Cheryl's pov
: -giù le mani da lei- sento delle grida, un qualcosa rompersi e un continuo rumore, come se qualcuno venisse preso a calci.
: -stai bene?- mi volto e vedo Josie seduta vicino a me che mi sorride debolmente.
Cheryl: -credo di sì- dico debolmente. I rumori cessano ed in poco tempo mi ritrovo circondata da Veronica e le altre PussyCats che mi guardano preoccupate. Quando mi riprendo dal mio stato di confusione, realizzo cosa sarebbe potuto accadere se loro non fossero arrivate. Inizio a piangere. Non mi interessa se le altre possano vedermi piangere, devo sfogarmi, non posso tenermi tutto dentro.
Veronica: -hey, ora va tutto bene- mi sdraio poggiando la testa sulle cosce di Josie e continuando a piangere.
Josie: -Ronnie, hai chiamato lo sceriffo?-
Veronica: -sì, però non penso cambierà qualcosa. I suoi pagheranno e lui sarà libero-
Josie: -vieni Cheryl, andiamo. Stare qui ti farà solo peggio- Veronica mi prende per mano ed insieme usciamo da quella stanza mostruosa. Mentre passiamo, vedo la macchina dello sceriffo e Nick con la faccia insanguinata che viene ammanettato.
Veronica: -ti accompagno io-
Cheryl: -non c'è bisogno-
Veronica: -sì invece, è colpa mia e poi non posso lasciarti guidare in questo stato- saliamo in macchina e lei guida in silenzio fino a casa. Di solito non faccio guidare a nessuno la mia auto, però oggi non ho la forza di protestare.
Veronica: -vuoi che rimanga con te?-
Cheryl: -me la caverò-
Veronica: -va bene, chiamami poi- mi giro ed entro in casa.
Nana Rose: -cara, tutto bene, sei tutta pallida?-
Cheryl: -certo Nana, tutto bene- non voglio assillarla con i miei problemi. Vado al piano di sopra e mi sdraio sul letto coprendomi con le coperte. Sento ancora le sue mani vagare dappertutto. Ogni parte del mio corpo sente ancora le vibrazioni del suo tocco. Ad ogni brivido sobbalzo, rivivendo la scena. Solo ora un pensiero mi viene in mente. Nessuno mi avrebbe mai salvato. Se non ci fosse stata Veronica e Josie, nessuno mi avrebbe salvata e nessuno avrebbe impedito a quel tipo di violentarmi. Tutti coloro che erano alla festa se ne sarebbero fregati altamente e anzi, forse avrebbero anche detto cose del tipo è la puttana della scuola, se l'è cercata. Ancora una volta sono da sola. Sola, con l'intero mondo che mi odia e non vede l'ora di vedermi cadere.Toni's pov
Ma chi è che mi chiama a quest'ora? Veronica? Non mi chiama mai.
Toni: -pronto?-
Veronica: -Toni- dice con tono di allarme.
Toni: -che è successo?- dico alzandomi di scatto a sedere.
Veronica: -Cheryl è quasi stata violentata. L'abbiamo salvata in tempo, ma Nick l'ha toccata dappertutto. L'abbiamo portata a casa ma non credo stia bene- mi cade il telefono dalle mani. Cheryl, la mia Cheryl è stata quasi...Non riesco neanche a pensare quella parola. Sento Veronica che continua a chiamarmi.
Veronica: -Toni, ci sei?-
Toni: -sì- non riesco neanche a parlare.
Veronica: -è tutto colpa mia, io l'ho invitata alla festa-
Toni: -tranquilla Ronnie, poteva succedere a chiunque. Ora scusa ma devo andare- attacco la chiamata ed in men che non si dica salgo sulla moto e parto verso ThistleHouse. Suono il campanello e mi apre la nonna di Cheryl.
Nana Rose: -Antoinette-
Toni: -salve, devo vedere Cheryl-
Nana Rose: -mi ha detto che avete avuto una discussione-
Toni: -sì, è stata colpa mia- abbasso lo sguardo.
Nana Rose: -prego entra. Quando Cheryl è tornata era tutta pallida. Spero che almeno tu riuscirai a farle tornare il buonumore- lo spero anche io. A quanto pare Cheryl non le ha detto niente riguardo a quello che è successo oggi. Salgo al piano di sopra e busso alla porta.
Cheryl: -Nana?-
Toni: -sono io, posso entrare?- non risponde. Apro la porta e la vedo sdraiata sul letto con le coperte fino al collo. È girata di fianco e neanche si gira a guardarmi. Mi siedo sul letto vicino a lei. Rimaniamo per qualche secondo in silenzio, fino a quando lei non parla. So quanto odia il silenzio.
Cheryl: -sei venuta per i vestiti?- la sua voce è debole. Sinceramente non mi ricordavo neanche che i miei vestiti fossero qui.
Toni: -in realtà no-
Cheryl: -allora vai. Non abbiamo niente di cui parlare-
Toni: -mi hanno raccontato cosa è successo-
Cheryl: -non abbiamo niente di cui parlare- dice con tono un po' più alto. A quanto pare non vuole ricordarsi quello che è successo oggi.
