65 - Glenn - Among other things...

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Da dove vuoi che inizi? Fin dove ti ricordi? Eri già molto confuso prima che ti drogassi, non sono mai stato d'accordo con l'uso eccessivo che fai delle droghe e del resto

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Da dove vuoi che inizi? Fin dove ti ricordi? Eri già molto confuso prima che ti drogassi, non sono mai stato d'accordo con l'uso eccessivo che fai delle droghe e del resto. Ti voglio presente, voglio che tu sia cosciente in questo tipo di situazioni.

<<Mary Anne Forster, vuoi unire il tuo destino a quello del qui presente Arthur Rivera giurando di amarlo, onorarlo e rispettarlo finché morte non vi separi?>>

<<Lo voglio...>>

Comunque la serata era di una noia mortale e io volevo solo accelerare le cose. Non vedevo l'ora erano ormai... quanto? Quasi due mesi che non pensavo ad altro, che nel tempo libero immaginavo cosa sarebbe successo, le mille espressioni che avresti lasciato trapelare a poco a poco. Non è facile amico, mio. Non so come spiegarti esattamente quello che provo, il che per me è strano. Volevo solo tornare indietro, volevo cancellare la piccola Tess come se fosse stata una macchia inopportuna su un bel capo prima candido. Tutto qui. E prima di adesso aveva funzionato. Non era mia intenzione arrivare a tanto con i farmaci. Ma non potevo rischiare stavolta, capisci? Il mellow non sarebbe stato sufficiente. Ma è stata la prima cosa che le ho dato in dosi abbastanza massicce, ho fatto, ecco, diciamo un piccolo esperimento. Approfittando della vostra altalena emotiva ero sicuro, quando ti ho mandato da lei a dirle addio, che ne sareste entrambi usciti molto provati. Ho pensato che lei non avrebbe rifiutato un bicchiere, anche se so perfettamente che è astemia. Il primo calice che le ha dato il cameriere se lo è rigirato tra le mani per buona parte della sera e lo ha poggiato su un mobile prima di andare in bagno. Ma il secondo lo ha bevuto subito, tutto d'un fiato. Anche tu nel frattempo hai fatto lo stesso, hai ingoiato la tua dose di mellow. Perché? Volevo che collaborassi, sapevo che non lo avresti fatto. Ho iniziato per te il discorso del matrimonio, volevo vedere se su di te avrebbe funzionato. All'inizio non ne avevi voglia, ma hai continuato il mio stupido show di buon grado, grazie alla medicina. Nel frattempo la piccola Milton era sempre più pallida. Per un attimo ho temuto che fosse allergica o qualcosa di simile. Questo sarebbe stato un problema. Poi è svenuta, non doveva succedere, non era nei piani. Ma ha accelerato le cose... fin qui dovresti ricordarti. Ti sei precipitato da lei e mi hai chiesto stupidamente di chiedere aiuto. Hai pensato di gridare? Le tue parole erano poco più di un sussurro. Ma so che non potevi essere lucido, immaginavo che avresti avuto qualche allucinazione. Gli ospiti se ne sono andati, ho detto che l'avrei portata in camera. Lì le ho messo le pastiglie di Rohypnol sotto la lingua. Nel frattempo mi hai raggiunto, eri sudato e allarmato. Ho tentato di darne un po' anche a te. Ma hai rifiutato finché non mi hai fatto promettere che avrei chiamato qualcuno. Ma per dire cosa, amico mio? Non dimentichiamoci che sei tu che mi hai chiesto di farlo. Si è come intrappolati in un perverso destino personale, non credi? Si riduce tutto ad un affascinante gioco di specchi, e alla fine non si sa più chi è che si sta guardando, si è in trappola. Ho tentato di dirtelo, quel giorno a casa mia, ma non hai capito. Continui a non capire.

<< Arthur Rivera, vuoi unire il tuo destino a quello della qui presente Mary Anne Forster, giurando di amarla, onorarla e rispettarla finché morte non vi separi?>>

Quanto ancora prolungherai questa sceneggiata? Stai punendo anche loro col tuo silenzio? Romperai il cerchio? Correrai a cercarla? Oppure finirai per diventare anche tu una nave in bottiglia? Vedi che siamo simili... sono tutte domande retoriche. Lo so cosa farai.

<<Signor Rivera? Si sente bene? Possiamo sospendere la cerimonia, ha bisogno di cinque minuti?>>

Ti appoggi con tutto il peso sull'altare di fronte a te, Michele e Philippe ti sorreggono. Ma io no, so che non mi vuoi con te, allora resto qui, a cinque passi di distanza, a guardare la tua schiena fasciata dalla giacca elegante che io ho scelto  per te. E' tutto inutile, amico mio. Respiri a fatica, ti volti e ancora una volta mi riservi quello sguardo. Prendo il tuo odio, se è tutto quello che hai da darmi. Nessuno pensa alla sposa, esisti solo tu. Aspettiamo solo la tua mossa.

