20- Arthur - Procastinate

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Le ragazze che entrano dopo Tess le faccio passare quasi tutte al secondo colloquio, neppure le ascolto mentre mi raccontano delle loro vite, tentano di fare qualche moina o in maniera molto modesta si declamano il migliore investimento che lo Sha...

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Le ragazze che entrano dopo Tess le faccio passare quasi tutte al secondo colloquio, neppure le ascolto mentre mi raccontano delle loro vite, tentano di fare qualche moina o in maniera molto modesta si declamano il migliore investimento che lo Shanti possa fare. Mi rigiro una penna tra le dita e annuisco a qualcosa che la bionda sta dicendo, poi per la milionesima volta guardo l'ora sul mio orologio. Le lancette si rivelano dispettose, mi sembra che il tempo che mi divide dal mio appuntamento con Lentiggini non passi più. La porterò al Green Yard un ristorante ben frequentato nella parte vecchia di Augusta, poi troverò una scusa per mandare Anne al dormitorio e Tess verrà da me, a casa. Nessun Hotel, sarebbe troppo squallido per una come lei.

<< Mi scusi? Le stavo chiedendo...>>

Fisso la gigantesca bocca morbida, le labbra turgide della tizia di fronte a me, ha bei capelli ricci, di quelli da tirare durante un amplesso, ma i miei occhi si incantano sul suo aprire e chiudere la bocca, ripenso a quella piccola di Tess, e non so perché mi viene in mente l'espressione imbronciata che ha messo su quando si è resa conto che i colloqui li avrei fatti io. Mi eccito e tento di dissimulare la cosa tossicchiando. Devo ascoltare questa ragazza.

<<Le stavo chiedendo quali sarebbero le mie mansioni, come le dicevo prima ho lavorato come segretaria di un importante...>>

<<Delle mansioni non si deve preoccupare, ne parlerà con Reginald se passa al prossimo colloquio o con il dirigente dello Shanti, quindi è tutto. E' andata benissimo, le faremo sapere.>> Mi alzo e faccio per porgerle la mano. La donna resta interdetta, guarda la mano e mi sorride.

<<Spero di essere stata chiara, lavorare col signor Welsh per me sarebbe davvero una gioia. Sarei disposta a fare qualunque cosa e quando dico qualunque, io... intendo proprio tutto.>>

Mi riscuoto dalla mia trance e la guardo bene, è identica alle ragazze che ho avuto negli ultimi tempi; fisicamente perfetta e caratterialmente trascurabile. Forse è per questo che mi è sembrata familiare. In un altro momento l'avrei buttata sulla scrivania e mi sarei perso in lei, ma adesso sembra che tutto il mio corpo e il mio essere siano un elastico teso a stasera, a Tess. Solo gli sciocchi ragionano come sto facendo io, sto diventando un sentimentale, un debole. Per stanotte mi dico, solo per qualche ora mi concederò ancora di essere in fregola come un'adolescente al primo appuntamento. Tossicchio di nuovo e controllo il nome della ragazza di fronte a me.

<<Mrs. Johnson...>>

<<No, sono Kate Riverton...>>

La guardo sorpreso, ero sicuro di aver sentito il cognome Johnson, o forse in effetti era la tipa di prima? Sistemo i fogli sul tavolo e cerco i suoi dati nei profili. E' un nome che non mi suona per niente nuovo.

<<Dev'esserci un errore, signorina Riverton, non è nella lista.>>

Si sporge in avanti sbattendomi davanti la camicetta stretta che mette in evidenza un corpo slanciato ma pieno.

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