Mi sistemo i pantaloni e vado anche io verso di lui. Ci guardiamo come due pistoleri che stanno per sfidarsi ad un duello. Entrambi cerchiamo di capire chi dei due farà la prima mossa. E il più impaziente, sorprendentemente è Glenn.
<< Che intenzioni hai?>>
Non mi aspettavo una domanda simile.
<<In che senso?>>
Seguo d'istinto la figura piccola di Tess in lontananza.
<<Con la mia Tess. >>
La sua?
<<Glenn smettila. Non è la tua Tess. È libera di fare quello che vuole.>>
<<In linea di massima hai ragione, ma finché starà con me non sarà libera di fare quello che vuole.>>
Parliamo di lei come se fosse una bambina, il che è obiettivamente inquietante.
Glenn però è serissimo e piuttosto disperato.
<< Quello che ti chiedo è se hai per caso capito che c'è in gioco anche Carol.>>
<<Non vuoi che lei stia con te perché lo vuole, e non perché si sente obbligata o in debito?>>
Glenn incassa il colpo, ma so che è infuriato.
<<Stiamo parlando di te, non di lei. Di te e di tua figlia.>>
<<Posso pagarmi un avvocato.>>
Dico a me stesso più che a Glenn. Sento la voce infantile di Carol. So che lei sarebbe tremendamente infelice senza di me e che io lo sarei senza di lei.
<<Darò Willimson ad Anne, corromperà il giudice come avrebbe fatto per te.>>
Di nuovo sento le ali dell'ape che si avvicinano e il sapore incredibile di Tess. Sa che non sacrificherei mai mia figlia. Sta giocando molto sporco e non è da Glenn. Le sue mosse sono frettolose e senza logica. Ha paura.
<< Non dovevi toccarla. Non dovevi.>>
Aggiunge con i denti stretti e i pugni chiusi.
<< Sei tu che hai forzato la mano e lo sai. Non starà lontana da me a lungo.>>
<<Ne sei sicuro?>>
Mi dice Glenn come se ignorassi qualcosa, qualcosa che sa solo lui.
<<Si.>>
<<Alla prossima mossa falsa puoi dire addio a tua figlia. Trovo disgustoso quello che hai fatto oggi.>>
Ha la stessa, identica espressione che aveva il giorno in cui portai Elise in camera, in questa stessa casa e lui mi disse che lo nauseava l'odore di sesso che c'era nella stanza. Solo che adesso, sono io Elise, per lui. Sono io l'intruso.
Il suo portamento è rigido.
<< Sappiamo tutti e due che lo trovi "disgustoso" perché lei non te l'ha ancora permesso, non l'hai scopata, vero? O lo sapresti che avere Tess è tutto tranne che disgustoso. Anzi, la definirei una sensazione celestiale.>>
Scandisco le parole, gliele sputo contro, insieme a tutta la mia infelicità.
<< Grazie del consiglio sincero, amico, in effetti ho aspettato fin troppo. >>
Si avvicina. Mi sembra che anche la natura sia ammutolita.
<< Allora mettiamola così, lo spettacolo osceno a cui ho assistito mi ha ispirato. Mi sono fatto troppi scrupoli fin'ora. >>
<<Che vuoi dire?>>
Dico incerto, in un soffio. Sono tornato l'insicuro di sempre e lui è il mio burattinaio. Mi tiene per le palle.
<< Che stasera quando sarai in quella topaia che è il tuo appartamento, potrai stappare uno di quei vini da quattro soldi che possiedi e brindare alla notte che io passerò con la piccola Tess. E stavolta sarà molto più che consenziente. Visto che lei ti ha raccontato tutto, ti ha anche detto come mi pregava ieri sera? Non ti vuole Arthur, o non sarebbe corsa da me a chiedermi di scoparla dopo averti visto, non credi?>>
<<Stai mentendo.>>
<<Avanti, vai da lei e chiediglielo. Che aspetti? La conosci la strada, no?>>
Mi guarda intensamente. So che non sta mentendo. E improvvisamente mi tornano subito in mente quei maledetti video.
Non ti piaccio Glenn, non mi vuoi? Non mi trovi bella?
<<No.>>
Dico solo e nel mio "no" è incluso tutto.
<<Oh, si. Si, Arthur. Stasera. Sono davvero curioso provare questa tanto sensazione celestiale e sarà lei a chiedermelo, di nuovo, ora vorrai scusarmi ma devo tornare dalla mia Tess. Ah, dimenticavo, la prossima volta che metti le mani su qualcosa di mio, non sarò più così paziente.>>
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TESS
General Fiction"La verità, Tess. Non lo so perché, non lo so che ci faccio qui. Io mi sposerò tra pochi mesi, e non posso tirarmi indietro. Non sarà come in tutti quei film da donne in cui all'ultimo minuto uno manda tutto a puttane. Non ho niente da offrirti, o a...