64 - Glenn - Time and tide wait for no man

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Dire che non sono avvezzo alle lacrime sarebbe un gigantesco eufemismo

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Dire che non sono avvezzo alle lacrime sarebbe un gigantesco eufemismo. No, niente del genere. Non sono neppure particolarmente abituato ai sentimenti, a dirla tutta. Infatti non riconosco quello che sto provando. Gelosia? Può essere. Credo di essere sempre stato possessivo con te. No, affibbiarmi un'etichetta sessuale sarebbe riduttivo, non desidero il tuo corpo, Arthur, sarebbe troppo banale vederla in termini tanto materialisti. So solo che vorrei che io e te tornassimo ad essere uniti come eravamo prima, quando esistevamo solo noi e passavamo le ore a parlare di come sarebbe stato il nostro futuro. Improvvisamente l'enorme casa di mio padre non mi sembrava più tanto grande e la freddezza di mia madre non mi toccava più. Mio padre era un impostore senza scrupoli, ci ha fondato un impero, su questo. Mia madre invece, fa parte dell'alta nobiltà austriaca. Pura come la neve e altrettanto fredda, te lo dico perché so che l'avrai vista si e no un paio di volte nell'anno che hai passato da me. Io sono come lei, lo so. Lo capisco come mi vedono gli altri, a volte hanno addirittura paura di me. E fanno bene, col tempo, mi sono davvero trasformato in questo, una persona da temere, una persona che fa cose strane, perverse. Almeno  a vedermi dall'esterno, però. Perché la verità è che se non posso averti come ti avevo prima, allora non importa, quello che faccio non mi tocca. Ti rifiuti di parlare con me, è la prima volta che succede. Ma il piccolo momento che mi sono preso con la tua Tess, non era certo la prima volta, che lo facevamo. Per questo non capisco il tuo rancore, il tuo dolore. E' vero che negli anni sei diventato sempre più riluttante a condividerle con me. Con Elise ero un dilettante, non era nemmeno drogata, ma era innamorata, oh, se ti amava. Pateticamente, ingenuamente e teatralmente innamorata di te, tu no, e in fondo lo sapevi. Ma non sopportavo lo stesso il tempo che passavate insieme, tutto quel tempo. E poi c'è stato il pomeriggio a casa mia, dove avete fatto sesso. Anche se hai provato a mentirmi io sentivo l'odore. L'ho trovato disgustoso che lei profanasse così la nostra intimità. Ho distrutto tutto. Sei è l'unico che tira fuori questa parte violenta di me, che mi fa provare qualcosa. Altrimenti sono proprio come le mie barche in bottiglia, perfette in ogni particolare, pronte a solcare gli oceani con quelle vele eleganti, con quei piccoli timoni, con gli alberi proporzionati. E invece no, se ne stanno bloccate in attesa del momento in cui potranno usare le loto infinite possibilità , dentro il vetro di una bottiglia. All'infinito intrappolante dal collo della bottiglia. Affascinante. Ti ricordi quando ti ho detto che gli uomini ripetono all'infinito gli stessi errori? Ora ne sei finalmente persuaso anche tu , credo.

