35 - Arthur - Vulnerable Dalhia

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Lascio Stephanie a casa a prepararsi, e io e Carol andiamo nel mio appartamento, a fare altrettanto

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Lascio Stephanie a casa a prepararsi, e io e Carol andiamo nel mio appartamento, a fare altrettanto.

<<Non mi piace.>>

Mi ripete laconica Carol per l'ennesima volta mentre tento di sistemare le sue codine. Ma sono negato, non capisco perché finisce sempre che restano dei bozzi sulla sua testa.

<<Mi fai male.>>

<<Sta ferma un secondo.>>

Dico esasperato.

<<Non essere arrabbiato.>>

Mi dice con i suoi occhioni verdi.

<<Non lo sono, Carol. Ma non vorrai andare al ballo con questi capelli, vero?>>

Carol si specchia contro il vetro della doccia.

<<Oh, no.>>

Dice terrorizzata. Io sono seduto sul bordo del bidè alla sua altezza. Mi abbraccia.

<<Non essere arrabbiato.>>

<<Non lo sono, davvero.>>

<<Si, invece.>>

Da quando mia figlia è così attenta ai miei stati d'animo?

<<Non mi piace Stephanie.>>

Mi ripete, come se le duecentosettanta volte in cui me lo ha ripetuto oggi, non mi fossero bastate.

<<Piace a me, Carol. Ti basta?>>

<<No.>>

Dice sicura.

<<Puoi tentare di essere gentile con lei perché te lo chiedo io?>>

<<È tardi.>>

Dice cambiando discorso. Le sue codine non sono migliorate molto. La lascio a disegnare e intanto mi vesto. Da chi ereditato questa cocciutaggine? Ho comprato un bel completo anche per me, uno di quelli che prima portavo tutti i giorni. È strano come questo basti a farmi sentire meglio, ad allontanare le lacrime di Tess dalla mia testa. Ho deciso di metterci un punto. Ho deciso di dare una chance a quella piccola felicità che ho iniziato a provare con Stephanie. In fondo perché non dovrei? Mia figlia diventa di nuovo insopportabile non appena lei entra in macchina.

Noto che il vestito di Stephanie le sta leggermente lento sul seno e sui fianchi, lei è molto magra, ma è perfetto per la sua altezza, ha lasciato i capelli sciolti nei suoi ricchi naturali e si è truccata un po'. È davvero carina.

<<Sei bellissima.>>

<<Grazie, anche tu lo sei Arthur e anche tu, Carol.>>

Carol gioca con la sua borsetta bianca. Non capisco cosa ci abbia messo dentro perché sembra piuttosto pesante. Sarà un orsetto? O quel pony che si porta sempre dietro? Eravamo così di fretta che non ho pensato di chiederglielo. Appena arriviamo lascio la macchina al parcheggiatore.

<<Wow, non avevo capito fosse una festa di questo tenore. Non so se io...>>

<<Sei assolutamente perfetta, Steph.>>

Mi avvicino e le dò un lieve bacio sulle labbra. È più forte di me ripensare a quello che è successo durante l'ultima festa in mio onore, dov'era anche Glenn. A quello che le abbiamo fatto.

La rivedo pallida e stesa sotto di me, ero troppo fuori di testa per aiutarla.

Ma non posso restare schiacciato dai sensi di colpa.

Mia figlia interrompe il bacio prendendomi la mano. Che bambina testarda!

Stephanie però ridacchia e mi sussurra all'orecchio.

<<Avremo tempo più tardi, magari. Non penso ad altro Arthur.>>

<<Puoi contarci.>>

Le dico dandogli un pizzicotto sul sedere. Mia figlia ci cammina davanti mentre Steph ridacchia ancora e io sento di nuovo quella specie di placida felicità. Non la cerco tra le persone anche se è il mio primo istinto, non stasera. Non mi interessa, le ho dato l'ennesima possibilità di parlare con me e mi ha ignorato e adesso da me avrà lo stesso trattamento. Dò le nostre giacche leggere al cameriere all'entrata. Mi volto per prendere quella di Carol, ma è sparita. Per un attimo mi manca il respiro quando non la vedo da nessuna parte.

<<Dov'è Carol?>>

Dico agitato a Steph che si guarda anche lei intorno.

<<Era qui fino a due minuti fa.>>

<<Ma adesso non c'è più!>>

Mi sembra di impazzire mentre la cerco in ognuna di queste gigantesche stanze piene di gente. Stephanie fa altrettanto poco dietro di me. Finché non vedo una macchia rossa vicino ad una più piccola, bianca. Sembrano uno strano fiore delicato, viste da qui, una Dalia affascinante. La gonna crea un cerchio rosso intorno a Tess. Sta parlando con Carol, anzi no, Carol sta parlando con lei. Cosa avranno da dirsi quelle due? Per un attimo resto semplicemente incantato a guardarle. Finché mi ricordo degli ultimi tre anni, del mio dolore e del fatto che Tess ama Glenn. Sono stufo. Mi avvicino e Tess si alza subito. I suoi occhi marroni sono meno gelidi del solito ed è di nuovo piena di mille piccole lentiggini. Non la guardo, la mia attenzione è tutta per Carol. Ma noto lo stesso che indossa lo stesso vestito di Stephanie, le sta a pennello. Sul seno specialmente, infatti distolgo subito lo sguardo da lì.

<<Non farlo mai più mi hai sentito?>>

Dico mettendomi abbassandomi un pò e piuttosto duramente. Sento l'odore di Tess, accidenti, lo sento da qui. Devo andarmene subito.

<<È stata colpa mia, ci siamo messe a parlare e mi sono distratta.>>

Per un attimo faccio l'errore di guardarla negli occhi. E' come se mi liquefacessi ogni volta. Ma cazzo, perché? Perché succede? Mi giro e guardo Stephanie, la placida, rassicurante Stephanie, che segue tutto con molta attenzione, come fa al lavoro quando deve trovare un rimedio contro l'usura del legno. Puoi creare una barriera anche per il mio cuore, Steph? Puoi salvarmi da lei?

<<Lasciaci in pace, Tess.>>

Le grido e la lascio lì senza guardarla di nuovo.

O lei o me. Scelgo me.

TESSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora