"La verità, Tess. Non lo so perché, non lo so che ci faccio qui. Io mi sposerò tra pochi mesi, e non posso tirarmi indietro. Non sarà come in tutti quei film da donne in cui all'ultimo minuto uno manda tutto a puttane. Non ho niente da offrirti, o a...
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Il rumore leggero di qualcosa di elettrico mi riporta nel mondo dei vivi. Non so dove sono stata finora ma non ho molta voglia di aprire gli occhi. La verità è che mi sembra quasi di galleggiare e in fondo, così sospesi, non si sta poi male. L'ultima cosa che mi ricordo è che ero alla cena di Glenn e che Sebastian se ne stava andando, poi l'ho seguito e il resto è nebbia.
<<Shhh...>>
E' un fruscio quello che sento? O no, assomiglia più a...
<<Non agitarti Tess, sei svenuta e...>>
Il tono è pacato, flemmatico. Non si tratta di Arthur e non è Sebastian.
<<Glenn?>>
Oddio parlare, è più faticoso di quanto pensassi. Spero di non aver sbattuto e di non aver compromesso il mio stato.
<<Shhh Tess...>>
Sento le sue labbra sul viso, mi stanno accarezzando le guance e scendono verso le labbra. Niente, gli occhi non riesco ad proprio ad aprirli. Ma cosa sta succedendo?
<<Non ries...>>
<<Non sforzarti Tess, è peggio.>>
Mi sta sistemando il vestito? Possibile che le sue mani siano su di me? Che giorno è oggi? E il matrimonio di Arthur?
<<E' mattino.>>
Ancora le sue mani su di me. Sono presa dal panico. Inizio a sudare, che ci faccio qui?
<<Non devi piangere Tess. >>
Non mi ero accorta delle lacrime, non credo di avere molta sensibilità attualmente, mi formicola la bocca e la testa pulsa. Eh no, a essere onesti non mi sento le gambe. Ma le sue mani sotto gli occhi che mi raccolgono le lacrime sono più fastidiose e inopportune di uno schiaffo e io vorrei morire.
<<Non tocc...>>
<<Tess, non essere ingrata. Mi sono occupato di te fino ad ora.>>
La sua voce è strana, quasi troppo alta rispetto a quella che conosco e che usa di solito, in ufficio.
<< Arthur dove...?>>
<<Tra poche ore è il suo matrimonio, ricordi? Si starà facendo bello per l'occasione.>>
Come posso dimenticarlo? Lo so benissimo.
<<Sento il rumore metallico di qualcosa.>>
<<Cosa stai facendo?>>
<<Faccio solo un po' d'ordine qui dentro, ti dispiace?>>
La mia lingua sembra funzionare meglio. E riesco a muovere le dita delle mani. Me le porto sul viso, sul collo, sulla pancia, sul mio bambino. Starà bene?