Te ne sei andato con la weddings planner verso l'altare. Non mi hai chiesto nulla di lei, non hai parlato delle foto, dei video. La mia arte è stata vanificata così? Ho passato gli ultimi due mesi a trovare gli strumenti adatti, il farmaco giusto, a pensare a come sistemare le luci. E tu? Niente, solo rabbia. Mi fa proprio imbestialire il fatto che tu non voglia parlarmi. Dopo Elise ci siamo divertiti a commentare, ci sei passato subito sopra . E poi non l'hai voluta più, dopo averla vista con me. Non lo sai, ti conosci appena. Ma io ti conosco, oh sì. Oggi io rappresento la tua famiglia qui, sono il padre, la madre e il fratello che non hai avuto, che ti piaccia o no. E lo so che sei un uomo alfa, non sopporti di vederle con me. Elise si è lasciata andare, voleva compiacerti, poi se n'è pentita ed è sparita dalla circolazione, ma per te era già andata, l'hai cancellata quando mi ha toccato, quando mi ha voluto. Poi ecco  Sibille, che non era pericolosa, era solo fastidiosa, presente fino allo sfinimento. Non la volevo nemmeno, era inutile. L'ho fatto per Sebastian, si è sempre messo in mezzo con la patetica convinzione che tu dovessi starmi lontano, così ho pensato che volevo prendermi una rivincita, Sebastian voleva sposarla e poi pouff... ce la siamo presa noi. Noi. Lei era al limite del consenziente, ho usato un po' di anfetamina, la "mellow", ed è diventata molto più che d'accordo. Poi Mary Anne, così insignificante ... ma hai mostrato il primo cedimento. Con lei ho raddoppiato il "mellow" e ho fatto male. Era un vegetale, così di legno che è stato noioso. Ti ricordi? Almeno finché non ti ho visto stravolto e mi sono eccitato, qualunque cosa, pur di entrare nel tuo cervello, hai vomitato in giardino, sull'erba e ti sei ubriacato per non pensare. Da quel momento hai iniziato ad allontanarti da me, mi hai detto che la volevi sposare. Non ringrazierò mai abbastanza Alan di essere il pessimo imprenditore che è, di aver disboscato zone protette e aver venduto prefabbricati in zone altamente a rischio di calamità naturali. Ho preso la S.E.P. senza pensarci due volte, l'ho rilevata per te e rieccoti nella mia vita , promosso e in debito. Non lo capisci che è tutto per te quello che ho fatto? E poi è arrivata lei. Non credevo che sarebbe mai successo, ma hai iniziato a cambiare sotto al mio naso, non volevi altre donne e io non ero più nessuno per te. Sapevo che sarebbe bastato anche così. Non ho fatto sesso con lei. Non so dire il perché, era anche piuttosto divertente sotto effetto del  Rohypnol. E bella, è bella e non è certo come le altre, lei ha qualcosa dentro, lo intuisco perfettamente e tu lo sai, lo senti. Lo sapevo che non ci saresti passato sopra, per una volta non sono stato tanto sicuro che avresti ancora scelto me e non l'ho presa. Lo hai visto? Hai sentito  quanto mi pregava, lei? Hai notato come rideva, come era rilassata? O non hai aperto quei files? In ogni caso la vuoi anche contaminata da me? Perché il fatto che non sia andato in fondo non vuol dire che non mi sia un po' divertito...

E' strano pensare che stai per sposarti, guardando la posizione del tuo corpo sembreresti anche rilassato, o rassegnato. Non saprei dire. Mary Anne è in ritardo e tu sei lì sull'altare con lo sguardo fisso alla porta. Ma sappiamo entrambi che non è l'ingresso della sposa che stai aspettando, vero? I tuoi occhi vanno oltre la porta... oltre il mare di Augusta... sono diretti... vedi che ogni tanto amico mio prendi decisioni stupide? Se avessi parlato con me, prima. Se solo mi avessi chiesto dov'è... te lo avrei detto, ti avrei detto tutto. Io so dove sta andando. Non potevo rischiare di perderla di vista. Ma guardati intorno, avanti. Ho creato una cerimonia perfetta per te, degna di un principe. L'organo inizia a suonare, è Bach. Triste e struggente, solo una smorfia tradisce il tuo disappunto. Lo hai riconosciuto, vero? Si è la stessa aria di ieri sera alla festa in tuo onore. L'ho fatta suonare per il vostro addio. Un momento di distrazione, la tua bocca si allarga un po' ma la richiudi di scatto, poi indossi di nuovo la maschera dello sposo. Non ti ho mai sentito così simile a me, Arthur, come adesso . Ora distogli lo sguardo, non fai quello che farebbero tutti, non noti la sposa, guardi me, finalmente. Ti faccio un sorriso, ma tu non ricambi. No, con gli occhi mi fai una domanda, una sola. E capisco che non solo li hai aperti, ma che qualcosa dei files che ti ho mandato non ti torna, vero?

Non serve insistere , fratello, amico mio. Bastava chiedere. Ti dirò il perché, il perché di quello che hai visto.  

<<Grazie per esservi uniti a noi in quest'occasione speciale. Siamo qui per celebrare il matrimonio di Mary Anne Foster e Arthur Rivera...>>

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