21 - Tess - Swing

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Arthur si è addormentato, sento il suo respiro profondo

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Arthur si è addormentato, sento il suo respiro profondo. L'abbiamo fatto quattro volte, sembrava instancabile. Guardo l'ora sbloccando lo schermo del telefono, non ho tolto la suoneria. Il piccolo suono che fa, lo fa girare dall'altra parte ma non accenna a svegliarsi. Sembra sereno e completamente diverso dall'uomo che ho trovato qualche ora fa fuori dal mio appartamento. Sono le cinque di mattina, la poca luce che entra dalle finestre è rosata. La guardo affascinata, sulle braccia si stanno già formando un gruppo di lividi. Ad un certo punto ho insistito perché mi facesse stare sopra di lui, volevo muovermi e avere il controllo. Arthur sembrava completamente rapito, chiamava il mio nome. Ogni volta che lo vedevo sull'orlo dell'orgasmo rallentavo, torturandolo. Mi trovo a riflettere sul fatto che lui va in continuazione a letto con tantissime donne, ho visto con i miei occhi la ragazza del suo ufficio. E poi c'è Anne. Mi chiedo se stasera si vedranno e se anche con lei farà quello che ha fatto con me. Spero di averlo stancato abbastanza da avergli fatto passare qualsiasi altra voglia, perché solo all'idea provo un fastidioso malessere. Continuo a guardare il polso affascinata, la sua mano mi stringeva fortissimo mentre ero sopra di lui. Studio la stanza come se volessi imprimermi nella testa ogni dettaglio, comprese tutte le cose che mi hanno dapprima disgustata. Persino la stampa dell'asso sui muri incrostati ora assume un altro significato. Dev'essere questa la passione vera, non credo di averla mai provata con Dan. Vorrei che si svegliasse ancora, ho voglia di toccarlo, voglio sentire ancora i suoi gemiti. La cosa più tragica è che mi rendo conto di essere in una posizione di svantaggio, infatti mentre per me, tutto quello che è successo con lui è stata una sorprendente novità, per lui invece dev'essere solo una assodata routine. Mi è venuta fame, ieri sera alla fine ci siamo dimenticati anche di mangiare. Sento un braccio di Arthur spostarsi nella mia direzione, mi sono tirata a sedere e mi sono coperta col lenzuolo. E' stupida la mia vergogna ma il pensiero che lui abbia avuto tutte quelle relazioni e che abbia visto un'infinità di corpi perfetti, mi rende insicura.

Qualche ora ancora, poi lui sparirà.

<<Lentiggini...>>

Il suono è ovattato, ha la bocca contro il materasso. E' ancora completamente nudo. Tiro un sospiro di sollievo, per un attimo ho pensato che si fosse dimenticato di essere qui con me e che mi avrebbe chiamata con il nome della sua fidanzata.

Non parlo, ma poso la mia mano sopra la sua e per un po' lui la stringe e inizia a giocare con le mie dita, poi porta la mano verso il suo sesso, di nuovo assurdamente pronto, come ho modo di constatare. Gli scivolo di fronte, riconosco l'odore che ho sentito la prima volta che si è accucciato di fronte a me, quello buono di Arthur, sa di sudore, di sesso o semplicemente di lui.

Non parliamo, lui tira giù il lenzuolo e inizia a succhiarmi il capezzolo, muovo le mie mani sulla sua eccitazione, sospira. Mi chiedo se ne avrei mai abbastanza di lui, non ho mangiato, non ho dormito ma tutti i miei sensi sono all'erta per Arthur.

<<Questo suono che fai Lentiggini, mi fa impazzire che sono io a provocarlo.>>

Si mette seduto e mi tira sopra di lui, restiamo incastrati nelle lenzuola, ridiamo. Lui mi tira sui capelli e mi accarezza il collo.

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