Mano nella mano

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Cheryl's pov:
Sorella Woodhouse: -sveglia! Oggi inizia la prima fase della purificazione- provo ad alzarmi. Una fitta lancinante alla testa mi costringe a rimanere sdraiata. Mi fa annusare un barattolo che ha un odore fortissimo di alcool.
: -riprova ad alzarti, ora dovrebbe andare meglio- riprovo e il dolore è sparito del tutto.
: -ti ricordi dove sei?-
Cheryl: -purtroppo-
: -bene, alzati e preparati. La colazione ci sarà tra mezz'ora e dopo andrai con altre ragazze in giardino ad imparare l'arte del giardinaggio- mi alzo dal letto solo quando esce dalla stanza. Lezioni di giardinaggio seriamente? Come possono aiutarmi nella mia purificazione? È tutto così ridicolo. Mi lavo i denti in questo bagno squallido coperto da ragnatele e muffa. Nell'armadio sono state messe cinque divise tutte uguali, lavate e stirate. Sono composte da una vestaglia azzurrina con piccoli quadratini bianchi ed un cardigan rosso. Mi sembra di essere una tovaglia. Quando mi guardo allo specchio per poco non mi sento male. Ho gli occhi rossi e gonfi. I miei capelli mi ricadono sulle spalle senza la loro solita morbidezza. Devo per forza legarli in qualche modo dato che è proibito gironzolare con i capelli sciolti. Mi lego due code di cavallo ai lati della testa. Sembro l'Harley Queen dei poveri. Mi avvio giù per le scale ed arrivo alla cosiddetta mensa. Prendo un bicchiere di latte e dei biscotti sedendomi ad un tavolo solitario. Quando tutte le ragazze che stanno in questa stanza finiscono il loro pasto, sorella Woodhouse ci scorta fino al giardino, affidandoci al giardiniere.
: -allora ragazze, oggi faremo una bella lezione di giardinaggio. Quest'ultimo aiuta a rilassarsi a schiarire la mente e vi aiuterà a purificarvi. Per prima cosa parlate alla pianta che dovete potare. Le piante sentono, vedono e percepiscono tutto, proprio come noi. Buon lavoro- di certo non parlerò ad una pianta. Questo posto sembra davvero un manicomio, ma non dove tengono i pazzi, dove li creano. Devo mantenere attiva la mente per non impazzire. Mentre taglio i rami dell'albero che mi è stato affidato, conto fino a cento. Poi passo a ripassare tutti gli argomenti di storia studiati in questo anno. Continuo con tutte le altre materie fino a quando questa dannata lezione non finisce.
: -ottimo lavoro ragazze. E ricordate è Dio a comandare l'amore, nessun altro- non so come riuscirò a sopportare tutto ciò per più di un anno. Ritorniamo nell' edificio giusto all'ora di pranzo. Prego che ci sia qualcosa di decente. Ovviamente sbaglio. Zampe di maiale semi crude. Si vede il grasso ed i peli dell'animale. Per poco non do di stomaco. Faccio segno ad una suora di avvicinarsi.
Cheryl: -non c'è nient'altro?-
: -no signorina solo questo. Se vuole mangi sennò faccia come le pare- se ne va senza permettermi di ribattere. Cerco di togliere tutto il grasso e di mangiare almeno qualche cosa.
Alla fine del pranzo mangio solo il pane, fantastico. Ora avremo una qualche altra lezione di vita per purificarci. Seguo sconsolata sorella Woodhouse con il timore di ciò che mi possa fare quella pazza.

Toni's pov
Toni: -Betty, Betty svegliati- la scrollo piano per il braccio. Dopo qualche secondo apre gli occhi.
Betty: -sì, che ore sono?-
Toni: -le otto-
Betty: - cavolo, è tardissimo- dice alzandosi di scatto a sedere togliendo una buona parte della coperta a Veronica che ancora dorme. Al contatto con l'aria fredda balbetta qualcosa e si alza piano strofinandosi gli occhi.
