Atto fatale

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Toni's pov
Sono ormai passate due settimane. Risultati? Zero. Miglioramenti? Zero. Continua a non volermi parlare. L'altro ieri Sweet la stava per colpire, dopo che ha insultato per la millesima volta i Serpents, però sono riuscita a trattenerlo, anche perché non sono sicura di chi avrebbe avuto la meglio in uno scontro. Ho sentito parlare delle doti di lotta di Cheryl e non volevo che il mio amico riportasse ferite. Oggi è sabato. Ieri, come tutti gli altri giorni non ho fatto nulla ti particolare, anche perché mi sto concentrando in tutti i modi per farmi perdonare. Ho fatto dei compiti, mangiato e la maggior parte del tempo sono stata a letto a dormire, non volendo vivere la mia vita e preferendo il mondo dei sogni a quello della realtà. Mentre sto di nuovo cercando di addormentarmi, per la terza volta in questo pomeriggio, il mio telefono vibra. All'inizio decido di non rispondere, però il solo pensiero che quel messaggio possa essere di Cheryl, mi fa alzare di scatto. Ovviamente non è un messaggio dalla mia ragazza. È ancora la mia ragazza? Non ci siamo lasciate proprio definitivamente, però il suo comportamento mi sta facendo pensare ad una rottura molto più che definitiva. Il messaggio è di Veronica.
Veronica: -hey Toni. Un mio vecchio amico organizza una festa, vieni? Devi distrarti un po'-
Toni: -ci sarà anche lei?-
Veronica: -sì-
Toni: -passo grazie-
Veronica: -nessun progresso?-
Toni: -zero-
Veronica: -proverò a parlarle-
Toni: -no, non pressarla. Falle godere la festa. Già sta male per colpa mia- vederla mi farebbe solo peggio. Già sto uno schifo. Non esco e cerco di evitare i turni di guardia al White Wyrm. Grazie a Dio, Sweet e Fangs mi aiutano prendendo il mio posto. Mi spiace farli fare ore in più, però loro dicono che li sta bene. Tra Olivia e Sweet Pea va tutto a meraviglia. Hanno anche avuto la loro prima volta e solo a parlarne mi viene la nausea. Notizie della spia? Ieri mi ha scritto complimentandosi con me per la nostra rottura. La mia risposta è stata questa.
Toni: -vedo che stai perdendo colpi, abbiamo rotto due settimane fa- gli dico esplicitamente che ci siamo lasciate per evitare guai, almeno lui sarà convinto e Cheryl porta vivere in pace. Bene, ora direi che è proprio l'ora di dormire un altro po'.

Cheryl's pov
Devo essere perfetta. Veronica mi ha detto che questo suo amico viene da New York e che si ferma qui a Riverdale per poco. Sento ormai l'odore di nuove conquiste. Anche se sono una lesbica convinta, il divertimento non me lo leva nessuno. Vestito corto, rossetto rosso a non finire e in un'ora sono pronta. Sono solo le sei, la festa inizia alle sette e mezza. Ogni volta che sono in anticipo mi prendo del tempo per pensare. Non ci parliamo da giorni, forse dovrei far cadere le mie barriere e darle qualche speranza. Mi ha già ferita una volta con una facilità estrema, lo rifarà altre volte finché non mi distruggerà. Non so neanche io se la amo ancora. L'amore non può sparire da un momento all'altro. Sono in una continua discussione con me stessa. Perdonarla, ritornare con lei. Essere orgogliosa e non farsi distruggere di nuovo. Seconda opzione approvata. Il resto del tempo che mi separa dalla festa lo passo osservando il pavimento. Appena squilla la sveglia, sì, metto sempre una sveglia per le feste visto che devo arrivare leggermente in ritardo ma non troppo, cosicché l'attenzione sia tutta rivolta verso di me. Sì, adoro essere al centro dell'attenzione. Non conosco l'indirizzo, perciò seguo con attenzione il navigatore. È una casa enorme, di mattoni. Mi ricorda in parte ThornHill, anche se meno elegante e sfarzosa. Suono il campanello. Mi apre un ragazzo, devo dire molto affascinate.
Ha i capelli ricci e gli occhi verdi, vestito con un completo molto elegante.
: -wow, non pensavo di rivederti sai- la sua voce apre un ricordo della mia mente. Il ragazzo della festa in piscina a casa di Ethel. Con lui non mi annoierò di sicuro.
: -piacere Nick- mi bacia delicatamente la mano.
Cheryl: -Cheryl-
Nick: -un nome degno di tale bellezza- mi fa cenno di entrare e mi accompagna in una stanza dove c'è una quantità infinita di drink.
Nick: -arrivo subito merveille- sa anche il francese, non male.
Veronica: -Cheryl-
Cheryl: -Lodge-
Veronica: -bella festa vero?-
Cheryl: -sì carina. Senti un po', ho già visto questo Nick da qualche parte, oltre alla festa in piscina-
Veronica: -i suoi sono una delle famiglie più ricche a New York. Non sono visti molto di buon occhio, sai la mafia e cose così. I St. Clair- ne ho già sentito parlare. Una delle famiglie più ricche di New York. Ancora più interessante.
Veronica: -Toni non è voluta venire-
Cheryl: -ormai non mi interessa più Veronica, acqua passata- non dice nulla ma posso giurare di aver sentito un certo, certo. Non ci crede? Peggio per lei.
Veronica: -io vado, Nick mi ha chiesto di cantare e non ho potuto dirgli di no, ci vediamo- rimango così sola a bere il mio drink. La mia solitudine però cessa appena vedo Nick guardarmi, lo saluto con la mano e lui viene verso di me.
Nick: -ti stai divertendo?-
Cheryl: -non è male come festa-
Nick: -vedo che hai finito il tuo drink, lascia fare a me- chiama un cameriere e prende dal vassoio un altro bicchiere.
Cheryl: -pour moi? Merci- mi sfoggia uno dei suoi sorrisi raggianti e mi prende sottobraccio guidandomi davanti un mini palco dove intanto Veronica si prepara ad esibirsi. Ci guarda per un secondo stranita, però come si dice lo spettacolo deve continuare, perciò prende il microfono ed inizia a cantare. Aspetta, perché vedo tutto sfocato? Le mie gambe sembrano essere fatte di gelatina. Sento che sto per cadere.
Nick: -tutto ok?-
Cheryl: -sì, ho bisogno solo di un attimo-
Nick: -vieni, andiamo- mi prende per le spalle e mi trascina di nuovo in casa, dove la musica aumenta la mia confusione. Inizio a vedere sempre più sfocato. L'unica sensazione che ho è quella delle sue mani che mi sorreggono per non farmi cadere. Entriamo in una stanza, o almeno credo sia una stanza, visto che non sto capendo più nulla. La musica non c'è più.
Nick: -ora ti divertirai di sicuro- sento la sua presa farsi più debole e sento in seguito qualcosa di morbido sotto di me, un letto forse o un tappeto. Passa qualche secondo, oppure qualche ora, ormai ho perso la cognizione del tempo. Sento di nuovo le sue mani su di me. Anche se non le sta usando per sorreggermi. Vagano su tutto il mio corpo curiose, senza limiti. Continua a toccarmi per non so quanto. Ad un tratto sento un rumore metallico e qualcosa che viene sfilato: la sua cintura e la cerniera dei pantaloni.
Nick: -sai, non mi sono mai dimenticato il pugno di quella tua fidanzatina. Bene, oggi pagherai tu per lei- sta per compiere l'atto fatale, privarmi della mia intimità e della mia dignità.
: -giù le mani da lei-

Before the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora