Ci sto

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Cheryl's pov
Rimango ferma sul posto, guardando la macchina che si allontana sempre di più, fino a quando non scompare completamente dalla mia vista. Non ho una figlia. Questa frase continua a rimbombare nella mia testa. Stringo i pugni, trattenendomi con tutte le forze possibile per non piangere. Cosa ho fatto di così male? Solo perché amo, lei mi ha completamente buttata fuori dalla sua vita? Non è colpa mia, non mi voleva bene già da prima che capissi di essere lesbica. Prendo grandi boccate d'aria, cercando di riprendermi.
Nana Rose: -tesoro mio- mi giro vedendo Nana Rose che mi guarda preoccupata.
Cheryl: -se n'è andata-
Nana Rose: -non ti preoccupare cara-
Cheryl: -sono davvero così pessima?-
Nana Rose: -non ascoltare quello che dice Penelope. Sei fantastica- sorrido debolmente. Jason avrebbe saputo cosa fare per rendermi felice.
Cheryl: -grazie Nana, ti dispiace se vado da Toni?-
Nana Rose: -certo che no, vai pure- le sorrido, uscendo di casa. Il suo appartamento non dista tanto da ThistleHouse, perciò posso benissimo andarci a piedi, ne ho abbastanza di piangere in macchina. Mentre ero in presenza di mia nonna, non volevo mostrarle tutto il dolore che tengo dentro di me, ora però mi lascio completamente andare, voglio piangere, piangere, e ancora piangere, fino a non avere più lacrime. Voglio urlare, prendere a pugni qualsiasi cosa mi capiti a tiro, voglio che il dolore fisico diventi più potente di quello mentale. Voglio che la mia mente venga distratta dal sangue che scorre dalle mie mani, così da non pensare a tutti i problemi che mi assillano, giorno dopo giorno. Busso alla porta dell'appartamento di Toni, aspettando che venga ad aprirmi. Mentre aspetto, mi accingo ad asciugarmi le lacrime, però non appena alzo il braccio, la porta si apre, rivelando il volto preoccupato della mia ragazza.
Toni: -amore, o mio Dio-
Cheryl: -TT- mi fiondo su di lei, abbracciandola. Mi stringe tra le sue braccia, le uniche nelle quali mi sento protetta. Mi fa entrare e mi siedo sul divano.
Toni: -tieni- dice porgendomi un bicchiere d'acqua, che mando giù tutto d'un sorso.
Toni: -piccola, cos'è successo?-
Cheryl: -mia madre è tornata-
Toni: -ti ha fatto qualcosa?- dice prendendomi il visto tra le mani e osservandolo attentamente.
Cheryl: -no, le ho chiesto di abbracciarmi e lei ha detto che- scoppio di nuovo a piangere, affondando la faccia nei suoi morbidi capelli.
Cheryl: -ha detto che non ha una figlia- lei mi mette una mano sotto la maglietta, iniziando a grattarmi la schiena lentamente. Come sempre, questi movimenti riescono a farmi calmare.
Toni: -hey, va tutto bene-
Cheryl: -no, lei non mi vuole bene, è partita capisci? Ho perso mio fratello, mio padre, e ora mia madre. Mi rimane solo mia nonna. Ha quasi novant'anni, quando lei non ci sarà, cosa farò?-
Toni: -piccola, tu avrai sempre me, sarò io la tua famiglia- quelle parole mi colpiscono nel profondo. Io, lei, una famiglia. Solo noi due.
Cheryl: -dici sul serio?-
Toni: -sì- dice seria.
Cheryl: -potrebbero succedere tante cose. Potremmo litigare, potremmo lasciarci, iniziare a non amarci più-
Toni: -ascoltami, io ti amerò per sempre. Se tu te ne andrai da me, i sentimenti non cambieranno, continuerò ad amarti nonostante tutto- la guardo negli occhi.
Cheryl: -Toni-
Toni: -tu mi amerai?-
Cheryl: -certo-
Toni: -per sempre?- mi chiede con gli occhi lucidi. Al posto di risponderle, unisco le mie labbra alle sue, lasciandole un bacio a stampo.
Cheryl: -per sempre- lei mi sorride, asciugandomi le lacrime che scorrono lungo il mio viso.
Toni: -alla fine non ho avuto il mio hamburger. Hai fame?-
Cheryl: -sì, tanta-
Toni: -faccio un salto da Pop's e torno- annuisco, scendendo da lei. Aspetto che esca dal monolocale, prima di prendere il telefono ed aprire una cartella di foto. Quella cartella di foto. Dopo la morte di Jason, ho salvato tutte le foto che avevo con lui in una cartella. Mentre scorro nella galleria, ricordo la sua voce, come mi abbracciava, come mi prendeva per mano quando dovevamo attraversare la strada. Da bambini mi imboccava pure, soprattutto quando non avevo voglia di mangiare. Mi manca così tanto. Arrivo all'ultima una foto. Una foto che ci ha scattato il fotografo della scuola, dopo la finale di football. Avevano vinto e Jason ed io reggevamo la coppa insieme, mentre lui mi teneva una mano sulla spalla, facendo una delle sue solite facce buffe. Sorrido a quella vista, nonostante sia l'ultima foto che ho con lui. Tra tutte le persone che poteva uccidere mio padre, ha ucciso proprio lui, la mia luce, il mio sorriso, il mio tutto. A volte penso che lo abbia fatto per ripicca, oppure una forza dall'alto lo ha obbligato a compiere quel gesto, per farmi ricordare che sono destinata ad essere infelice per sempre. Premo il tasto di spegnimento del telefono, l'immagine sparisce e con essa tutti i ricordi che stavano attraversando la mia mente. Dopo qualche minuto torna Toni, con in mano due buste di carta, con la tipica insegna del Pop's.
Toni: -allora, non sapevo cosa volessi questa sera, quindi ho pensato di prendere un po' di tutto- sorride impacciata.
Cheryl: -sempre la solita-
Toni: -volevo solo farti contenta- fa il broncio ed io non posso fare a meno di sorridere.
Cheryl: -grazie- dico sincera. Dopo aver mangiato, ci sdraiamo nel letto, visto che sono già le dieci e mezza e domani abbiamo scuola. Anche se sto abbracciata a Toni, sto pensando a tutt'altra persona: Jason. Sto pensando ad Evelyn, alla sua stupida proposta, a Jason e a come stavo bene quando c'era lui.
Cheryl: -notte TT- dico baciandola velocemente e continuando a pensare alle cose mie.
Toni: -notte amore- dice stampandomi un bacio sul collo, strofinando poi il naso sullo stesso punto. In condizioni normali l'avrei abbracciata più forte, per avere più contatto fisico con lei, però ora sono troppo immersa nei miei pensieri. Lei sospira e posso giurare che quello fosse un sospiro di tristezza, e non uno di quelli che si fa quando si è rilassati. Dopo quasi un'ora passata a ragionare e pensare, chiudo gli occhi, con l'intenzione di dormire. Non ho una figlia. Questa è l'ultima cosa a cui penso prima di cadere nel mondo dei sogni.

