Lacrime di gioia

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Cheryl's pov
Ed eccolo qui, il giorno che tanto odio. Tutti che mi chiedono se io stia bene, tutti che cercano di farmi uscire di casa. Non voglio uscire di casa il dannato diciotto agosto. Non voglio passeggiare per le strade ed essere assalita dai ricordi di mio fratello. Voglio solo rimanere in casa, con una matita ed un blocco da disegno, senza nessuno intorno, con le cuffiette mentre ascolto musica.
Mi mostro sempre forte con tutti, Cheryl Blossom, la ragazza stronza HBIC della scuola, che ha l'autostima fino alle stelle e che giudica tutti guardandoli dall'alto verso il basso, però almeno un giorno all'anno voglio essere una ragazza normale, che ha una vita orribile, con il padre che ha ucciso il proprio figlio e la madre in prigione. Una ragazza che ha sbalzi di umore tali che può passare dal ridere a piangere manco fosse in lutto. Ma del resto il lutto c'è. Scusa JJ, ma anche oggi rimarrò chiusa in casa. Non ho le forze di affrontare il mondo lì fuori, non oggi. La mattina di questo giorno infernale inizia con il mio umore nero, che viene rischiarato dalla piccola ragazza stesa vicino a me, che però, di lì a poco avrei mandato via per godermi la solitudine più totale.
Le sistemo delle ciocche dietro i capelli e vado in cucina. Nana Rose sta ancora dormendo, perciò cerco di fare il maggior silenzio possibile per non svegliarla. Mi preparo del tè alla ciliegia, spalmando poi una fetta biscottata con una marmellata dello stesso frutto. JJ amava il tè alla ciliegia, lo bevevamo sempre a colazione il giorno del nostro compleanno. Guardo fuori dalla finestra, bevendo a piccoli sorsi il liquido rosato. Perché tutte le sciagure devono succedere a me? Perché non posso essere una ragazza proveniente da una famiglia modesta che ti accetta così come sei, senza darti schiaffi o apostrofarti ad ogni passo?
Toni: -hey, piccola-
Cheryl: -giorno Toni- rispondo freddamente. Non voglio fingere di star bene, anche perché con lei non funzionerebbe.
Toni: -come ti senti?-
Cheryl: -bene, solo che non ho dormito molto stanotte. Ricorda che dobbiamo prepararci per la gita di domani-
Toni: -già, non vedo l'ora- dice sorridendomi. Per fortuna neanche lei si ricorda del mio compleanno, perfetto, non perderò tempo in spiegazioni sul perché sia così triste. Facciamo colazione in silenzio, la tensione per quanto è alta, si può tagliare con delle forbici.
Toni: -andiamo a preparare le valigie?-
Cheryl: -abbiamo ancora tutto il giorno e poi tutti i tuoi vestiti sono nel tuo appartamento-
Toni: -possiamo farci un salto insieme-
Cheryl: -preferisco restare in casa-
Toni: -perché?-
Cheryl: -te l'ho detto, non ho dormito bene. Sai che quando non dormo abbastanza sono irascibile-
Toni: -va bene, allora andrò da sola-
Cheryl: -perfetto- le faccio un sorriso falso, tornando in camera. Un po' mi spiace che non si ricordi del mio compleanno, del resto è la mia ragazza, però dall'altra parte, è meglio così.

Toni's pov
Tutto il mio piano sta procedendo alla perfezione. Mi ero già preparata ad una tale reazione da parte sua. Betty mi ha raccontato tutto per filo e per segno, perciò sapevo esattamente che oggi sarebbe stata di cattivo umore, ora mi manca solo trovare una scusa per farla uscire di casa. La lettera e l'altro regalo sono già pronti nella tasca della mia giacca, abbastanza grande da contenerla senza stropicciarla, per il cibo invece mi inventerò qualcosa. Le lascio i suoi spazi, mentre continuo a fare colazione, visto che lei ha mangiato solo una fetta biscottata con la scusa di non avere fame. Mi preparo delle uova strapazzate e del bacon, mettendo tutto in un piatto e mangiando con appetito. Mentre finisco il mio bacon, nella cucina entra Nana Rose.
Toni: -signora Blossom-
Nana Rose: -te l'ho detto Antoinette, è sempre così, non farci caso, domani le passerà-
Toni: -non si preoccupi so già cosa fare per tirarle un po' su il morale-
Nana Rose: -lo spero, mi fa davvero male vederla così- alle dodici, non avendo segni di vita da parte di Cheryl, decido di andare di sopra a controllare cosa stia facendo.
