16 - Tess - Domino Effect

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<<Non mi vuoi Glenn? Non ti piaccio?>>

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<<Non mi vuoi Glenn? Non ti piaccio?>>

Glenn e i suoi occhi di ghiaccio. Ha fatto di tutto per aiutarmi quella notte, per rimediare.

<<Si, ti voglio Tess. Ti desidero. Ma forse dovresti rifletterci meglio.>>

È inutile che io gli serbi del rancore. Appoggia la sua fronte sulla mia. Non avrei mai detto, che un giorno, lui sarebbe stato così familiare per me, e che Arthur sarebbe stato un estraneo. Lascio cadere il vestito a terra per avere libere le mani. Glenn mi guarda con attenzione, posso vedere il suo sguardo concentrato e serio accarezzarmi il corpo. Gli sfioro il viso, è un uomo molto bello, non posso negarlo. E in un certo senso, mi sento attratta da lui. È necessario che ogni volta mi ripeta che è stato Arthur ad organizzare tutto, a volersi disfare di me. Che è stato l'uomo che diceva di amarmi ad avermi causato tanto dolore. Glenn mi ha tenuta a distanza in questi anni, fa un passo indietro ogni volta che io ne faccio uno nella sua direzione. Fino all'ultimo momento, sono stata sicura che avremmo rimandato anche stanotte. Ma adesso, ho solo voglia di cancellare il ricordo di Arthur inginocchiato davanti a me, coi vetri rotti in mano. Dei suoi occhi disperati e di quello strano campo magnetico che sento ogni volta che mi è vicino. Non ho intenzione di ritrovarmi al punto di partenza. Non stavolta.

<<Si, ti voglio Tess. Ti desidero. Ma forse dovresti rifletterci meglio.>>

La voce di Glenn è calda. È totalmente diverso dal Glenn che conoscevo, è affettuoso, protettivo. È strano ripensare a quello che mi ha fatto in passato, basta guardarlo ora. È stato tutto il tempo accanto a me in ospedale, non si é allontanato dal mio letto, non ha dormito, non si è rasato. Il perfetto, ineccepibile Glenn, non mi ha lasciata sola un attimo da quando sono riuscita a scendere da quel maledetto aereo. Si è preso cura di me mentre Arthur era in viaggio di nozze a concepire sua figlia. Glenn si è preso la responsabilità di quello che è successo, mentre Arthur non l'ha fatto. Quindi stavolta, non darò retta al mio istinto, che a quanto pare è molto poco saggio.

<< Tre anni non lo reputi un tempo sufficiente?>>

Dico sicura. Sto forzando la mano.

Non darmi modo di ripensarci, Glenn. Bloccami col tuo corpo. Tienimi lontana da lui.

<<Al diavolo. Hai ragione.>>

Le mani di Glenn sono sul mio viso, me lo tiene fermo mentre mi bacia le labbra. All'inizio il suo modo di baciare è come al solito, leggero, come se avesse paura che io sia così fragile da spezzarmi. Nessuna invadenza, finché non lo sento ansimare e capisco che stavolta non si fermerà; e che io non gli chiederò di farlo. Mi mordicchia leggermente le labbra, poi scende sul collo.

<<Sei così... perfetta. Così...>>

Sento i suoi baci sulle spalle e poi si sposta di nuovo appena sopra al seno. Gli metto le mani sul torace. Glenn è fisicamente muscoloso, l'allenamento costante nella sua palestra privata, ha dato i suoi frutti. Vorrei poter staccare il cervello e lasciarmi andare, ma resto presente in maniera fastidiosa.

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