36 - Glenn - Characters Novelette

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Mi devo calmare

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Mi devo calmare. Mi devo calmare. Le parole che mia madre ha pronunciato poche ore fa suonano come una profezia.

"Non sarà così placida per sempre, non riuscirai a sottometterla. Non te ne accorgi? Non lo capisci com'è fatta? Sei davvero così innamorato?"

So solo che mi devo calmare. Mi sta facendo perdere il controllo e non è quello di cui ho bisogno. Vado nello studio di mio padre, inserisco la mia preziosa usb mentre tutti sono già di sotto a festeggiare e la vedo di nuovo arrendevole, divertita, mia. La mia piccola, affascinante Tess.

<<Toccami Glenn non mi vuoi, non ti piaccio?>>

Mi dice spensierata sullo schermo, prima di tutto questo, prima del sangue, del dolore.

"Ti spezzerà il cuore Glenn, non lo vedi che non è te che vuole? Non ti accorgi che gli equilibri stanno cambiando di nuovo? Niente dura in eterno, è tutto così fragile figlio mio."

Gli occhi di vetro di mia madre nei miei mi stanno ancora tormentando. Poi Tess con quel vestito rosso da puttana. Ho fatto bene a prendere la mia decisione. La pianificazione è l'unica cosa che mi consentirà di riportare tutto allo stato precedente, di rovesciare la situazione in mio favore. Si è vestita in quel modo per lui, è stata la prima cosa che ho pensato. Mi sono comportato come un maledetto toro davanti al rosso, non ho capito più nulla. Volevo solo che facesse quello che gli dicevo di fare, che ubbidisse, come ha sempre fatto. Cos'è cambiato? È stato quel bacio a far segnare un punto a quel bastardo di Arthur?

<<Toccami Glenn, non mi vuoi non ti piaccio?>>

Mi dice per l'ennesima volta dallo schermo. Ero così eccitato, sono così eccitato anche in questo momento. L'avrei presa lì, col suo vestito rosso scollato, indecente. Cosa c'è che non va in me? Sospiro. Sento il rumore delle persone di sotto. Da piccolo mi nascondevo qui e a quanto pare lo faccio anche adesso.

Ma non posso restare qui per sempre, devo fare in modo di chiudere questa partita a mio vantaggio. Ho sbagliato prima con Tess e non sbaglierò di nuovo. Mi precipito alla sua ricerca e la vedo parlare con mio padre. Stringo i pugni ma decido di non intervenire. Ci mancava solo lui. Lo sapevo, lo sapevo che quel vestito avrebbe attirato l'attenzione di tutti. La osservo da lontano, bellissima e troppo appariscente. La mia creatura disobbediente. Poi si allontana con Carol, ma resto qui.

Goditi questi ultimi momenti piccola Tess, da domani la musica cambia.

Si avvicina Arthur. Sembra l'Arthur di sempre, il mio amico. Ogni volta che lo vedo provo la delusione cocente che deve provare un padre di fronte ad un figlio deludente. È accompagnato da una ragazzetta magra come un chiodo e assolutamente anonima che sembra pendere dalle sue labbra e che gli sta attaccata al braccio.

Tutto qui Arthur? La tua mossa è quella di farla diventare gelosa? Ma ti ha visto con migliaia di donne, cosa vuoi che cambi ora?

È imbarazzato, tenta di non guardarla. Solo ora mi accorgo che la donna ha un vestito come quello di Tess, ma se fosse stato in questa maniera anche a lei non avrei fatto tante storie. Addosso all'altra sembra addirittura casto. Percepisco il nervosismo di Arthur dai suoi gesti, non la guarda quasi per niente.

Perfetto. Avanti, dille addio, Arhur, salutala.

<<Volevo evitare tutto questo. >>

Mi dice mia madre avvicinandosi e toccandomi il braccio. Mi libero dalla sua stretta.

<<Lo so che fa male, guardare gli altri recitare una parte e rimanere sempre in attesa che arrivi il proprio turno. Ma andare controcorrente non cambierà le cose, ti darà solo un'illusione destinata a causare più dolore quando sarà disattesa.>>

<<Ti sbagli madre.>>

<<No, non mi sbaglio.>>

<<Ho intenzione di...>>

Mi interrompe subito.

<<Non farlo.>>

Mia madre è assolutamente perfetta nel suo vestito chiaro, in attesa che la vita si ricordi di lei, ma farà prima la morte.

<<Guardali, guardali Glenn, hai mai sentito parlare di vero amore?>>

<<Leggi troppi romanzi.>>

<<O tu troppo pochi.>>

Prende un manicaretto.

<<Devo andare.>>

Mia madre continua a scuotere la testa, dalla sua bocca pende grottesta la coda di un gamberetto innocente.

TESSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora