31 - Arthur - A Zero-Sum Game

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<<Cazzo, cazzo!>> impreco e dò una manata alle brillanti mattonelle scure del bagno degli uomini

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<<Cazzo, cazzo!>> impreco e dò una manata alle brillanti mattonelle scure del bagno degli uomini. E' l'ennesima volta che il telefono di Tess suona a vuoto.

<<Arthur?>>

La voce di Mary Anne arriva attraverso la spessa porta di legno.

<<Che diavolo vuoi?>>

<<Sono quindici minuti che sei chiuso in bagno, mio padre e Margaret... insomma non so più cosa dire.>>

Tento di fare dei respiri profondi e mi appoggio al lavello. Un uomo si tira su la patta e mi passa accanto per lavarsi le mani, mentre il dispenser del sapone fa scendere il liquido rosato, mi osserva con curiosità.

<<Che cazzo guardi?>>

Lo so cosa spero, voglio solo che mi dica la cosa sbagliata perché ho la necessità di fare a botte, devo spaccare qualcosa e forse questo rumore incessante che fa il mio cuore smetterà di essere così fastidioso. Se lo facessi, se ascoltassi i miei istinti sarebbe la seconda volta, oggi, che picchio qualcuno. Mi ferma solo l'espressione di Tess, quella precisa che fa quando la deludo, quando non capisce il perché dei miei comportamenti. Il tizio non si asciuga le mani e sgattaiola fuori. Esco anche io, Anne è appoggiata alla parete. Lei non è triste come lo sarebbe Tess, è incazzata nera. Mi trovo a fissare quel corpo da favola incastrato nel tubino di paillettes dorate ma non si smuove niente in me. Sto vivendo la vita di qualcun altro.

Sono fedele alla scenografia che Glenn aveva in mente per me? E se invece tutto questo fosse solo il risultato delle mie azioni?

Accarezzo il telefono che ho messo nella tasca posteriore dei pantaloni. Mi sento come un ragazzino, ho messo la suoneria al massimo ma ho paura di non sentirlo nel caso Tess si decida a richiamarmi. Non so dov'è e sono preoccupato. Sono rimasto a vederla scappare da me come se fosse inseguita, e lo avrei fatto senza pensarci due volte, le sarei corso dietro se non fosse che le mie gambe e i miei piedi erano improvvisamente di piombo.

<<Va tutto bene?>>

Anne mi guarda con le braccia incrociate.

<<Certo, tutto fottutamente perfetto.>>

<<Non te la fai davvero con quella, vero?>>

<<No, certo che no. >>

La mia voce è stridula.

<<Tentiamo di fare una cosa pulita, abbiamo fatto tutti e due i nostri errori ma...>>

<<Certo, piccola. Ero solo molto arrabbiato per quella storia con...>>

Come cazzo si chiamava?

<<Miles. Lo capisco, è per questo che noi non abbiamo più fatto sesso?>>

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