"La verità, Tess. Non lo so perché, non lo so che ci faccio qui. Io mi sposerò tra pochi mesi, e non posso tirarmi indietro. Non sarà come in tutti quei film da donne in cui all'ultimo minuto uno manda tutto a puttane. Non ho niente da offrirti, o a...
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Torno a casa, salgo le scale e inizio a prepararmi per la serata, sembra proprio che non riesca a togliermi dalla testa come sia stato terribile e affascinante nello stesso tempo, vederlo con sua figlia. Continuo a rivivere la scena, la bambina aveva quell' adorabile espressione di totale devozione. E per la prima volta mi sento in colpa, forse se gli avessi detto subito del bambino, se avessi avuto un po' di fiducia in lui, le cose non sarebbero precipitate. Arriva la parrucchiera e mi faccio arricciare i capelli, tenta di parlare un po' con me, ma oggi sono terribilmente distratta e la notte in bianco non mi ha aiutata. Sono così presa dai miei pensieri che non mi accorgo della porta che si apre.
Glenn mi si para davanti con un'espressione strana. Mi ero dimenticata di lui. Spero di nascondere la sorpresa e mi appresto a simulare un po' di rabbia. Ma lui ignora tutto, è euforico e molto elegante.
<<Sei molto elegante.>>
Gli dico meccanicamente.
<<Mi piacciono molto i capelli acconciati in questa maniera.>>
Risponde subito Glenn. I suoi occhi sembrano troppo chiari oggi, è come se fossero vuoti. La parrucchiera ha finito il suo lavoro e ci lascia soli.
<<Sei uscita oggi?>>
Mi domanda subito con tono molto meno accondiscende.
Replica nascondendo il rimprovero coi suoi soliti modi ineccepibili. E io penso solo; saresti bravo come lui, Glenn? Saresti un buon padre come Arthur?
<<Sei semplicemente sparito da quanto mi risulta. >>
Rispondo guardando la mia immagine riflessa nello specchio della piccola toeletta.
<<Avevo le mie buone ragioni.>>
Dice criptico con un sorriso. Mi poggia le mani sulle spalle e io rabbrividisco. Se ne accorge subito.
<<Ho sbagliato ieri notte. Il mio comportamento è stato imperdonabile e tu eri così bella, così desiderabile.>>
Mi sembra successo una vita fa, anche se era solo ieri notte. Tento di concentrarmi su me e Glenn, ma faccio fatica, è come se niente mi fosse rimasto impresso.
<<Sei molto arrabbiata? Proviamo ad essere sinceri l'uno con l'altro, vuoi? Inizio io. Ieri ero furioso per quello che ti ho visto fare con lui e ho affrettanto in maniera insensata le cose tra noi, forse è stato questo il motivo per cui non ha funzionato.>>
Si riferisce all'orgasmo mancato?
<<E sono stato molto brusco con te, non era così che volevo andassero le cose, non era così che l'avevo immaginato. Ma abbiamo tutta la vita davanti, piccola Tess, per sistemare tutto, dico bene?>>
Risento la sua voce "Girati Piccola Tess, fai questo, fai quello, no, non così accidenti, questo non farebbe eccitare nessuno." Annuisco guardando non lui, ma me stessa riflessa. È come se oggi tutto fosse meno sbiadito, come se la mia vita attuale mi apparisse in un'altra ottica, mi sembra di aver dormito per tre anni e di essermi svegliata all'improvviso.
Annuisco distratta.
<<Ho ricevuto il tuo messaggio, ti mancavo? Sei uscita senza di me per questo motivo? >>
<<Si, credo di sì.>>
Glenn mi fa un sorriso compiaciuto.
<<Lo sai che non mi piace che te ne vada in giro da sola e preferisco tu non lo faccia mai più, per la tua sicurezza, naturalmente. Essere la mia fidanzata ha qualche svantaggio, purtroppo e la mia posizione ti rende una preda allettante. >>
Ma non è solo questo il motivo, vero Glenn? Non è tanto per la mia sicurezza, quanto per la tua.
<<Lo so, volevo comprare un vestito.>>
<<Hai fatto benissimo, cara. In fondo quello che è accaduto è stato anche colpa mia. >>
Mette la testa tra la mia spalla e il mio collo. Mi guarda attraverso lo specchio, ora.
<<Ho voglia di rifare quello che abbiamo fatto ieri, non ho pensato ad altro.>>
Sussurra con la voce bassa, una voce che mi dà i brividi.
Tento di sorridere ma le mie labbra sembrano solo atteggiate in una smorfia.
<<Non vedo l'ora di rimanere da solo con te, dopo che se ne saranno andati tutti. Questa festa è l'ennesima scocciatura. Mio padre e la sua assurda idea di concorrere come governatore, so già che si immagina presidente. Non ha mai capito quali fossero i suoi limiti.>>
Tu si, Glenn?
<<Posso baciarti?>>
Mi alzo e ci troviamo uno di fronte all'altra.
<<Hai pianto?>>
Mi dice osservandomi meglio.
<<No.>>
<<Hai pianto per me?>>
Continua ignorando la mia risposta. Il compiacimento adesso è assoluto.
<<Non volevo spezzarti il cuore, o forse un pochino sì, lo ammetto. Volevo solo che tu provassi qualcosa per me. Mi andava bene anche un po' di dolore. Allora è vero che mi ami, non era una menzogna.>>
Lo guardo solo e vorrei mettermi a piangere ancora, e non smettere più, anche se non so per quale motivo. Era così affascinante Arthur oggi.
<<Non era una bugia, non ho fatto altro che dirtelo.>>
<<Dimmelo ora, Tess.>>
Ma le parole non mi escono. Sembra che non riesca a formulare la frase.
<<Sono ancora arrabbiata.>>
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Un bacio leggero, possessivo, che diventa subito più esigente.
<<Spogliati, Tess. Non ce la faccio ad aspettare stasera e sei così bella.>>
Mi dice. Indosso solo una vestaglia di seta bianca leggera, in attesa di indossare l'abito. Quel vestito lo manderà su tutte le furie.
<<No, non ora Glenn. Non è il momento giusto e i miei capelli poi sarebbero ridotti un disastro.>>
Il compiacimento svanisce per un attimo, in cui mi soppesa con severità. Poi mi lascia andare il viso.
<<Hai ragione. Rovinerei la tua strepitosa acconciatura. Ma quando saremo soli mi aspetto, se è vero quello che dici, che anche tu ricambierai i miei desideri. E so che lo farai. Vado a cercare mia madre, a quanto pare ultimamente ha deciso di rimettersi in pari per tutti gli anni in cui mi ha ignorato. >>
Prima di andarsene si gira e mi guarda.
<<Ti amo Tess. Ti amo così tanto.>>
Annuisco distratta. Penso solo che stasera Arthur verrà con la sua nuova famiglia. È tutto quello che continuo a pensare.