15- Arthur- Cheese!

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Non so cosa mi è preso, sembra che quando c'è lei nei paraggi io sia solo capace di perdere il controllo delle mie azioni

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Non so cosa mi è preso, sembra che quando c'è lei nei paraggi io sia solo capace di perdere il controllo delle mie azioni. Stento a riconoscermi, che ne è stato del cinico calcolatore che ero? Ho preso un appuntamento con Genéviève, ma il risultato è stato solo quello di spendere duecentocinquanta dollari per sentirmi dire che non devo oppormi ad un cambiamento costruttivo e che probabilmente non sono abituato ai sentimenti che provo. Come risposta, ho sbattuto il pugno sulla sua bella scrivania e me ne sono andato, non può essere così poco professionale da definirmi un materialista patologico prima, e un sentimentale impulsivo poi. Tess è solo una ragazzina come tante, quello che mi stuzzica è il pericolo rappresentato da Glenn, togliendolo dall'equazione sicuramente i miei sentimenti al riguardo sarebbero quelli usuali. Per sentirmi meglio corro a lavare la mia bella macchina nera. Ho deciso di concentrarmi sul matrimonio con Mary Anne, alla fine è la cosa più ovvia. Mi sistemo gli occhiali da sole sul naso mentre un uomo viene a prendere le chiavi per portare la mia piccola a lavare. Durante il tempo necessario a far brillare la sua tappezzeria, continuo ad essere sempre più convinto che la mia vita stia andando a gonfie vele. Non c'è motivo per cui io continui a non cavalcare l'onda del successo, sono un uomo fortunato, basta guardare in faccia la realtà . Dovevo essere licenziato e invece sono tre volte più ricco di prima.

Non per merito tuo, solo perché Glenn ha deciso che deve essere così.

La mia fidanzata è tutto quello che voglio, abbastanza attraente, non troppo sveglia e sufficientemente discreta da lasciarmi il mio spazio e il libero arbitrio.

Ho davvero voglia di continuare a non avere un buon motivo per non scoparmi tutte le stagiste che mi capitano sotto mano?

E Tess è troppo bambina per me, è giusto che se la prenda quel coglione di un indiano, a me davvero non mi interessa.

Chissà se anche per lui arrossisce come per me.

Lui ha detto che gli avrebbe fatto una dichiarazione. Ecco che tipo è lei, è una da cioccolatini e paroline sdolcinate. Io voglio solo scopare e non ho pazienza, me ne sbatto del corteggiamento. Cosa farà? La classica scena di stiracchiarsi per abbracciarla al cinema? E seguirà il copione riaccompagnandola sotto casa? La bacerà? Solo all'idea mi si rivoltano le viscere. E' sicuramente colpa del fatto che io sono abituato ad avere subito quello che desidero e non mi piace perdere.

E la vuoi solo per te.

I miei pensieri mi fanno immediatamente andare su di giri, altro che terapista, dovrei frequentare un corso per la gestione della rabbia. Mi riprendo la macchina con una certa fretta ignorando le resistenze dell'addetto che sostiene di non aver ancora passato la cera. Ho una certa impellenza di raggiungere il dormitorio di Mary Anne alla State, avevamo appuntamento tra qualche ora ma me ne sbatto. Spingo l'acceleratore della mia bella, e mi godo l'aria di maggio. Continuo a ripetermi che va tutto alla grande, che io sono indifferente. E mi sembra davvero che funzioni. Ultimamente lo stress deve avermi fatto perdere la bussola, mancano solo un paio di mesi al matrimonio e devo iniziare a concentrarmi su quello, voglio che la cerimonia sia grandiosa. Percorro la hicks road e mi avvicino alla State, il mio umore è decisamente migliorato. Bastava mettere le cose nella giusta prospettiva, mando un messaggio a Anne, le dico che sto per arrivare e di tenersi pronta perché c'è un matrimonio da organizzare, percorro buona parte della Bangor suonando a un coglione che mi taglia la strada. Anne ancora non mi ha risposto. E' strano, in genere è lei a preoccuparsi di questo, è Anne che mi rinfaccia sempre che mi faccio sentire poco. Prendo in considerazione l'idea di chiamarla, ma sono vicino alla State ormai, e tanto vale che io le faccia una sorpresa. Attraverso baldanzoso il campo da calcio e il prato curato con la fontana nel centro, e mi dirigo verso il dormitorio B. Lei passa la maggior parte del suo tempo a casa mia, e tiene il suo posto qui solo per far contenti i genitori. Dopo il nostro matrimonio ovviamente questo sarà più necessario. Sono pronto a convivere con lei ventiquattr'ore su ventiquattro? Mi rispondo di sì, il mio lavoro del resto, mi tiene occupato per la maggior parte della giornata. Arrivo alla porta e busso, ma nessuna risposta. Una ragazza mi passa vicino.

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