Toni: -amore?- apro di poco la porta e la vedo disegnare, con le orecchie tappate dalle AirPods.
Sorrido a quella vista. È completamente struccata, ancora in pigiama e con i capelli spettinati, però rimane ugualmente bellissima. Mi siedo sul letto accanto a lei. Non mi degna neanche di uno sguardo.
Toni: -che disegni?-
Cheryl: -nulla- mi sporgo in avanti e vedo la mia faccia, disegnata alla perfezione.
Toni: -niente vero?- dico prendendole delicatamente il foglio di mano.
Cheryl: -Toni, ridammelo-
Toni: -è bellissimo- la guardo negli occhi, sperando di scorgere qualche emozione dovuta al mio complimento, però trovo solo una barriera che neanche io riesco ad abbattere. Riprende il disegno, continuando la sua opera.
Toni: -sicura di star bene?- dico fingendo di non sapere la causa della sua tristezza.
Cheryl: -certo-
Toni: -va bene- mi spoglio davanti a lei, mettendomi in seguito dei jeans strappati e una canottiera.
Cheryl: -vai a prendere i vestiti?-
Toni: -sì- annuisce. Esco dalla camera, cammino sul posto, per farle credere di essermene andata e dopo qualche minuto rientro nella stanza. Lei alza lo sguardo confusa.
Toni: -senti, ho provato a salire sulla moto, però mi gira un po' la testa. Non è che potresti-
Cheryl: -allora rimani qui. Andrai a prendere i vestiti più tardi-
Toni: -in realtà volevo andarci ora- faccio il broncio.
Cheryl: -e va bene, però rimarrò in macchina-
Toni: -ok- inizia a vestirsi, andando poi in bagno a truccarsi. Durante la sua assenza, prendo le chiavi della macchina dalla sua borsa, mettendole in tasca.
Cheryl: -ok, ci sono, però facciamo in fretta- scendiamo e lei inizia a frugare nella borsetta.
Cheryl: -dannazione, ho dimenticato le chiavi-
Toni: -non è un problema- dico tirandole fuori.
Cheryl: -Toni, dammele-
Toni: -no, guido io-
Cheryl: -hai detto tu che ti gira la testa, non voglio fare un incidente-
Toni: -so quello che faccio, quindi ora siediti in macchina ed andiamo- lei sbuffa però non oppone resistenza. Svolto a destra percorro qualche metro, fino ad arrivare al Pop's.
Cheryl: -non ho fame-
Toni: -io sì. Rimani qui, torno subito- entro nel locale e trovo già la mia ordinazione, con una tovaglia da Picnic inclusa. Ho chiamato Pop qualche minuto fa, dicendogli di preparare tutto.
Toni: -grazie mille Pop- rientro in macchina, poggiando le buste sui sedili posteriori.
Cheryl: -ti ho detto che non ho fame-
Toni: -magari dopo ne avrai-
Cheryl: -dubito- non le rispondo, continuando a guidare. Qualche chilometro ed inizia ad agitarsi.
Cheryl: -hai sbagliato strada-
Toni: -non mi pare, no-
Cheryl: -sì, dovevi svoltare prima- scuoto la testa sorridendo e beccandomi un'occhiataccia. Mi fermo in mezzo agli alberi, che fortunatamente nascondono il lago.
Toni: -rimani qui-
Cheryl: -Toni, è una sorta di scherzo? Sappi che se è così io-
Toni: -aspetta qui- dico interrompendola e prendendo le buste. Mi infiltro tra gli alberi, percorrendo qualche metro e stendendo la tovaglia a qualche metro dalla riva. Accendo anche delle candele. Torno dalla mia ragazza che intanto sta smanettando sul telefono.
Toni: -vieni-
Cheryl: -dove?-
Toni: -fidati di me- le porgo la mano che lei prende stranita. Ci addentriamo per mano in mezzo agli alberi. Appena usciamo allo scoperto rimane a bocca aperta. Ci sediamo sulla tovaglia, mentre lei si guarda intorno come una bambina in un negozio di giocattoli.
Toni: -ti piace?-
Cheryl: -sì- dice guardandosi attorno. Quel , per me vale molto più di qualsiasi parola. Cheryl è una ragazza di poche parole, che però trasmettono tutte le sue emozioni. Iniziamo a mangiare. So che ha fame, oggi non ha mangiato nulla. Spesso ci scambiamo delle occhiate, che però lei evita come meglio può. Una volta la sorprendo addirittura a sorridere mentre guarda il lago.
