Scomparsa

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Cheryl's pov
Cheryl: -cosa cugina?-
Betty: -è scomparsa-
Cheryl: -come?-
Betty: -hanno trovato la sua moto a Greendale. È andata contro un albero, e c'era del sangue. Dobbiamo andare a cercarla-
Cheryl: -potrebbe non essere la sua moto-
Betty: -Cheryl, certo che è la sua- cerco di obiettare, non voglio proprio pensare che a Toni sia successo qualcosa, però Betty si alza dal divanetto e mi scrolla per le spalle.
Betty: -Cheryl, ora puoi fare qualcosa, ossia salvare Toni. Rimarrai qui o andrai a salvarla cazzo? Ammettilo anche tu che l'unico posto dove ti senti sicura è tra le sue braccia- ha pienamente ragione e poi non l'ho mai sentita parlare così, a quanto pare è davvero determinata.
Cheryl: -andiamo- ci alziamo e di corsa entriamo nelle nostre auto. Lei guida davanti a me, ed io la seguo fino a quando non arriviamo ad un incrocio. Non passa una macchina. Il sole sta lentamente tramontando. Già in lontananza vedo una moto parcheggiata contro l'albero. Ti prego, fa che non sia la sua. Come sempre le mie preghiere non vengono ascoltate, la moto è sua, ne ho la certezza dal casco che è appoggiato sul sedile. Non può essere di nessun altro.
Sweet Pea: -stavo tornando alle roulotte e ho visto la moto-
Cheryl: -perché stava qui?- fulmino con lo sguardo Sweet Pea.
Sweet Pea: -mi ha scritto, dovevamo incontrarci. Mi doveva dire qualcosa di importante-
Cheryl: -cosa?-
Sweet Pea: -davvero, non lo so-
Cheryl: -non potevate incontrarvi alle roulotte?- non mi guarda nemmeno, inizia a parlare con i suoi amici barboni.
Jughead: -dove può essere andata?-
Fangs: -magari in ospedale-
Cheryl: -avrebbe chiamato un'ambulanza idiota. Il suo telefono non c'è-
Betty: -dobbiamo cercarla-
Jughead: -magari è tornata alle roulotte e noi siamo qui a preoccuparci-
Cheryl: -come avrebbe fatto, ferita e senza un veicolo?-
Betty: -Cheryl, noi torniamo. Tu prova a chiamarla-
Cheryl: -perfetto. Rimarrò qui per altri minuti, nel caso fosse nelle vicinanze e tornasse-ovviamente è una scusa, non è questa la mia intenzione.
Jughead: -te lo sconsiglio. Potresti fare la fine di Toni-
Cheryl: -lei non ha fatto nessuna fine ed io non mi farò di certo comandare da un barbone-
Jughead: -come vuoi- se ne vanno tutti ed io rimango sola con la moto di Toni. Per prima cosa chiamo un carro attrezzi.
Cheryl: -buonasera, potrebbe venire a ritirare una moto?-
: -certo signorina, dove di preciso?-
Cheryl: -Greendale, all'incrocio-
: -scusi, ma non posso. Mi è arrivata un'altra chiamata in questo momento-
Cheryl: -senta, so che la cosa la spaventa, ma se lei non viene a ritirare ora questa moto, avrà seri problemi. L'ho avvisata. A lei la scelta-
: -mi dia dieci minuti e sto da lei- dove sono finite le persone che vogliono lavorare? Provo a chiamare Toni, ma non risponde, anzi mi risponde la segreteria telefonica. Decido di mandare un messaggio vocale.
Cheryl: -hey Toni. Non so dove tu sia e so che in queste settimane non ci siamo sentite, però sai che mi preoccupo sempre. Ti prego, rispondi al più presto- preciso come un orologio, vedo il carro attrezzi parcheggiare a qualche metro di distanza. L'uomo mi squadra e per qualche secondo rivivo la scena dell'altro ieri.
