8- Tess- Red Magnet

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Mi rilasso un po', l'attenzione nei confronti miei e di Olly sembra essere scemata

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Mi rilasso un po', l'attenzione nei confronti miei e di Olly sembra essere scemata. Qualche ora fa ci ha raggiunte anche Sadhill, noto la sua eleganza con il doppiopetto chiaro che ha indossato.Fa un bel contrasto con la sua carnagione scura.E i suoi occhi neri mi sembrano un pozzo senza fine. So di piacergli, e so che lui piaceva a me. Eppure la mia attenzione e tutti i miei sensi avvertono la presenza di Arthur come se nella stanza fossimo solo noi. Non facciamo che mantenere questa connessione fatta di sguardi.E' una strana sensazione, vedere i contorni degli altri sfocarsi e i suoi diventare dolorosamente nitidi. Ok, basta. Sarà quello che definiscono colpo di fulmine, questo filo che sembra continuamente tendersi verso di lui? No, devo smetterla, uno come lui non starà mai con una come me. Basta guardarlo e basta guardarmi. Lui è perfetto, riesco a immaginare quello che c'è dietro. La classica bella casa americana luminosa e piena di pancakes la domenica. Nella mia invece c'è mia madre, le sue urla contro mio padre per via delle sue dipendenze per ogni genere di sostanza illegale. Un classico americano anche questo, grottesco, però. Un cliché. Per un attimo guardo me stessa con gli occhi di Arthur, rivedo il salone basso del nostro prefabbricato, la moquette lisa, quel fortissimo odore di alcool, sigarette e marijuana e il sapone a base di disinfettante che usava mia madre, per coprire malamente l'altro, lui che la domenica non solo non ci faceva i pancakes ma neppure ci raggiungeva per pranzo. Rivedo quel tavolo piccolo e mia madre che metteva il volume del televisore al massimo per simulare un giorno di festa.

'Guarda Tess, c'è il cartone con l'orso che parla che ti piace tanto, lo puoi guardare tutto'.

Piccole conquiste quotidiane che servivano a cancellare i dolori, quotidiani pure quelli. E poi piangeva, sempre. Da sola, mentre io facevo finta di non sentirla e di guardare davvero le avventure di quell'orso, che non trovavo divertente per niente. Basta osservare un attimo Mary Anne per capire qual'è il tipo di ragazza che piace a lui, lei che è così pulita, così semplice. Che viene dal tipo di mondo da cui viene lui. La mia riflessione deprimente viene interrotta da Sadhill.

<<Adoro questo posto, vorrei davvero poter arredare un ambiente così un giorno>>

Proclama, mentre rende grazie al catering divorando un dolcetto in un sol boccone.

<<Arriverà il tuo momento, ne sono certa.>>

Io e Sadhill siamo anime affini, anche lui si è lasciato alle spalle una discreta dose di dolore e per lui farcela è una questione di vita o di morte.

Lo abbraccio e all'improvviso si materializza Arthur. Noto con la coda dell'occhio che Olly nel frattempo sta parlando con un attempato signore piuttosto divertito di tisane rinvigorenti, tiro un sospiro di sollievo, spero sia abbastanza distratta da evitare di fare la guastafeste. E' perfettamente rasato rispetto all'ultima volta, e pettinato con più cura. Io però lo preferisco scomposto come la prima volta che l'ho visto. I suoi occhi verdi sembrano un po' spenti e la camminata è incerta, Si avvicina al mio orecchio. Posso sentire un familiare odore dolciastro provenire da lui.

<<Sono contento che tu sia qui, Lentiggini. Ma ...io non posso proteggerti, non so da dove iniziare...>>

Le sue parole sono un po' strascicate . E  so che Sadhill sta diventando nervoso.

<< Hai fatto il pieno amico? Vuoi che ti porti fuori a rinfrescarti le idee?>>

Oh, no. Fa il classico gesto di chi si prepara a fare a pugni. Ci vorrà qualcosa di immediato per evitare di attirare l'attenzione. Per fortuna hanno abbassato le luci ed è iniziata una musica più ritmata, da discoteca. Arthur non raccoglie l'offesa, si appoggia al muro e fa grandi respiri.

<<Mi viene da vomitare.>>

<<Che scena patetica da donnetta>>

<<Lascia stare Sadhill, ci penso io a lui. Lo porto un attimo di là. >>

Vedo che Sadhill fa per protestare, ma io passo un suo braccio intorno alle mie spalle e lo trascino verso i divani in un'ala piuttosto riparata del locale. Passando vedo che per fortuna Mary Anne non si accorta di niente e che in realtà è tutta presa a parlare con un uomo che sembra avere l'età di Arthur e con cui ha una certa confidenza. Il suo interlocutore mi lancia una strana occhiata vedendomi trascinare Arthur. Posso sentire il calore del suo corpo mentre si appoggia a me, una specie di euforia che sale dalla pancia e arriva alla gola. E' una sensazione che mi fa paradossalmente sentire leggera. Resterei così per sempre, col peso del corpo di questo familiare sconosciuto addosso.

<<Dov'è che mi porti? Siamo arrivati? Credo di soffrire il mal di mare...ohhh>>

Si accascia su uno dei divani  e io sono costretta a fermarmi un po' prima di quanto avrei voluto. Ok, in fondo è un luogo abbastanza appartato. Le luci sono bassissime e la musica arriva appena. Mi tira per un braccio buttandomi sopra di lui. Ci ritroviamo in una posizione a dir poco compromettente. La minigonna mi risale quasi completamente. Vedo i suoi occhi riprendere un po' vita e seguire il mio stesso sguardo verso le gambe. Sembra rapito.

<< Lentiggini, hai otto bellissime gambe molto seducenti...>>

Tento di tirarmi su con una mano, ma lui mi tiene saldamente sul suo corpo e mi ributta giù. Peserà venticinque chili più di me, è una lotta impari..

<< Ti ho guardato tutta la sera. Perché non riesco a levarti gli occhi di dosso? Non possiamo farlo! Mi ero ripromesso di lasciarti in pace, ma poi hai gettato le braccia intorno al collo dell'indiano. Non puoi farlo, non capisci? E' sbagliato, è fottutamente sbagliato che tu sfiori qualcuno che non sia io.>>

Seppure il suo tono sembra tentennare meno rispetto a prima la parte razionale di me , è quasi sicuro che lui mi stia confondendo con Mary Anne.

Continua a tenermi saldamente ancorata al suo corpo. Posso sentire il ritmo un po' accelerato del suo cuore, da qui. Mi chiedo se lui sente il mio. Poi mi spinge ancora più giù verso di lui facendo combaciare completamente i nostri corpi. Devo spostarmi da qui, la sua ragazza è da qualche parte e potrebbe uccidermi, ma lui passa una mano sulla testa e la ferma sopra di lui. I suoi occhi sono completamente fissi nei miei e il suo alito dolciastro sulla mia bocca. Mi accorgo che è davvero poco presente. Ma le sue labbra sono un magnete per le mie. Rimaniamo per un tempo che sembra infinito con questa dolorosa tensione . Sento tutta la sua eccitazione contro il mio inguine. E' sbagliato. Tutto questo è assolutamente senza senso.

<< Dimmi che non mi piacerà il tuo sapore, Lentiggini. Dimmi che non devo assaggiarti come muoio dalla voglia di fare. Fermami, ti prego...>>

La sua voce ora è bassa, un po' rauca. Mi tira il labbro inferiore con il pollice e l'indice mentre i suoi occhi mi inchiodano. Ed è come se fossi ubriaca anche io.

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