42 - Arthur - Rob Peter to pay Paul/13Days

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Mi sveglio verso mezzogiorno per colpa o per merito del sonnifero

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Mi sveglio verso mezzogiorno per colpa o per merito del sonnifero. I miei pensieri sono impastati e gli occhi ci mettono un po' per mettere a fuoco la stanza, l'unica cosa che risalta nel buio quasi perfetto è il candore della porcellana bianca della ballerina. Per un attimo resto incantato da dettagli che prima non avevo notato, il nastro quasi sciolto delle sue scarpine dalla punta dura, le mani intrecciata sopra la testa in una muta preghiera.

Dove sei amore mio? Ti sei svegliata nel letto di Sebastian? Sei felice in questo momento?

Ma so che ho fatto molto per far in modo che non lo sia.

<<Ah signor Rivera sono contento che il mio regalo le sia piaciuto.>>

Rosa entra e tira su le serrande, un fascio di luce mi colpisce in pieno viso. Non sono andato in ufficio, ma in fondo so che a Glenn non fregherà più di tanto.

<<Si, molto.>>

Mi dice che la colazione è in tavola, che ha fatto i pancakes come piace a me, con lo sciroppo d'acero, io passando do un'occhiata veloce al tavolo in cui era seduta Tess e mi vado a mettere sul divano.

<<Ah, mentre dormiva ha chiamato il signor. Welsh, l'aspetta a casa sua per un brunch.>>

Perfetto, l'ultima persona che vorrei vedere.

Mi vesto casual, un paio di jeans e un maglioncino di cotone che ha visto tempi migliori.

Glenn mi apre la porta e mi conduce nella sala da pranzo, apparecchiata come per un banchetto. Quel cibo in bella mostra anziché tentarmi mi dà il voltastomaco.

<<Assaggia.>>

Glenn è rilassato e sorridente.

<<Non ho molto appetito, Glenn.>>

<<Suvvia, Sebastian non rappresenta un pericolo.>>

Solo sentirlo nominare mi getta a capofitto nello sconforto.

Si avvicina alla tavola imbandita e prende un gamberetto in una mano, poi lo intinge in quella che sembra una salsa rosa e me lo porge. Posso vedere lento il movimento che fa la sua mano mentre si avvicina alla mia bocca, la lentezza rende la cosa vagamente sensuale. Quell'azzurro spento di Glenn, quel colore vacuo che mi ha sempre ricordato il lago d'inverno, quando un po' di vento lo increspa, ora è assolutamente acceso. Ma come il lago, gli occhi di Glenn, presentano gli stessi punti morti, quei piccoli vortici che ti trascinano in fondo.

Il sapore del gamberetto è perfetto, anche il condimento è strepitoso.

<<E' buono.>>

Concedo.

<<Solo le cose migliori per te, amico mio.>>

Glenn controlla l'orologio che ha al polso.

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