Sento i suoi passi per il corridoio, ma so che avrei lo stesso alzato i miei occhi su di lei, anche senza questo indizio sonoro. È così da sempre, basta che sia nella stessa stanza in cui mi trovo anche io, che la mia attenzione viene immediatamente calamitata lì; come se io fossi una carica negativa e lei positiva. Ma stavolta non seguo l'ordine prestabilito: occhi, lentiggini, bocca, seno e gambe. No, stavolta guardo com'è ridotto il suo viso, solo quello. Ha l'occhio vistosamente nero e il resto dello zigomo non se la passa meglio, dall'altra parte invece ha un segno violaceo, già un po' scolorito e.... la bocca è.... no, non posso guardare. È terribile, nonostante le parole di Sebastian non è così che pensavo di trovarmela di fronte, credevo avesse esagerato... credevo... non volevo accettare che Glenn potesse essere arrivato a questo punto. Mi formicolano le mani, le stringo a pugno, le rilascio e comincio a camminare avanti e indietro per la stanza tentando di calmarmi e di non fare la prima cosa che mi viene in mente, l'unica che vorrei in questo momento. Correre da lui e ucciderlo, strangolarlo e restituirgli il favore. Quanto può essere arrivato in basso per essersela presa con lei? Tess resta ferma dalla parte opposta a quella in cui mi trovo io mentre il resto della ciurma le si avvicina. Io continuo a muovermi impaziente e ringrazio il cielo di non aver aspettato oltre, di essere corso ad avvertire la madre. Willimson mi si avvicina e prova a mettermi una mano sulla spalla ma io lo allontano con rabbia.
<<Dammi cinque minuti.>>
Ringhio. So che l'unica cosa che vorrei fare in questo momento è prendermela con qualcuno, ma tento di riflettere sul fatto che è solo Glenn il colpevole, solo lui.
Non posso credere che Gloria mi abbia chiesto, in cambio del suo aiuto, di non denunciare il figlio, è davvero l'ultima cosa che vorrei fare. Anzi no, vorrei prendermi io una denuncia per averlo ammazzato, ci passerei tutta la vita in carcere dopo quello che ho visto. Olly abbraccia Tess, e Irina le parla mentre la fa sedere sul divano. Lentiggini le risponde ma guarda verso di me, come se si aspettasse che facessi qualcosa di diverso dallo scavare una buca nel suo salotto col mio su e giù. Dò di nuovo una breve occhiata al suo viso...
No, non ce la faccio. Mi dirigo come un razzo verso la cucina subito seguito da Willimson.
Maledizione, cazzo, cazzo, cazzo!
<<Cazzo!>>
<<Arthur...>>
Non rispondo e continuo preso dai miei pensieri a muovermi frenetico per la minuscola cucina.
<<Come diavolo gli è venuto in mente?>>
Willimson alza le spalle, non sembra colpito come me, ma del resto non la ama.
<<Ne ho viste tante, Arthur, di situazioni simili, migliori e peggiori di questa. Non c'è un limite a quello che un uomo può fare, fidati se ti dico che una delle cose più difficili é dover collaborare con loro, difendere persone di questo genere. Per questo ho deciso di non farlo stavolta, ho già coperto fin troppe colpe dei Welsh, sono stanco di essere un complice, perché in fondo è questo che mi rendo per il compenso che ricevo. Un compenso di tutto rispetto è vero, ma alla mia età inizio a non dormire più tanto bene la notte. La coscienza e i miei pensieri mi tengono sveglio...>>
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TESS
General Fiction"La verità, Tess. Non lo so perché, non lo so che ci faccio qui. Io mi sposerò tra pochi mesi, e non posso tirarmi indietro. Non sarà come in tutti quei film da donne in cui all'ultimo minuto uno manda tutto a puttane. Non ho niente da offrirti, o a...