Toni: -Veronica Lodge, la ragazza sempre perfetta è adesso tutta spettinata e mezza addormentata, uno scenario che non si vede tutti i giorni-
Veronica: -non dirlo in giro- dice sorridendomi.
Betty: -dai prepariamoci- ci prepariamo il più velocemente possibile. Veronica ci mette più tempo di tutte, visto che si deve truccare alla perfezione come sempre. Alle otto e quaranta usciamo di casa entrando tutte e tre nella macchina di Ronnie. Per prima cosa controlliamo velocemente quel magazzino abbandonato di cui abbiamo parlato ieri. Di Cheryl nessuna traccia. Ci dirigiamo allora alla nostra ultima opzione: le Suore della Mansueta Provvidenza.
L'edificio è enorme, sembra uno di quei ospedali antichi, in mattoni. Entriamo in un enorme ingresso, con il pavimento di marmo. In fondo al corridoio c'è una sorta di reception.
Betty: -buongiorno, avete per caso una certa Cheryl Blossom qui?- chiede ad una segretaria.
: -siete suoi parenti?-
Betty: -sono sua cugina-
: -mi faccia vedere i documenti- dopo che esamina con fin troppa attenzione i documenti di Betty dice a Betty di seguirla al piano di sopra.
Betty: -Ronnie, Toni voi rimanete qui, io torno subito-
: -tu non vai proprio da nessuna parte Cooper- mi volto. All'inizio dell'ingresso c'è la madre di Cheryl che ho conosciuto ieri.
Betty: -signora Blossom-
Penelope: -vi prego di andarvene, non voglio che Cheryl sia distratta dalla sua purificazione-
Toni: -più che purificazione una tortura-
Penelope: -oh sudicia Serpent, io so cosa è meglio per mia figlia non credi? E ora fuori prima che chiami la sicurezza-
Toni: -andiamo- usciamo dall'edificio. Non posso crederci, quale madre rinchiuderebbe sua figlia in un manicomio?
Toni: -venite, ho un'idea-
Betty: -che intendi?-
Toni: -mentre Betty parlava con la segretaria ho notato che ci sono degli elenchi di tutti i pazienti. Cheryl è una delle prime perciò l'ho trovata subito. La sua stanza è al terzo piano-
Betty: -ok, ma in ogni caso non ci serve più. C'è Penelope là dentro, non possiamo rientrare-
Toni: -infatti non entreremo- mi avvio verso il lato orientale del edificio. Non c'è una vera e propria scala, solo qualche appoggio. Nessuno riuscirebbe a salire in questo modo. Nessuno tranne una Serpent allenata per questo da anni.
Toni: -allora, voi andate in macchina. Appena Penelope esce, mandatemi un messaggio, mettete in moto ed allontanatevi di qualche metro così penserà che ce ne siamo andate. Quando se ne sarà andata con l'auto ritornate qui. Ci dovrà essere per forza una porta sul retro. Parcheggiate lì. Se dopo dieci minuti non mi vedete uscire, una di voi entra mentre l'altra rimane nell'auto. Se dovesse ritornare Penelope, anche se dubito, quella che rimane, manda un messaggio ad entrambe, capito?- mi guardano esterrefatte.
Betty: -non pensavo fossi così esperta di piani-
Toni: -i Serpents sono preparati a tutto- Betty e Veronica ritornano alla macchina mentre io mi apposto dietro ad una colonna per non farmi notare. Passano all'incirca dieci minuti. Nessun messaggio. Altri cinque minuti. Finalmente il telefono vibra.
Betty: -è appena uscita- ottimo, ora la parte più difficile del piano. Inizio a salire aggrappandomi ai mattoni che sporgono e mettendo i piedi tra le fessure. Non ho le vertigini. Mi arrampico da quando sono piccola. Arrivo al terzo piano. Guardo nella finestra e vedo una camera vuota. La finestra è socchiusa. La apro ed in pochi secondi mi ritrovo all'interno del edificio.
