Promesso?

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Toni's pov
Toni: -penso lei abbia sbagliato persona-
: -Antoinette Topaz?- annuisco. Non sto capendo più niente, sono completamente stordita. Inizia a frugare nella borsa, estraendo poi un piccolo cartellino rettangolare.
: -ecco- me lo porge. Dora Topaz, nata il 4 giugno 1945.
Toni: -non può essere, i miei sono morti quando avevo sei anni e non mi hanno mai parlato dei loro genitori-
Dora: -non ti hanno mai parlato di noi perché non ci siamo lasciati in un modo amichevole-
Toni: -prego, entri-
Dora: -dammi pure del tu- non rispondo, sono totalmente confusa, nella mia testa girano solo ricordi dei miei genitori, mentre cerco di ricordare se mi avessero mai parlato dei nonni. No, non una parola. Non siamo mai andati a trovarli ed io non chiedevo niente di loro, del resto avevo solo sei anni. Ci sediamo, lei sul divano, mentre io mi sistemo sulla poltrona.
Dora: -penso tu voglia delle spiegazioni-
Toni: -sì, nessuno mi ha mai parlato di voi-
Dora: -noi è tuo padre non parliamo da diciotto anni-
Toni: -quindi voi-
Dora: -non sapevamo di avere una nipote, sì-
Toni: -perché non ve l'hanno detto?-
Dora: -una sera abbiamo litigato in un modo pessimo e da quel giorno loro si sono trasferiti senza dirci nulla. Abbiamo passato mesi a cercarli, però senza risultati. Poi abbiamo abbandonato ogni tipo di speranza nel rintracciarli-
Toni: -per cosa avete litigato?- può sembrare una domanda scomoda, però non mi interessa, io devo sapere.
Dora: -per tua madre- prendo un grande respiro, cercando di metabolizzare la grande quantità di informazioni.
Toni: -perché?-
Dora: -sarò sincera con te. Lei e tuo padre erano troppo diversi. Lo abbiamo detto a Josh, però è sempre stato un uomo irascibile, perciò l'ha presa male, molto male. Il giorno dopo i suoi amici ci dissero che lui è Rebecca si fossero trasferiti. Li abbiamo chiesto dove, però neanche loro lo sapevano- guardo il pavimento davanti a me.
Dora: -Toni- mi mette una mano sulla spalla.
Toni: -come mi hai trovata?-
Dora: -tuo zio. Quando tuo padre se n'è andato, Edward è rimasto dalla nostra parte, però partecipava comunque alle ricerche. Abbiamo saputo che è morto qualche mese fa, nella sua casa c'era l'indirizzo dove vivevate. Non siamo potuti venire subito da te perché tuo nonno aveva una malattia ed io dovevo stargli vicino. Durante il funerale di Edward abbiamo saputo che anche Josh e Rebecca fossero morti.
Toni: -già- si alza dal divano e viene verso di me, abbracciandomi. Poggio la testa sulla sua spalla, godendomi l'affetto di un parente, finalmente, dopo tanti anni. Ci stacchiamo e lei mi prende il viso tra le mani, squadrando ogni singolo particolare.
Dora: -sei identica a lui- sorrido leggermente. Ho solo un ricordo confuso di mio padre, so solo che anche lui aveva la pelle caramellata e i capelli mori come i miei.
Dora: -tu invece? Cosa hai fatto in questi anni?-
Toni: -ho vissuto con lo zio e-
Dora: -ti trattava bene?-
Toni: -certo- non voglio entrare nei particolari e raccontare di ciò che volesse farmi quel giorno in cui sono scappata.
Dora: -è sempre stato così premuroso, ma perché ti sei trasferita qui?-
Toni: -volevo cambiare aria e mi sono trasferita. Lui non ha opposto resistenza-
Dora: -capisco-
Toni: -quando vivevo con lui, non vi ha detto nulla?- scuote la testa. Perché è tutto così strano?
Dora: -raccontami dai, come va la scuola, gli amici, hai un ragazzo?-
Toni: -vado alla Riverdale High, ho molti amici, soprattutto dei Serpents e ho una ragazza-mi guarda con un'espressione normalissima.
Dora: -come si chiama?-
Toni: -Cheryl, Cheryl Blossom- il sorriso che aveva prima, si spegne. Deglutisce, spostando il suo sguardo dai miei occhi ed iniziando a guardare un punto indefinito della stanza.