Toni: -amore- lei si volta verso di me annuendo. Prendo la lettera ed una bustina dalla tasca porgendogliela.
Toni: -buon compleanno- finalmente nel suo sguardo vedo un tornado di emozioni, che si sovrappongono l'una all'altra; felicità, sorpresa, tristezza, ma soprattutto curiosità. Prende con mani quasi tremanti la lettera ed inizia a leggerla ad alta voce: Hey amore. Credo che quando leggerai questa lettera sarai con me in riva al lago, mentre mangiamo panini e patatine. Ho sempre saputo dell'odio verso il tuo compleanno. Da quando Jason non c'è più, lo festeggi sempre da sola, chiusa in camera mentre disegni. Quando ho sentito questi racconti, ho subito pensato a questo: devo farle passare il miglior compleanno della sua vita. Ancora non sapevo se lo avrei fatto da amica, da fidanzata oppure da perfetta sconosciuta che ti perseguita, però in ogni caso avrei fatto di tutto per mantenere questa promessa. Oggi non solo è il giorno in cui sei nata, ma anche i nostri sei mesi insieme. Esattamente sei mesi fa, ti ho chiesto di diventare la mia ragazza, al drive-in, sedute su un camion. Hai detto di sì quel giorno. Ricordo ancora l'ansia che avevo quella sera, però ero sicura dei sentimenti che nutrivo per te, così come lo sono in questo esatto istante. Ne abbiamo passate tante, la spia, Nick, Jacqueline, però siamo ancora qui, nonostante tutto a guardarci negli occhi e a sorridere quando essi si incontrano. Ogni volta che i miei occhi incontrano i tuoi, è come se perdessi la concezione del tempo, mi perdo nei tuoi occhi color nocciola, così come mi ci sono persa quel giorno, in infermeria, mentre mi medicavi le ferite alle mani. È stato il nostro primo bacio, da dove è iniziato tutto. Non nego che quando mi sono trasferita alla Riverdale High, ho pensato molte volte di lasciarti perdere, convinta che tu non nutrissi ciò che io nutrivo e nutro tuttora per te, però ho continuato a lottare, per fortuna.
Ora so cosa avrei perso se avessi rinunciato; avrei perso la felicità, la mia felicità, perché sì, sei letteralmente la mia felicità. Sorrido se ci sei tu, piango se non ci sei. Sto bene quando ti ho vicino e mi sento uno schifo quando sei assente. Ti sono grata per esserti aperta con me, per avermi reso partecipe della tua vita e dei tuoi problemi, perché davvero, sei importantissima per me e voglio sapere qualsiasi cosa ti preoccupa o ti intimorisce. Se sei arrivata a questo punto della lettera, sempre se non l'hai reputata troppo diabetica e l'hai buttata nel lago, sappi che ti amo. Buon compleannoTT.

Alza lo sguardo verso di me, con le lacrime che scendono ad una velocità impressionante.
Mi guarda per qualche interminabile secondo, durante i quali mi sembra di essere stata teletrasportata in un pianeta senza ossigeno e senza forza di gravità. Il mio stomaco si stringe in una morsa assurda. Forse non le è piaciuta, forse ho esagerato. Tutti questi pensieri vengono interrotti da delle labbra che si posizionano sulle mie. Non capisco neanche cosa sta succedendo finché non mi ritrovo Cheryl sopra di me che mi riempie di baci.
Toni: -ok, ok, tregua- dico ridendo. Apro gli occhi e la vedo finalmente sorridere, per la prima volta in questa giornata. Sorride e piange allo stesso tempo.
Toni: -c'è un'altra cosa- dico porgendole la piccola busta. Mi guarda curiosa mentre la apre, rivelando una collana con il ciondolo di una ciliegia. Sorride commossa mentre lo sfiora con i polpastrelli.
Cheryl: -dovremmo fare una cosa, girati- faccio come mi dice e dopo qualche secondo sento che mi toglie il ciondolo con il serpente, scambiandolo con quello della ciliegia.
Cheryl: -così ci sarà sempre un po' di te dentro di me e viceversa- dice con le lacrime agli occhi.
La guardo completamente innamorata.
Cheryl: -sei stata la prima a farmi amare il mio compleanno a distanza di anni- sorrido, mentre lei mi dà un bacio sulla guancia.
Cheryl: -ti amo-
Toni: -anche io- non riesco ad esprimere la mia felicità in questo momento. Ho raggiunto il mio obiettivo. Le ho fatto amare il suo compleanno, l'ho fatta sorridere e questo vale più di qualsiasi altra cosa.

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