<<Allora? Cosa vuole fare?>>

<<Sto bene... possiamo continuare...>>

Come vuoi amico mio. Pensavo che il Rohypnol avrebbe avuto uno strano effetto su di te, non mi aspettavo certo quello che avrebbe avuto su di lei. Hai piagnucolato chiedendomi per cinque minuti di chiamare aiuto, poi hai tentato di coprire le sue gambe. Sei stato un po' patetico, onestamente. Ed è iniziata l'amnesia, vero? E nel tuo caso anche una leggera spersonalizzazione. Hai iniziato a chiamarmi col nome di tuo padre... a blaterare che dovevo smetterla di tormentare tua madre. A questo proposito immagino che Freud e Jung avrebbero davvero il loro bel da fare con te. Ma io non sono uno psichiatra, quindi non mi interessa capire il perché il farmaco ti abbia portato così lontano. Solo che eri inutile, stavi rovinando tutto. Ti ricordi che Tess si è svegliata mentre eri lì? Lei è stata abbagliata subito dal mio flash, non ho resistito. Era così splendidamente indifesa... Ma era troppo tardi. E' sempre stato troppo tardi per voi, Arthur. Appena la sua vista si è abituata alla luce si è alzata e si è precipitata da te. Mi ha salutato. Era così serena...così... euforica. Mentre tu sembravi essere rimpiombato nel mezzo dei tuoi incubi, lei era diretta verso il paradiso. Non mi ha chiesto perché era lì. Non ha fatto domande, per lei era tutto normale. Sorprendente. Ma tu l'hai allontanata, continuavi a dire che la vedevi già morta, che era livida. Te lo ricordi? Mi stavi rovinando tutto. Pensavo...ecco credevo che ce la saremmo spassata insieme. Invece mi hai deluso, ho dovuto farlo o avresti rovinato tutto. Lei è rimasta lì in piedi, interdetta. Ma queste medicine sono imprevedibili, non potevo rischiare di mandare alle ortiche una riuscita così fenomenale. Ho chiamato il mio domestico fidato e ti ho allontanato. E dopo? Lei non ha chiesto di te, si è dimenticata, nel suo paradiso tu non esisti. Gli ho detto che eri stanco e che avevi bisogno di dormire. Ha annuito e si è messa a gironzolare per la stanza come una bambina. Curiosa di tutto, allegra. Mi sono persino domandato come sarebbe stato, per me, amarla. Se fosse stata creata per me, per uno come me intendo, incastrato nel ghiaccio. Ma non lo saprò mai. Non la amo e lei non ama me... anche se...ecco... la droga che le ho dato deve proprio averla persuasa del contrario. Non faceva che ripetere che ero bello e batteva le mani eccitata. Tentava di toccarmi e metteva il broncio se le dicevo di aspettare. Ha delle labbra bellissime, Arthur...lo sai? Sono perfette, piccole, a cuore. E quelle piccole lentiggini farebbero impazzire chiunque. I suoi occhi erano privi di ombre. Non servivi tu, stavolta per eccitarmi. E' bastata la tua Tess, la sua pelle... e il fatto, certo, che l'avessi resa io in quel modo, che fosse un mio prodotto. Come sei tu, un mio prodotto, anche senza essere deogato, guardati fasciato nel vestito che ho scelto, qui, in questo matrimonio che ho voluto. Nessuno sarà come te, nemmeno lei. Quella Tess in fondo non esiste, ma finché è esistita è stata solo mia per quattro fantastiche ore e mezza. Certo, un po' più esuberante di quanto fosse strettamente necessario. Ma è stata divertente e allegra. Mi ha fatto praticamente fare tutto quello che avevo in mente... quasi tutto a dire la verità. Voleva parlare. Mi ha raccontato di Dan, tu lo conosci Dan? Lì si è un po' intristita. Povera Tess...prima Dan, poi tu e ora... io. L'ho legata, anche. Ma questo già lo sai, lo hai visto con i tuoi occhi. Mi diceva di continuare a toccarla. La volevo Arthur, lo sai? La volevo davvero ma l'ho fatto per te, mi sono sacrificato. Uno dei due deve pur iniziare. Non c'era nessun tipo di inibizione tra noi. Ad un certo punto ho quasi dimenticato che c'erano i video da fare e delle foto da mostrarti. E così ti sei ritrovato di fronte una Tess in splendida forma e allegra. Allora perché mi odi? Eh? Non hai apprezzato il mio sacrificio per te? O è a quello che ho detto prima su Dan che stai ancora pensando? Si, c'è stato un Dan, lo sai che aspettava un bambino da lui? E dimmi, lo sai Arthur che Tess non era così luminosa in quegli scatti solo grazie al Rohypnol e al Mellow? Era anche grazie al suo stato, alla sua condizione . E' proprio un peccato amico, se solo mi avessi ascoltato prima. Te lo avrei detto. Ti avrei svelato il segreto, il vostro. Solo che adesso non è più tuo e di Tess, sarà Sebastian probabilmente a crescere tuo figlio. La vita può essere amara. Oppure in fondo sei sempre stato tu a scegliere?

<< ... a quello della qui presente Mary Anne Forster, giurando di amarla, onorarla e rispettarla finché morte non vi separi?>>

<<Si, lo voglio.>>

Immagino di doverti fare i miei migliori auguri.

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