Toni: -sì?-
Dora: -una Blossom-
Toni: -sì, perché?- solo ora mi viene in mente che la storia di suo fratello si è estesa anche in città fuori Riverdale.
Toni: -lei non ha niente a che fare con la morte di suo fratello- mi affretto a dire.
Dora: -non è questo. La sua famiglia ci ha letteralmente mandati in banca rotta-
Toni: -che vuoi dire?-
Dora: -ci ha obbligato a vendere tutti i nostri territori. Hanno detto che se non avremmo fatto come dicevano, ci avrebbero fatto passare l'inferno e conoscendoli lo avrebbero fatto sicuramente-
Toni: -lei non è come i suoi genitori- 
Dora: -non ti sto dicendo di lasciarla, certo che no, ti sto dicendo solo di fare attenzione- non riesco a fare a meno di sbadigliare, sono ormai le tre di notte.
Dora: -vedo che hai sonno. Meglio che vada-
Toni: -hai un posto dove stare?-
Dora: -ho affittato una piccola casa nel NorthSide, non mi fermerò per molto- sorride.
Toni: -va bene. Allora ci vediamo-
Dora: -domani, come vuoi- annuisco ed aspetto che lei esca. Rimango seduta sulla mia poltrona, cercando di capire cosa sia appena successo. Troppe informazioni in troppo poco tempo. La mia testa sta per scoppiare. Da una parte sono felice di aver visto quella che è mia nonna, del resto sono ormai cinque anni che vivo senza qualcuno che faccia parte della mia famiglia, dall'altra, la notizia di Cheryl mi ha sconvolto. Vorrei dormire certo, buttarmi sul letto, chiudere gli occhi e teletrasportami nel mondo dei sogni, però non ci riesco. Devo condividere tutto ciò con qualcuno e c'è solo una persona può capirmi veramente: Cheryl. Esco dalla roulotte, prendo la moto e parto verso ThistleHouse. Fa che non stia dormendo, ti prego. Parcheggio e con grande sollievo noto che le luci della sua camera sono accese. Sono le tre, cosa ci fa ancora sveglia? Ho le chiavi, perciò entrare non mi sarà difficile. Apro piano la porta, sua nonna starà sicuramente dormendo. Salgo le scale e busso. Nessuno risponde. Si sarà addormentata con le luci accese? Dubito. Abbasso la maniglia e vedo che è sdraiata sul letto, con le cuffiette infilate nelle orecchie, mentre disegna.
Toni: -amore?-entro nella stanza e solo ora alza lo sguardo. Sobbalza.
Cheryl: -Toni, che colpo-
Toni: -scusa- la guardo meglio e noto che ha gli occhi rossi, che subito strofina per cercare di togliere le lacrime.
Toni: -cos'è successo?-
Cheryl: -non avevi detto che avresti dormito nella roulotte?-
Toni: -sì, però è successa una cosa-
Cheryl: -cosa?-
Toni: -prima la mia domanda- sbuffa alzando gli occhi al cielo. Intanto mi tolgo la giacca di pelle e mi sdraio sotto le coperte vicino a lei.
Cheryl: -Nana Rose mi ha raccontato una storia della nostra famiglia-
Toni: -e?-
Cheryl: -riguarda te-
Toni: -in che senso?-
Cheryl: -mi ha detto che noi abbiamo rovinato la vostra famiglia-
Toni: -amore, oggi è venuta mia nonna- dico collegandomi al suo racconto. Si gira di scatto verso di me.
Cheryl: -non avevi detto che-
Toni: -sì, i miei sono morti, però i miei nonni non sapevano di avere una nipote-
Cheryl: -cosa ti ha detto?-
Toni: -la stessa cosa che stai dicendo ora- mi guarda sconvolta.
Cheryl: -come?-
Toni: -non lo so, mi ha chiesto se fossi fidanzata e le ho raccontato di te. È uscito fuori il tuo cognome e mi ha raccontato questa cosa- abbassa lo sguardo.
Cheryl: -ti ha detto di lasciarmi?-
Toni: -certo che no, perché?-
Cheryl: -non so, forse ora penserai che io sia una persona terribile, causa di sofferenza-
Toni: -amore, tu sei la mia felicità e non potresti mai essere la causa della mia tristezza. Non ti lascerei per niente al mondo-
Cheryl: -promesso?-
Toni: -sì-

Before the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora