"La verità, Tess. Non lo so perché, non lo so che ci faccio qui. Io mi sposerò tra pochi mesi, e non posso tirarmi indietro. Non sarà come in tutti quei film da donne in cui all'ultimo minuto uno manda tutto a puttane. Non ho niente da offrirti, o a...
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Mi trovo seduto di fronte ad un luminoso Glenn. Posso sentire la sua eccitazione da qui, è la vittoria di avermi sottomesso, di aver piegato finalmente i miei desideri ai suoi. Fottutissimo mondo del cazzo, niente va mai come dovrebbe. Vero? Come ho potuto credere solo per un momento che ci fosse una speranza per noi? Ogni tanto faccio l'idiota e torno ad essere il bambino che faceva un gioco sperando di non veder morire la madre. Ma mia madre se n'è andata, mio padre pure e adesso se ne andrà anche lei. La mia vita viaggia su dei binari prestabiliti, impossibile deragliare.
<<Benissimo, mi ha avvisato Bett che lei è appena arrivata.>>
Stringo ancora di più le mani in grembo. A modo mio sto imparando a pregare.
Ti prego Glenn ferma questo treno. Ti prego Glenn, salvami.
Ma il mio aguzzino non ha alcuna intenzione di mollare l'osso.
<<Durante il progetto è importantissimo che tu abbia di nuovo la sua fiducia. E' l'unico modo in cui il nostro addio al celibato può funzionare.>>
Non rispondo, ma sa che non mi ribellerò.
"Ecco le risposte al test di statistica Arthur, sei sicuro che vuoi usarle? I nostri colleghi se la prenderanno con te, immagineranno che te le ho passate io. Il problema è che qui dentro io sono intoccabile, mio padre pranza col rettore una volta a settimana. Ti faranno male. Le vuoi ancora?"
Ed erano arrivati i cazzotti nella pancia, oh se erano arrivati. Mi ruppero un dente. Ma io non ammisi mai che il foglio lo avevo avuto da Glenn. L'ho protetto fino alla fine, l'ho fatto perché mi ha parlato della vita quando nessuno lo aveva fatto prima, perché è stato mio fratello quando non c'era nessuno. E perché so da sempre qual'é il mio posto. E' merito suo se non sono impazzito prima e è colpa sua se sto impazzendo ora. Forse Glenn intuisce il corso dei miei pensieri.
<<Non so se ci riuscirò, Tess mi odia.>>
<<Sappiamo tutti e due che lei ha un cuore che sa perdonare.>>
E' abbastanza grande il suo cuore per reggere tutto questo dolore? Se lo merita?
Veniamo interrotti dal suo ingresso. Sembra riposata, tranquilla. Stritolo le mani in grembo, vorrei correre verso di lei e scappare da qui, come abbiamo fatto l'altra sera all'ospedale. Correre lontano da tutti. Posso sentire le mie unghie all'interno delle falangi. Ma non ho più assi nella manica.
Glenn le spiega cosa dobbiamo fare, lei resta in piedi in attesa. Con la sua compostezza, la sua grazia. Non la guardo ma riesco a immaginare la posa in cui si trova. Non posso girarmi, così non lo faccio. C'è qualcosa di assolutamente malato in me, più la condanno e più mi sembra di scoppiare d'amore. Di voglia di lei. In fondo anche io le faccio quello che Glenn fa con me. Ma Tess è mille volte meglio di me, Tess è pura.
Glenn finisce di parlare.
Sento la mia voce tentare di tirare la leva del treno.
<<Glenn...>> I binari sono in discesa e stiamo viaggiando come saette, impossibile ora saltare giù. Glenn lo sa ma fa finta di credere alla mia ribellione. È l'ostilità del servo a rendere più divertente bastonarlo.