"La verità, Tess. Non lo so perché, non lo so che ci faccio qui. Io mi sposerò tra pochi mesi, e non posso tirarmi indietro. Non sarà come in tutti quei film da donne in cui all'ultimo minuto uno manda tutto a puttane. Non ho niente da offrirti, o a...
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Nonostante il peso allo stomaco che mi ha dato l'atteggiamento di Arthur la mattinata scorre in maniera veloce e indolore. Glenn si rivela essere un uomo estremamente gentile e a modo. C'è qualcosa di aristocratico in lui, dipenderà sicuramente dalla madre che come mi ha confermato anche Samuel fa parte della vecchia nobiltà austriaca. Oggi ho risposto alle sue telefonate e mi ha spiegato come devo pianificare le sue giornate. E' davvero pieno di impegni e sembra tenerci molto a fare un lavoro impeccabile. Lo fisso muoversi nel suo completo grigio di fronte a me, non c'è niente di nervoso in quell'uomo, non apparentemente almeno, persino i suoi gesti sono misurati. Arthur in confronto mi appare, me ne rendo conto con un certo sgomento, come un uomo passionale e maleducato, impaziente nei modi e nelle intenzioni.
<<Allora Tess, è importante che tu capisca che gli appuntamenti di lavoro con i fornitori hanno la priorità con i clienti, anche se apparentemente può sembrare un controsenso.>>
<<Va bene.>>
Prendo appunti su un taccuino.
<<Per quanto riguarda lo Shanti, tutti gli impegni vengono subordinati a quelli della S.E.P>>
Annuisco e scribacchio. Glenn si avvicina e mi sfila il blocco degli appunti. Lo sfoglia e un sorriso gli increspa le labbra.
<<Mi fido della tua memoria, anche tu dovresti farlo.>>
Prende e straccia a metà i fogli. Resto per un attimo interdetta, eppure il gesto è stato così pacato che quasi non ci faccio caso.
Mi ha sfiorato il dorso della mano e io sono rabbrividita di nuovo. Lui sembra accorgersene, e invece di sentirsi offeso appare compiaciuto dall'effetto che mi fa.
<<Spero che non sia un problema per te lavorare gomito a gomito con Arthur. >>
Sono sorpresa dal suo cambio di registro, la voce si è fatta bassa, è quasi melodica, verrebbe voglia di chiudere gli occhi e lasciarsi cullare da quel suono cadenzato.
<<Nessun problema. E' stato solo un errore.>>
Una scintilla di interesse illumina lo sguardo di Glenn, per un attimo, poi gli occhi tornano di ghiaccio e imperscrutabili come sempre.
<<Meglio così allora.>>
Finisce di spiegarmi come funzionano le cose e poi mi dice che se voglio posso andare a mangiare, la mensa della S.E.P a quanto pare ha investito nel biologico.
Uscire con l'idea di poterlo incontrare mi rende imbarazzata e nervosa. La sua indifferenza è la cosa peggiore. La mensa si trova al quinto piano, la vista su Augusta è spettacolare. Vedo che Tom mi fa cenno di raggiungerlo, ha già messo due vassoi in un carrellino. Mentre passiamo prendo un po' di carote e patate. Poi ci aggiungo un piatto di carne.
<<Insomma? Non mi chiedi come sono sopravvissuto?>>
<<A cosa?>>
Dico distratta guardandomi intorno, di Arthur nessuna traccia. Tom prende il doppio delle mie porzioni.