Supero due semafori rossi, me ne frego della prudenza. Sto cercando di far scomparire questo senso di realtà ovattata causata dall'alcol con l'adrenalina che mi dà l'idea di raggiungere Tess prima che succeda l'irreparabile. Sembra che solo il pensiero che possa iniziare una storia con Sebastian faccia l'esatto effetto di una doccia fredda, è un'idea che non sopporto, che fa male, perché anche se non ho nessuna intenzione di ammetterlo apertamente so che dopo un altro uomo, io non avrei più l'ascendente che ho su di lei e che ultimamente sto usando nella maniera più becera. Però è colpa sua, cazzo. E' solo sua la responsabilità di quello che sto facendo, finge di essere gentile, di essere indifferente e poi la vedo come freme per me, come resta ferita quando gioco con lei. Ma ha la scomoda qualità di sapersi trasformare da vittima a carnefice in un batter d'occhio. Mi ha mentito, non penso ad altro. Il mio cervello si è spento quando Glenn mi ha detto che stava raggiungendo Sebastian. Lo vuole consolare, io sembro il cattivo e forse lo sono davvero, in fondo ho voglia di spaccare tutto e se non lo avessi già fatto di gonfiarlo di botte ancora e ancora per essersi messo in mezzo. Intravedo il Presbiterian Hospital e parcheggio di traverso nei posti riservati ai dipendenti, che mi facessero pure la multa, in questo momento non me ne frega un cazzo, anzi provo la strana sensazione che chiunque sia nella posizione di poterlo fare dovrebbe impormi qualche limite ragionevole. E' buffo perdere il controllo in questa maniera ed è ancora più buffo desiderare che qualcuno possa salvarti da te stesso. Entro dando una manata alla porta, il mio senso dell'equilibrio lascia a desiderare, mi liscio la camicia sistemandola malamente nei jeans e tiro indietro i capelli sperando che questo basti a darmi un'aria vagamente più raccomandabile. Ci sono diverse persone sedute nella sala d'aspetto del Prebisterian, i miei occhi intercettano una coppia di mezz'età, l'uomo ha un braccio intorno alle spalle della donna che piange in maniera disperata. Qualcosa mi colpisce ma decido di distogliere immediatamente lo sguardo, me ne fotto della miseria altrui. Passo davanti a tre persone in attesa spintonando un uomo che si sta tenendo un braccio malamente fasciato.
<<Ma che razza di modi...>>
<<Sta zitto, Stronzo!>>
Sibilo tra i denti sputacchiando. So che non dovrebbe essere così ma la prepotenza finora è sempre stato un modo piuttosto affidabile e veloce di ottenere sempre quello che voglio.
<<Senta mi serve sapere dov'è la stanza di Sebastian Dolittle.>>
La donna è una giovane bionda con le labbra e le tette rifatte, mi fissa con sorpresa e noto come mi guardi le nocche della mano con curiosità.
<<Mi scusi lei chi è?>>
Tiro fuori il mio sorriso da bravo ragazzo e la mia espressione più affascinante.
<<Sono il fratello. Come vede abbiamo avuto una discussione ma sono venuto per sistemare le cose.>>
Come ha detto Sibille? Che nessuna resiste alla profonda disperazione che ogni tanto trapela dalla mia personalità, a quanto pare l'infermiera non è un'eccezione alla regola.
STAI LEGGENDO
TESS
Fiksi Umum"La verità, Tess. Non lo so perché, non lo so che ci faccio qui. Io mi sposerò tra pochi mesi, e non posso tirarmi indietro. Non sarà come in tutti quei film da donne in cui all'ultimo minuto uno manda tutto a puttane. Non ho niente da offrirti, o a...