Cheryl: -la moto è quella-
: -lo vedo bene signorina. Lasci fare a me- in poco tempo carica il veicolo.
Cheryl: -grazie- gli porgo una banconota da trenta.
Cheryl: -  dove la porta?- mi dice il nome di un meccanico del NorthSide.
Cheryl: -questa moto è molto importante per me. La faccia riparare, senza togliere le scie rosa. Se proprio vanno tolte, dica agli operai di rifarle con la stessa precisione. Se vedrò che c'è qualche differenza saranno guai-
: -non si preoccupi. Mi dica il cognome-
Cheryl: -Blossom- smmutolisce per un secondo, scrivendo su un blocco notes.
: -perfetto, tra due giorni potrà ritirarla-
Cheryl: -perfetto, arrivederci- percorriamo la stessa strada fino a quando lui svolta a destra ed io mi fermo alle roulotte. Può sembrare un'idea assurda, però voglio almeno per oggi sentirmi in un luogo sicuro e nessuno lo sarebbe stato come il letto di Toni. Quando mi sono trasferita da lei, mi ha dato le chiavi che da allora tengo sempre nella borsetta. Apro lentamente la porta, come se ci fosse qualcuno, ed accendo la luce. Subito noto che i cuscini del divano sono sporchi di mascara, a quanto pare ha pianto. Entro nella sua stanza e vedo sulla scrivania dei pezzi di carta quadrati. Su ognuno di essi è presente la calligrafia ordinata di Toni. Ne prendo uno e leggo. Non so come io abbia fatto a ferire la persona che mi sta più a cuore in questo mondo.Cazzo, non penso assolutamente quelle cose di lei. Le ho sempre promesso che l'avrei protetta, invece sono stata io a ferirla più di tutti. L'ho paragonata a sua madre, nonostante sia completamente diversa. Dolce, divertente, solare, fantastica. Parla di me.  20 aprile È stata scritta il giorno dopo che abbiamo litigato. Ci sono altri tre fogli. Mi siedo sulla sedia prendendone un altro. A scuola non mi parla. Mi manca parlarle, anche se è passato solo un giorno. Mi manca la sua voce e la sua risataCercherò in tutti i modi di farmi perdonare. Non voglio che si senta sbagliata per colpa mia. Osservando bene il foglio, ci sono delle fossette. Ha pianto mentre scriveva questa lettera. Ormai ho gli occhi lucidi anche io. Appoggio delicatamente il foglio e continuo a leggere gli altri due. Mi ha cacciata dalle Vixens. Me lo merito, è tutta colpa mia. Ho provato a parlarle, ma niente risultati. Non perdo le speranze, voglio davvero parlarle, chiarire. Capirò se non vorrà più stare con me, però voglio solo farle capire che la amo. Abbracciarla. Ormai sto piangendo e sorridendo allo stesso tempo. Prendo l'ultimo foglio, dove il testo è più lungo degli altri. Mi ha chiamata Veronica. Quando ho saputo la notizia mi è caduto il telefono di mano, non riuscivo a crederci. Cheryl, la mia Cheryl, stava per essere...Non riesco neanche a pensarlo, figuriamoci a scrivere. Mi sono fiondata subito da lei, per capire come stesse. Lho vista con le coperte fino al collo. Mi sono accorta subito delle sue guance rosse e degli occhi gonfi a causa del pianto. La sua voce era debolissima. Volevo così tanto abbracciarla, farla sentire al sicuro, ma non volevo pressarla, la mia presenza la stava infastidendo ed io non volevo che stesse ancora più male. Già allora ho promesso e lo prometto anche qui, che troverò chi le ha fatto del male e gli farò le pene del inferno.
"
Anche io Toni. Troverò chi ti ha rapito e dopo averlo pestato per bene, ti potrò finalmente dire tutto quello che mi sono tenuta dentro in queste settimane infernali"

Before the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora