lotta all'ultimo sangue- entriamo nel locale illuminato.
Pop Tate: - salve ragazzi- mio fratello ed io lo salutiamo all'unisono. 
Pop Tate: -non ditemi che anche oggi sfida di abbuffate- dice vedendo i nostri sguardi maliziosi.
Jason: -ebbene sì Pop, facci sei cheeseburger, i nostri soliti milkshake e patatine-
Pop Tate: -dimentichi la crostata di ciliegie per la signorina, caro Jason-
Jason: -giusto Pop, grazie-
Pop Tate: -tra poco saranno pronti- dice con il suo solito sorriso caloroso. Ci sediamo al nostro solito posto in fondo a destra.
Cheryl: -poi dici che mi conosci bene- dico facendo la finta offesa.
Jason: -eh hai ragione, stavo pensando a quando ti batterò-
Cheryl: -vuoi scommettere per caso?-
Jason: -non sarebbe male. Però quando perderai non piangere-
Cheryl: - e tu non dire a papà che la tua sorellina ti ha battuto-
Jason: -che simpatica- Pop ci porta il nostro ordine e la sfida ha inizio. Chi vincerà, può esprimere un desiderio che l'altro deve per forza esaudire. Dopo aver mangiato un hamburger e bevuto il suo milkshake, Jason non ce la fa più. Può essere bravissimo a scuola e a football ma so che nelle abbuffate perde sempre. Chissà se ha organizzato tutti questi solo per farmi felice.
Jason: -basta, se mangio ancora qualcosa scoppio-
Cheryl: -le altre cose le portiamo a casa e le mangiamo domani-
Jason: -sì, buona idea- usciamo dal locale con una busta piena di cibo.
Jason: -se non mangiamo anche domani mamma e papà ci uccideranno. Comunque, qual è il tuo desiderio?- non gli rispondo subito, ci sto pensando. Non voglio chiedergli qualcosa di banale, come farmi i compiti per un mese o cose così, voglio qualcosa che rimanga per sempre.
Cheryl: -promettimi che mi dirai la verità e che mi racconterai tutto sempre-
Mi prende le mani e guardandomi negli occhi dice "te lo prometto sorellina" Ci abbracciamo. Lo amo più della mia stessa vita. Non riuscirò mai ad amare qualcun altro come lui. Per me è semplicemente tutto.

Before the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora