Toni's pov
Cheryl: -Toni!- riesco a respirare senza che l'acqua salata penetri all'interno del mio naso.
Cheryl: -ti prego, rispondi!- sento delle mani che mi spingono sul petto, oppure da qualche altra parte, non percepisco bene le sensazioni. Dopo qualche altra spinta, percepisco le labbra, le sue labbra, sulle mie, mentre il mio naso è tappato. Tossisco, sputacchiando fuori l'acqua. Apro gli occhi e vedo Cheryl, con le lacrime che scorrono lungo il suo viso.
Cheryl: -grazie a Dio- si lascia cadere sulla sabbia, iniziando a piangere. Mi alzo a sedere guardandola.
Cheryl: -perché cazzo lo hai fatto? Perché?-
Toni: -cos'è successo?-
Cheryl: -stavi per affogare dannazione- i ricordi affiorano nella mia testa.
Toni: -non l'ho fatto apposta-
Cheryl: -smetti di fare la bambina e dimmi perché-
Toni: -non è colpa mia se non so nuotare cazzo-
Cheryl: -come sarebbe a dire che non sai nuotare? Ti sei buttata nella piscina a casa di Nick-
Toni: -l'acqua era bassa-
Cheryl: -e allora perché sei andata dove l'acqua è più alta?-
Toni: -non lo so-
Cheryl: -perché ti comporti da idiota?-
Toni: -ti prego, non urlare- si alza e vedo che è pallida. Si siede di fronte al mare, con le gambe raccolte al petto e la testa poggiata sulle ginocchia. Mi avvicino a lei, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Toni: -mi hai appena salvato la vita-
Cheryl: -è come se avessi salvato la mia di vita- non riesco a fare a meno di sorridere.
Toni: -mi spiace per quello che è successo con Jack- mi circonda la vita con un braccio.
Cheryl: -fa niente-
Toni: -non dire così. So come ti sei sentita-
Cheryl: -Toni, non finirò la nostra relazione per questa cavolata. Potevi dirmi di non saper nuotare-
Toni: -mi vergognavo- dico facendo il broncio.
Cheryl: -membro di una gang che non sa nuotare-
Toni: -smettila-
Cheryl: -membro di una gang che non sa nuotare- ripete lei.
Toni: -dai- le do una leggera spinta sul braccio e lei si lascia cadere sulla sabbia.
Toni: -imparerò- dico sdraiandomi vicino a lei.
Cheryl: -se sarò io la tua insegnante è ovvio-
Toni: -ah sì?-
Cheryl: -già- prendo coraggio e le prendo la mano. Lei rimane ferma, a quanto pare si aspettava questo gesto da parte mia.
Toni: -quindi, cosa siamo ora?- che domanda stupida.
Cheryl: -amiche- rimango in silenzio. Lei si mette a cavalcioni su di me. Mi sposta una ciocca di capelli bagnati dietro l'orecchio, e si china sul mio viso. Mi vorrà stuzzicare, come sempre. Si avvicina ancora di più e mi dà un bacio a stampo.
Cheryl: -le amiche fanno così?-
Toni: -non saprei, però di certo non fanno così- la attiro a me e per un secondo il suo sguardo cade sul mio reggiseno di pizzo completamente bagnato. Sorrido compiaciuta, alzando leggermente la testa ed unendo di nuovo le nostre labbra. Passo la lingua sul suo labbro inferiore, chiedendole l'accesso che consente sorridendo. Continuiamo per un tempo indeterminato, finché entrambe non ci stacchiamo per riprendere aria.
Cheryl: -bene, forse non siamo amiche-
Toni: -io sono la tua ragazza- dico con tono serio.
Cheryl: -ed io la tua- a quelle parole sorrido come un ebete. Rimaniamo sdraiate sul telo. A mezzanotte, inizio ad avere freddo. Mi giro per vedere se anche lei ne abbia, però noto che sta dormendo. Mi alzo lentamente, andando a recuperare i miei vestiti e la mia giacca. Molto meglio. In realtà non le ho detto tutto riguardo al mio non saper nuotare. Un giorno mio zio portò me ed il nostro cane, Nek, al lago. Avevo undici anni e non sapevo nuotare, dato che mio zio non si era preoccupato di darmi lezioni di nuoto. Sono rimasta a riva, mentre lui prendeva il sole bevendo una birra. Nek ha sempre amato farsi il bagno, anche quando lo zio lo lavava, lo vedevo felice, mentre abbaiava nella vasca scodinzolando. Ero sicura sapesse nuotare. L'ho preso in braccio e l'ho messo in acqua, dove quest'ultima era più bassa. Mi ero distratta un attimo ed ero andata da mio zio, per chiedergli qualcosa. Ho sentito un abbaiare, ma non ci ho fatto caso, c'erano molte persone al lago quel giorno, poteva benissimo trattarsi di un altro cane.
Quando sono ritornata alla riva, Nek non c'era da nessuna parte. Sono ritornata di corsa da mio zio, che finalmente mi ha dedicato la sua preziosa attenzione e si è tuffato in acqua, uscendo poco dopo con in braccio il nostro cane. Ha provato a rianimarlo, però non c'è stato nulla da fare. Zio: -brutta ragazzina, l'hai ucciso- vedevo l'ira, mischiata alla tristezza, nei suoi occhi.
Ho sempre saputo che preferiva di gran lunga un cane a me. Gli comprava e gli preparava il cibo, lo portava fuori, lo riempiva di carezze. Io guardavo il corpo inerme di Nek, con le lacrime agli occhi. Avevo quasi superato la morte dei miei genitori ed ecco qui un'altra morte. Nek era l'unico essere vivente con cui potevo parlare liberamente. Già, parlavo con un cane dei miei problemi, però non avevo nessun altro. Da quel giorno, oltre a non avere più un cane e quindi un vero e proprio supporto, non ho più avuto il coraggio di affrontare l'acqua. Nuotavo solo nelle piscine, dove c'erano i bagnini che, nel caso sarebbe successo qualcosa, sarebbero intervenuti. Anche quando eravamo in gita, mi tenevo alla larga dai laghi, mentre tutti gli altri bambini si schizzavano e si tuffavano ridendo. Non ho mai voluto prendere lezioni di nuoto. Perché del resto, quando nelle piscine l'acqua è bassa? Questo è quello che ho sempre detto, però a quanto pare, perlomeno oggi, avrei evitato di far prendere un colpo a Cheryl se avessi saputo nuotare.
Assurdo come l'elemento che ci serve per vivere, possa diventare il nostro peggior nemico e portar via delle persone a noi care. Se non beviamo, moriamo. Se ci buttiamo nell'acqua profonda, senza saper nuotare, moriamo in ogni caso. Però se nel primo caso una persona, qualcuno che tenga a noi, ci obblighi a bere, allora potremmo salvarci. Stessa cosa nel secondo caso. Se ci buttiamo ed iniziamo ad affondare, qualcuno a cui importi della nostra vita, ci potrebbe aiutare. La vita è davvero impossibile senza una persona che ti voglia bene, al tuo fianco? Scuoto la testa per allontanare questi pensieri filosofici dalla mia testa. Mi chino sull'acqua, immergendo una mano.
"Scusa Nek"
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Before the spark
RomanceToni: -Cheryl tu non devi morire- Cheryl: -perché no?! La mia vita fa schifo, ho una vipera al posto di una madre normale, non servo a nessuno e- Toni: -tu servi a me- ~~~ La Choni è una delle ship più amate di Riverdale, però come era la vita di C...