25 - Tess - Never Mind

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Questa mia prima settimana di lavoro è volata

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Questa mia prima settimana di lavoro è volata. Non incontro Arthur da giorni. Ci ho pensato molto più di quanto avrei dovuto ma ho fatto in modo di non uscire dall'ufficio di Glenn se non per parlare un po' con Tom alla macchinetta del caffè. Credo che Tom abbia intuito qualcosa ma è una persona discreta e non mi chiede più di quanto, per ora, sono disposta a raccontare. Inizio a sentirmi un po' meglio, il ricordo di lui è più vivido che mai ma faccio in modo di concentrarmi su altre cose, ho capito che è stato gentile con me solo finché non è riuscito ad avere ciò che voleva. Poi le sue moine sono diventate insulti e non sono disposta ad accettarlo. Glenn sta scrivendo al computer da un paio di ore, io ho finito di organizzare la sua agenda per la prossima settimana già da un po'. Sto giocando con uno di quei classici soprammobili da ufficio dove tirando indietro una palletta tutte le altre vengono spinte in avanti. Mi sembra di pensare alla mia vita in questi termini, un solo evento iniziale capace di trascinare tutto il resto lontano.

<<Tutto bene?>>

<<Si, scusami. Mi ero distratta.>>

Mi ricompongo sedendomi più dritta con la schiena e mi liscio nervosa la gonna fino a sotto il ginocchio. Sono diventata questo? Era quello che volevo?

<<Stai facendo un ottimo lavoro.>>

Glenn poggia gli occhiali con la montatura trasparente sulla scrivania e preme due dita sulla fronte.

<<Grazie.>>

<<Dico, sul serio. Immagino che ormai tu mi conosca abbastanza da sapere che non faccio complimenti a vanvera.>>

Si, penso di saperlo. Ho visto la freddezza con cui Glenn ha chiuso l'affare con gli asiatici. Niente trapela da lui se lui non vuole che succeda. Vedo che con me è più morbido, meno spigoloso ma onestamente fatico a capirne la ragione. Sorrido.

<<Si, l'ho notato.>>

<<Ho visto che non sei più scesa a mangiare con gli altri. Sei sicura che vada tutto bene? E' a causa di Palmer?>>

<<Chi?>>

<<La ragazza mora.>>

<<No, non è a causa di Erin, non c'è nessun motivo particolare, ho pensato di portarmi avanti col lavoro.>>

Glenn mi inchioda coi suoi occhi di ghiaccio. Raramente ho visto accendersi una scintilla in lui. Ogni volta mi ritrovo a pensare che non capisco la sua amicizia con Arthur.

<<Oggi potresti venire con noi e sedere vicino a me.>>

La sua voce è più morbida.

<<Solo se vuoi, non mi sognerei mai di obbligarti.>>

E eccola la rara scintilla di vita balenare in Glenn. Credo che solo la sua voce basterebbe a ipnotizzare qualcuno. No, non ho voglia di sedermi vicino a lui, fosse per me mi nasconderei nell'ufficio e non ne uscirei più.

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