Toni: -sono dentro- apro leggermente la porta per controllare se ci sia qualcuno. Neanche un'anima viva. Richiudo la porta ed osservo la stanza. Apro un cassetto e vedo la solita spilla a forma di ragno di Cheryl. Oggi a quanto pare la fortuna è dalla mia parte. Dov'è la rossa? Esco dalla stanza stanza e mi avvio al piano di sotto. Non c'è nulla di che, altre stanze nelle quali non entro per paura di trovarci qualcuno. Scendo di un altro piano. Identico ai primi due. Arrivo al primo piano. Sopra la porta di una stanza c'è scritto mensa, su un'altra bagni delle ragazze, sull'ultima stanza che è in fondo all'ingresso, c'è scritto cinema. Un cinema in un manicomio? Ci entro sempre facendo attenzione a non fare rumore. Questa stanza sembra davvero un cinema. Poltroncine di pelle, un enorme schermo dove stanno facendo vedere un film in bianco e nero. Tutto lo spazio è in penombra, ma nonostante ciò riesco a vedere i suoi capelli. Non c'è nessun adulto in quella stanza, perciò ho via libera.
Toni: -Cheryl!- mi metto davanti lo schermo così che mi vedesse. Si alza di scatto.
Cheryl: -Toni?-
Toni : -siamo venute a salvarti-
Cheryl: -davvero?- vedo il sollievo nei suoi occhi. Corre verso di me. La abbraccio. Quando ci stacchiamo dall'abbraccio, la guardo negli occhi. Rimaniamo a guardarci per qualche secondo. Ha le lacrime agli occhi, i capelli spettinati, ma è comunque bellissima. Sono passati solo tre giorni da quando ho assaporato le sue labbra e già mi mancano. Mi avvicino ancora di più a lei.
Strofino il naso contro il suo e finalmente la bacio. Lei non si mostra contraria o cose del genere. Quel bacio lo vogliamo entrambe, dentro sono racchiuse tutte le nostre paure che fuoriescono dalle menti di ognuna nel momento stesso in cui le nostre labbra si unisco. Mi sembra di essere su un altro pianeta, senza nessuno, solo lei ed io. Ci stacchiamo lentamente. Sta sorridendo. Mi abbraccia di nuovo. È molto più alta di me perciò le arrivo alla spalla, dove poggio la testa.
Betty: -ragazze scusate se interrompo questo momento, ma dobbiamo andare- alzo la testa e vedo Betty che ansima, doveva aver fatto tutte le scale di corsa. Mi sono completamente scordata del piano.
Toni: -andiamo- prendo Cheryl per mano, non voglio lasciarla neanche per un secondo per paura di perder la di muovo. Usciamo tutte e tre dalla stanza e scendiamo le scale arrivando al piano terra. Su quel piano c'è la segreteria e quindi anche le segretarie. La oltrepassiamo da dietro, provando a fare il più silenzio possibile. In fondo all'ingresso c'è quella famosa porta sul retro, dove ci aspetta Veronica, la nostra salvezza. Prendo il telefono e le scrivo un messaggio nel caso qualcosa sarebbe andato storto.
Toni: -Ronnie, stiamo arrivando-
Veronica: -ottimo, ho chiamato anche i ragazzi, sono già qui- ottimo, abbiamo anche rinforzi. Affrettiamo il passo. Mancano una decina di metri, quando qualcuno mi tocca la spalla.
Sorella Woodhouse: -dove pensate di andare ragazzine? La signorina Cheryl deve finire la sua purificazione- dietro di lei ci sono cinque guardie. Cheryl stringe la mia mano. Non l'ha lasciata neanche per un istante. Guardo per un attimo Betty e poi la porta, per farle capire che tra poco avremmo iniziato a correre. Aspettano tutte e due il mio segnale.
Toni: -ora- inizio a correre come una forsennata con Cheryl al mio fianco e Betty dietro. Abbiamo quasi raggiunto la porta. Dolore alla testa. Fitta lancinante. Inizio a vedere tutto sfocato. Lascio la mano di Cheryl che urla. Sento le voci di Archie e Jughead. Cado. Provo a parlare
Toni: -scappate-

Before the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora