16- Tess- No Promises

2.5K 162 5
                                    

Mi faccio una doccia e mi depilo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Mi faccio una doccia e mi depilo. Ho passato gli ultimi giorni in uno stato catatonico. Le parole di Arthur mi hanno ferito molto più di quanto trovi logico ammettere. Ma chi diavolo si crede di essere per fare lo psicopatico con me? Ci conosciamo a malapena, ci siamo scambiati solo un bacio in fondo, e lui si è un po' approfittato di me mentre era ubriaco. E da quando lo conosco mi ha offesa più volte. Prima mi ha dato della "ragazza facile" poi mi ha detto che non ho gusto nel vestire. Mi faccio un micro - taglietto con la lametta mentre sto depilando la gamba destra in bilico sulla vasca. Impreco. Dove ho la testa? Devo proprio fare più attenzione. Olly è uscita con i suoi amici darkettoni stasera, e io non riesco a nascondere di essere nervosa all'idea dell'appuntamento con Sadhill. Mi ripeto che lo conosco da anni e che la situazione non deve necessariamente arrivare ad un punto di non ritorno. O forse è solo che è passato troppo tempo dall'ultima volta che io e Dan....  Sospiro mio malgrado mentre mi dirigo verso lo specchio e passo uno spesso strato di eyeliner, stasera indosserò i miei tacchi più alti e i miei vestiti più striminziti, sperando che mi diano un po' di coraggio. Cosa sta facendo Arthur in questo momento? Oh, al diavolo ! Che mi passa per la testa? Inoltre ogni volta che penso a lui mi viene anche in mente Dan. Cos'è? Il mio cervello vuole mettermi in guardia? Mi dirigo in camera per vestirmi, ma all'ultimo secondo mi accascio su una poltrona e prendo il telefono in mano.  Prima con Olly ho finto entusiasmo per questo appuntamento ma quando è uscita, un po' di ansia si è impadronita di me. Potrei chiamare Sadhill e inventarmi qualcosa. Oppure potrei darmi una possibilità, per una volta. Mi sembra di rivedere le lenzuola di cotone grezzo, di sentire quell'odore di disinfettante, le lacrime di Olly, le mie preghiere affinché non chiamasse mia madre. Mi vergognavo troppo, oppure no, forse soffrivo e basta. Arthur sarebbe pericoloso per una come me, non solo perché è fidanzato ma per il potere fisico che esercita. Continuo a guardare lo schermo del telefono come aspettando un segno. Ma quello resta spento. Alla fine suona il citofono mentre sono ancora in mutande e reggiseno. Sospiro e alzo la cornetta, è in anticipo. Sto per rispondere quando sento una voce estranea. Non è Sadhill, ed è ubriaco, molto ubriaco. Resto col citofono aperto ma non parlo.

<<Ci sei? Ci sei Lentiggini? Dai ho sentito il suono di quell'aggeggio, fa frush frush quando qualcuno lo alza, non sei già uscita con l'indiano del cazzo, scusa ehm, io volevo dire il tuo amico, vero? Posso salire un attimo? Io...>>

In un curioso capovolgimento della situazione ringrazio tutti i santi del paradiso che stasera Olly non c'è e che come sempre tornerà domani mattina.

<<Arthur che ci fai qui? Chi ti ha dato il mio indirizzo?>>

<<Oh, Lentiggini, allora ci sei, oh grazie al cielo, quel coso... scusa, il tuo amico, ti ha già messo le mani addosso? Dimmi che sono arrivato in tempo...>>

<<Sei ubriaco?>>

Chiedo in maniera evidentemente retorica.

<<Uhm, no, non credo. Posso salire?>>

TESSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora