26 - Arthur - A Bit of Rough

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<<Ti ho detto di chiamare Roger, non Niall!>>

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<<Ti ho detto di chiamare Roger, non Niall!>>

<<Veramente poco fa ha detto...>>

<<Sono io che comando qui, ok?>>

Vedo il povero Wilson agitarsi, so che non è giusto scaricare i miei nervi su di lui ma ultimamente sono una maledetta pentola a pressione, mi sembra di aver raggiunto il limite. Questa settimana è andato tutto di merda, non ho fatto altro che pensare a lei, alla sua voce e alla sua presenza a pochi metri da me. Mi sembra di impazzire, e forse non si tratta solo di una sensazione. So che non la amo, è ovvio che non può essere amore questa cosa che ti prende alla gola impedendoti di respirare. E' una maledetta ossessione derivata dal fatto che so che basta un passo falso per buttarla in pasto a Glenn. Già mi vengono i brividi al solo pensiero. Continuo a passeggiare su e giù con le braccia dietro la schiena, vedo Wilson fissarmi.

<<Insomma il carico da Pittsburgh è diretto in Olanda, giusto? Cos'è che non ti quadra?>>

<<Veramente stiamo parlando dei carichi del Colorado, quelli diretti ai fornitori in India.>>

Mi rivela, insicuro. So che l'ultima cosa che vorrebbe è contraddirmi, negli ultimi giorni non ho fatto che tiranneggiarlo, la sua voce è flebile, quasi imbarazzata. So anche che potrebbe avere ragione, la mia concentrazione è pari a zero. Se solo penso ai piani di Glenn su di lei mi sale una rabbia cieca. E poi Sebastian, Wilson, il maledetto indiano, vogliono tutti averla, li vedo come la guardano, sono curiosi e eccitati come se Tess fosse un animaletto raro. So che è bella ma non si tratta di questo, non è la sua bellezza ad attirarli come api sul miele. E' la sua timidezza, la sua educazione, quel garbo che la fa sembrare fuori tempo e fuori luogo, la stessa identica cosa che probabilmente eccita quel pervertito di Glenn. Non ho fatto che trattarla malissimo, sono arrivato a farla piangere, dannazione! Do una manata al vetro dell'ufficio. Sono un uomo disperato.

<<Va bene anche mandare il carico in Olanda!>>

Wilson mi guarda speranzoso.

<<Manda quel fottuto carico dove cazzo ti pare!>>

Ho resistito troppo, non sono mai stato bravo a controllarmi. Maledico la mia impulsività ma come un razzo mi dirigo verso le macchinette del caffè e la vedo, la vedo ridere rilassata con Sebastian. Sarebbero perfetti insieme, lui sa come trattare le donne, lui non è come me. Stava con Sibille prima che arrivassi e gliela strappassi dalle mani solo perché potevo farlo. Non mi è mai importato di lei, non mi interessa di nessuna, neppure di Tess. Ma ho i suoi gemiti in testa da otto giorni, conosco il suo sapore e niente sembra contare. Il suo corpo favoloso e quel viso triste, la sua espressione quasi rassegnata al peggio quando le ho lasciato i soldi sul comodino e tante grazie. Poi le mie parole ingiuste quando ho visto che lavorava per Glenn, perché nonostante tutti i miei propositi, nonostante io abbia fatto di tutto per allontanarla, alla fine lui ha avuto accesso a lei.

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