Driiiiin. Quanto odio questa sveglia. La spengo, godendomi finalmente il silenzio tombale nella stanza. Forse troppo tombale. Mi giro verso il lato di Toni e noto che è vuoto. Ci metto sopra una mano e sento che il materasso è freddo, a quanto pare deve essersi alzata da un po'. Mi metto una sua felpa, visto che sto morendo di freddo e vado in cucina. Sento subito un odore di pancake nell'aria.
Cheryl: -inizio a chiamare i vigili del fuoco?-
Toni: -vedo che ti sei alzata con l'idea di sfottermi amore, però no, non sta andando niente a fuoco-
Cheryl: -almeno per ora-
Toni: -che simpatica- la abbraccio da dietro, dandole un bacio sulla nuca. Rimango incantata a guardarla mentre versa l'impasto nella padella. È così concentrata, con le gambe divaricate e lo sguardo accigliato. Ridacchio e subito lei si gira verso di me scoccandomi un'occhiataccia.
Toni: -che c'è di divertente?-
Cheryl: -tu-
Toni: -sto solo cucinando, mi deridi sempre- fa il broncio rimettendosi al lavoro.
Cheryl: -però sei carina-
Toni: -davvero?- si volta verso di me con gli occhi che si illuminano. Annuisco, sedendomi ed iniziando a tagliare a piccoli pezzi un pancake.
Toni: -fai sul serio? Non solo mangi gli hamburger con coltello e forchetta, ora anche i pancake?-
Cheryl: -certo, sai che odio sporcarmi le mani- si siede anche lei, prendendo un pancake, spalmandoci sopra lo sciroppo d'acero, e poi aggiungendone un altro, come se fosse un panino. Alzo gli occhi al cielo.
Toni: -quindi odi sporcarti le mani- dice pensierosa. Prende un pancake dal piatto a me lo lancia, come se fosse la cosa più normale del mondo. Lo affermo prima che possa arrivarmi in faccia.
Cheryl: -Toni- lei scoppia a ridere, per poco non sputando il succo che sta bevendo. Mi astengo dal tirarglielo indietro, non voglio iniziare una lotta di pancake in casa.
Cheryl: -ok, ok mi arrendo- dico alzando le mani e finendo di mangiare quello che ho nel piatto. Dopo aver fatto colazione, ci vestiamo ed usciamo di casa. Solo ora mi ricordo di essere venuta a piedi.
Cheryl: -oddio no-
Toni: -dai, non iniziare- dice ridacchiando.
Cheryl: -io non-
Toni: -non andrai su una moto, lo so. Però se ti dico che puoi abbracciarmi per tutto il viaggio?- si avvicina a me, mettendomi dolcemente il casco, dandomi poi un bacio sulla punta del naso.
Cheryl: -lo avrei fatto in ogni caso- dico dirigendomi verso la moto e sedendomi sul sedile posteriore. Come ogni volta che mi trovo sulla sua moto, guida molto lentamente, anche troppo direi.
Cheryl: -puoi accelerare sai, sennò ci metteremo un'ora-
Toni: -come vuoi- accelera senza preavviso ed io la stringo talmente forte che sento un gemito.
Finalmente questo giro infernale finisce. Lei parcheggia ed io scendo dalla moto.
Cheryl: -grazie a Dio-
Toni: -ma dai, guido perfettamente- guardo tutto il cortile, alla ricerca di una persona in particolare, la stessa che questa notte non mi ha fatto dormire. Dannazione, ma dov'è? Suona la campanella e tutti iniziano ad entrare. Finalmente la scorgo, mentre oltrepassa gli armadietti.
Oggi è vestita con dei jeans e vita bassa ed una camicia, per di più lasciata fuori dai pantaloni. Ed io devo parlare con un soggetto del genere.
Cheryl: -Toni, arrivo subito- lei annuisce e io mi dirigo a passo svelto verso Evelyn, che intanto si ferma, come se si aspettasse che sarei venuta da lei. La prendo per un braccio, trascinandola dentro il bagno.
Cheryl: -ci sto-

Before the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora