"La verità, Tess. Non lo so perché, non lo so che ci faccio qui. Io mi sposerò tra pochi mesi, e non posso tirarmi indietro. Non sarà come in tutti quei film da donne in cui all'ultimo minuto uno manda tutto a puttane. Non ho niente da offrirti, o a...
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<<Ti prego, che ti costa? >>
Stasera c'è la cena a casa di Glenn e domani lui si sposerà. Abbiamo lavorato davvero fianco a fianco in questi giorni come se fossimo due colleghi e basta. Ho visto la sua rabbia evaporare giorno dopo giorno. Dev'essere stato il mio modo, ormai del tutto rassegnato, di reagire ai suoi stimoli verbali. Mi ha lasciata in pace nella mia bolla e io l'ho lasciato nella sua. Forse era preoccupato per il mio stato di salute, non sono mai stata bene in questi giorni. Il fastidio alla bocca dello stomaco non accenna a scomparire e più di una volta mi sono ritrovata a correre in bagno per vomitare in maniera piuttosto imbarazzante. Ma Arthur non ha commentato, si è limitato a lanciarmi un'occhiata triste dalla sua postazione di lavoro. Si è trincerato anche lui dietro all'illusione delle cose da fare, delle scadenze, preso dai suoi pensieri e da un matrimonio che ha voluto. E che ci sarà, riesco a pensare solo a questo prima di abbracciare la tazza del bagno per l'ennesima volta in questo periodo.
<<Togliti il pensiero Tess!>>
Guardo Olly da quaggiù, il sudore freddo mi imperla la fronte scendendo sul collo. Olly si piega alla mia altezza ma io allontano la faccia dalla sua traiettoria, il mio alito dev'essere terribile. Trovo la forza per alzarmi e dirigermi verso il lavandino, dove comincio a sciacquarmi i denti, lei si avvicina, insistente con la confezione ancora incartata dalla farmacia. Passo un tempo infinito a strofinare i denti, voglio rimanere così, l'ultima volta è andato tutto storto. E in fondo Dan non era così diverso da Arthur, coi suoi cambi d'umore e la sua cattiveria. Ci ho messo anni a sentirmi meglio, anzi, chi voglio prendere in giro? Non ci sono mai stata, meglio. Faccio un mugolio per intimarla ad andarsene.
<<Qualunque cosa succeda, Tess, non siamo più due ragazzine, stavolta possiamo gestirla meglio. Ci sono io con te.>>
So che non riesco a nascondere il terrore nei miei occhi e il nervosismo dei miei gesti scattosi. Stasera mi aspetta l'ultimo vero scoglio, la cena da Glenn. Dove vedrò anche Arthur con lei. Sono stata persino invitata al matrimonio con una circolare riservata ai dipendenti. Per un attimo l'idea masochista di vedere tutto quello a cui ha portato la mia stupidità mi ha attraversata. Ma non posso farlo. A meno che. Forse lui mi ascolterebbe, forse tutto cambierebbe se ... E' quello che voglio davvero avere un uomo che sta con me per pietà?
Olly mi lascia la bustina sul lavandino. La prendo attraversata da un terribile déjà-vu. Chiudo gli occhi ripetendomi che non può essere e che se fosse, se fosse ovviamente farei tutto in maniera diversa. Oppure no?
Tiro fuori lo stick e lo tengo in bilico sotto il getto di urina. Chiudo il cappuccio e mi lavo le mani. Poi mi risiedo sulla tazza tenendo in mano il test e fissandolo intensamente, come se davvero potesse darmi tutte le risposte che cerco. Invece me ne dà solo una, che lampeggia in modo osceno nel bianco candido della finestra di controllo. Anche se non dovrei, per un attimo, il tempo di uno stupido e sentimentale pensiero infantile, una piccola bolla di euforia si impossessa di me, perché qualcosa di lui mi è rimasto, qualcosa di questo amore folle si è incagliato nella mia carne in maniera indelebile. Il cuore mi batte forte, o forse è la somma del mio e quella di questa briciola. E' la mia occasione per fare tutto diversamente stavolta, per riscattarmi dagli errori del passato. Certo, sarebbe stato meglio se tutto fosse andato in maniera diversa, ma questa è la vita. E io tenterò di fare per due. Lui non lo saprà mai.
Sento il leggero bussare di Olly. Non le rispondo e lei spalanca la porta. Basta un'occhiata, è solo una conferma a quello che sapeva già. La preoccupazione di prima, tuttavia lascia lo spazio ad un sorriso.
<<Ho sempre voluto un nipote.>>
Mi dice con gli occhi lucidi. Entrambe sappiamo bene cosa non dobbiamo fare stavolta, ed è un buon punto d'inizio, mi ripeto.
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