"La verità, Tess. Non lo so perché, non lo so che ci faccio qui. Io mi sposerò tra pochi mesi, e non posso tirarmi indietro. Non sarà come in tutti quei film da donne in cui all'ultimo minuto uno manda tutto a puttane. Non ho niente da offrirti, o a...
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<<Non lo capisci che sono state le cose non dette a portarci dove siamo? Sono le mezze verità che ci hanno rovinati. Quando ci siamo conosciuti sono stato debole, Glenn non faceva che insistere chiedendomi di fare con te quello che avevamo fatto con tutte. Ma tu eri diversa, sei sempre stata diversa dalle altre.>>
<<È Glenn ad avere insistito?>>
Mi chiede Lentiggini improvvisamente pallida. Tanto che scosto una sedia e l'aiuto a sedersi.
<<Si, mi è stato addosso dall'inizio, finché non sono stato troppo debole e stupido. Ho finito per accettare in un momento di rabbia e quando volevo rimangiarmi tutto era troppo tardi. Ho detto che avrei fatto quello che lui voleva perché pensavo che tu non mi amassi. È stata la cosa peggiore che abbia fatto nella mia vita, mi ha tormentato tutti i giorni da allora e a quanto pare mi si è pure ritorta contro. Non credo in cazzate come il karma o cose del genere, Tess. So solo che per colpa di tutto questo ho perso nostro figlio, ho perso te, e da allora la mia vita è andata a puttane, niente ha più avuto senso. Esattamente come prima di conoscerti, solo che non lo sapevo in che modo stavo vivendo. Sono stato un figlio di puttana e mi rendo conto che non merito il tuo perdono, specialmente ora che sul tuo viso vedo il risultato di tutte le mie azioni del cazzo. Ma sono un'altra persona, e non lo dico tanto perché suona bene, ho smesso con tutte le stronzate, con l'alcol, con la droga, con tutto. Ho chiuso con tutto, ma non voglio farlo con te.>>
Lentiggini è ammutolita, mi guarda, è la donna migliore del mondo. Penso che qualunque cosa succederà tra noi sarò per sempre grato di questi momenti, che me li farò bastare.
<<Sono stati i farmaci che ha usato Glenn a causare l'aborto, vero?>>
Lo so che è stato quello il motivo e non ho fatto altro che maledirmi per questo. Anche solo dirlo mi sembra una bestemmia.
<<Non sono sicuri al cento per cento ma ci sono buone probabilità. Una delle droghe che ha usato conteneva degli ormoni ...>>
Mi metto in ginocchio e nascondo il viso nelle sue gambe, lei mi accarezza la testa. Faccio un verso che assomiglia ad un mugolio disperato.
<<Smettiamo di farci del male. Glenn ha scaricato tutta la colpa su di te e io ho voluto pensare che fosse vero, ero così arrabbiata, così ferita che avevo bisogno di avere un solo colpevole. Ci vorrà del tempo per passare sopra a quello che è successo ma nessuno di noi tre è innocente, nemmeno io.>>
<<D'accordo...>>
Inizio ancora in ginocchio, mi sollevo un po'.
<<Allora perché non mi dici semplicemente che non lo sposerai domani? È tutto quello che voglio sentire...>>
Ma lei osserva la porta e non mi guarda.
<<Non è così semplice...>>
Inizia.
Mi alzo in piedi la prendo per le spalle e la alzo. Visto che non posso scuoterla emotivamente lo faccio fisicamente.
<<Cosa significa? Che stai dicendo?>>
Mollo subito la presa, non voglio che si spaventi. Ma Cristo, non posso pensare che ancora prenda in considerazione l'idea di sposare quel coglione nonostante tutto. Non riesco ad accettarlo.
<<So che adesso è quello che vuoi ma un giorno te ne pentirai.>>
Mi dice criptica in un soffio come se le costasse enorme sofferenza.
<<Come puoi pensare che potrei mai pentirmi di te? Cosa stai dicendo?>>
Mi esce un po' più concitato e nervoso di quanto vorrei. Mi passo una mano sui capelli.
<<Tess, per cortesia... non possiamo continuare ancora così... non possiamo ...>>
Tess ha un'espressione rassegnata.
<<Non è così semplice.>>
Ripete di nuovo. Allora capisco, improvvisamente. L'ultima contromossa di Glenn, l'ultima assurda e insensata minaccia.
<<Cosa ha detto che avrebbe fatto stavolta, Tess? >>
Inizia a piangere, una diga che rotti gli argini esplode dappertutto.
<<Ti prego, ti prego, non sopporto di vederti piangere. Basta lacrime. >>
Gliele asciugo, se potessi cancellerei questi lividi e questi segni osceni sul suo bel viso da bambina.
<<Non c'è niente che non possiamo risolvere insieme, niente. E se anche ci fosse sono sicuro che Willimson ci darebbe una mano consistente.>>
<<Willimson?>>
<<Si, l'avvocato di Glenn ha deciso che è stanco di rendersi partecipe alle oscenità di quella famiglia. Mi aiuterà "pro bono" e mai frase è stata più azzeccata, sai cosa vuol dire?>>
<<Gratis?>>
<<Si, ma non solo. Dal latino "per il bene di tutti". E davvero lo sarebbe, per il nostro bene senza dubbio, e anche per quello di quello psicopatico, visto come si è ridotto.>>
Tess è pensierosa ma ha smesso di piangere, almeno.
<<È un buon avvocato?>>
<<Scherzi? Il migliore, potrebbe persino far arrestare il presidente se volesse...>>
Ora ridacchia in mezzo alle lacrime. Si può iniziare da qui, mi dico fiducioso. Possiamo farlo insieme, senza più stronzate.
<<Allora? Vuoi dirmi cosa ti preoccupa tanto?>>
Finalmente Tess parla e la diga si rompe del tutto, così come si squarcia la ragnatela di malintesi che ci siamo costruiti intorno. Ed è strano, perché mi sembra che il sole adesso esploda dappertutto dentro e intorno a noi, che la vita non sia mai stata tanto luminosa e tanto semplice. In fondo siamo animali senza troppe pretese, ci basta solo un po' d'amore e un po' di speranza, solo questo.