Toni: -sì invece. So che stai male-
Cheryl: -come se ti importasse-
Toni: -certo che mi importa-
Cheryl: -senti, vai via. Voglio stare da sola-
Toni: -Cher ti prego-
Cheryl: -sai, dici che ti importa tanto di me, ma alla fine mi hanno salvata Veronica e Josie. Neanche la persona che più amavo, ossia tu, eri lì nel momento del bisogno. Quindi ora prendi i tuoi vestiti ed esci da questa stanza- perché non sono andata a quella festa? Eppure una parte di me sa che non è colpa mia.
Toni: -non ero alla festa sennò questo non sarebbe successo- non mi risponde. Non ascolto il primo ordine. Al secondo invece sono costretta ad obbedire. Non voglio che la mia presenza la infastidisca, perciò mi alzo dal letto. Cerco qualcosa da dire, qualcosa di sensato e non banale, ma alla fine riesco solo a mormorare.
Toni: -scusa. Per tutto- esco dalla stanza preparandomi ad un imminente incontro con Nana Rose. Ed eccola lì infatti, sulla sua sedia a rotelle, mentre mi fissa.
Nana Rose: -allora, com'è andata?- decido di essere sincera con lei.
Toni: -non molto bene. Abbiamo litigato ora non vuole parlarmi, ma la capisco, è colpa mia-
Nana Rose: -non preoccuparti, risolverete tutto. Siete perfette insieme-
Toni: -grazie- dico con le lacrime agli occhi. Esco da quella casa silenziosa e torno nel SouthSide.
Forse dovevo restare con lei e non ascoltare i suoi ordini. Però non volevo davvero pressarla. Ha bisogno del suo tempo. Una cosa però è certa. Troverò questo tipo e non oso immaginare neanche cosa gli farò. Tra una cosa e l'altra sono già le due di notte, perciò provo a prendere sonno, che stranamente mi accoglie tra le sue braccia in poco tempo.Domenica. Il giorno che di solito trascorro nella roulotte con una montagna di snack e film a non finire. Le domeniche non esco mai. Non sopporto vedere i bambini giocare nel parco con i genitori che li abbracciano e giocano con loro. Ho avuto l'affetto dei miei solo fino ai sei anni e devo dire che sono stati davvero troppo pochi. Ancora oggi vorrei qualcuno che mi abbracciasse, dicendomi che mi vuole bene. Sono due settimane che non ricevo abbracci. Adoro il contatto fisico e mi manca la sensazione di essere nelle braccia di qualcuno. Quando sono in presenza della gang non dico mai queste cose, ma davanti a me stessa lo ammetto liberamente. Vorrei davvero andare a vedere Cheryl, magari inventando la storia di dover prendere i vestiti per vederla e capire come sta effettivamente. Non è male come piano in effetti. Appena l'orologio segna le undici, vado a ThistleHouse. Questa volta mi apre lei in persona.
Cheryl: -sì?-
Toni: -sono venuta a prendere i vestiti-
Cheryl: -capisco, entra- noto che la sua espressione per un attimo diventa triste, subito mascherata dal sorriso falso che sfoggia poco dopo. Entro in casa e insieme saliamo al secondo piano. Lei si mette seduta sul letto guardando il telefono, mentre io inizio a mettere i vestiti nella valigia. Una volta la sorprendo guardarmi dallo specchio. Cerco di compiere tutti i movimenti con maggior lentezza possibile, anche solo vederla mi fa stare meglio.
Cheryl: -puoi fare più veloce? Ho cose più importanti da fare- è inutile che prova a ferirmi, so che non fa sul serio. Una volta finito di mettere tutte le mie cose nella valigia, o quasi tutte, visto che ho lasciato apposta la mia felpa che più le piace, mi siedo sul letto vicino.
Toni: -come stai?- per la prima volta mi è difficile parlarle. Non so cosa fare in questa situazioni, non sono molto brava a consolare.
Cheryl: -sto benissimo- si volta verso di me sorridendo. Anche se il sorriso è falso, la mia attenzione viene attirata dalle sue labbra. Sono due settimane che non le bacio.
Toni: -so che non stai bene. Possiamo parlare?-
Cheryl: -lo stiamo già facendo- dice con tono ovvio.
Toni: -ti prego, voglio solo farti stare meglio-
Cheryl: -nessuno mi farà stare meglio. Quindi ora puoi andare grazie- anche questa volta insistere è inutile.
Toni: -ciao- non mi risponde, riprende il telefono e continua ad osservarlo con attenzione.
Affranta esco dalla casa. Torno alla roulotte solo alle quattro, dopo aver fatto ovviamente una sosta da Pop's per un cheeseburger che riesce sempre a migliorarmi l'umore. Parcheggio la roulotte e decido di farmi una passeggiata. Arrivo fino al White Wyrm. Guardo i camion. Ad un tratto qualcosa attira la mia attenzione. Una voce, precisamente un gemito. Mi alzo sulle punte dei piedi e vedo la scena. Dannata traditrice.
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Before the spark
RomanceToni: -Cheryl tu non devi morire- Cheryl: -perché no?! La mia vita fa schifo, ho una vipera al posto di una madre normale, non servo a nessuno e- Toni: -tu servi a me- ~~~ La Choni è una delle ship più amate di Riverdale, però come era la vita di C...