30 - Tess - 15th June - 3 Years Before p.2

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Lo stuart e il giovane medico si tengono al poggiatesta dei sedili vicino al mio

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Lo stuart e il giovane medico si tengono al poggiatesta dei sedili vicino al mio. Tento di guardare il soffitto, di ignorare il vuoto sotto di me e il sangue. Tutto questo sangue. Mi illudo che non significhi niente, non c'è spazio, stanotte, in me, per altro dolore. È troppo. La turbolenza spinge la mia testa in avanti, come se fossi uno di quei dannati stupidi peluche, che fanno solo di sì con la testa. Sento qualche altro passeggero gridare. Ma io non grido. Continuo a guardare in alto la piccola luce che Sebastian ha acceso qualche ora fa. Tento di tenermi ancorata al sedile con tutte le mie forze. La luce si spegne per cinque secondi. Poi si riaccende, la turbolenza è passata.

<<State tranquilli, è del tutto normale che si verifichino questo tipo di fenomeni a questa latitudine. In questo momento ci troviamo esattamente nel bel mezzo dell'oceano atlantico.>>
Dice un'hostess a due passeggeri preoccupati.

<<Sulla linea mobile c'è una telefonata per lei. Se la sente?>>

Mi chiede il giovane stuart di prima, avvicinandosi. Anche lui ignora il sangue. Lo stiamo facendo tutti, da quando il pilota, non ha avuto l'ok per invertire la marcia. Annuisco, mentre continuo a respirare concentrandomi sulla luce e su questo cerchio, sempre più piccolo ormai, queste leggerissime contrazioni che mi fanno ancora credere che lui sia qui con me.

<<Glenn...>>

<<Tess, ascoltami bene, le sto provando tutte, ma a quanto pare tornare indietro sarebbe troppo rischioso a questo punto. Però ci sarà uno scalo non appena toccherai terra, io ti aspetterò lì, c'è un piccolo ospedale... ho già parlato con...>>

<<Ok.>>

Interrompo la voce concitata di Glenn e continuo a guardare in alto.

<<Mi senti?>>

<<Si, Glenn, ti sento.>>

È il piccolo cerchio nella mia pancia che non sento più. La mia voce si sta affievolendo. Sono così stanca.

<<Cerca di resistere, d'accordo?>>

Annuisco. So che non può aver capito quello che ho detto ma continua a parlarmi lo stesso.

<<Posso rimanere collegato con te fino all'atterraggio, è quello che vuoi?>>

Per un attimo noto Sebastian, poco più giù, che mi guarda con un'espressione terribile, da quando ho chiamato Glenn, ha iniziato a prendere le distanze da me. Ma Sebastian non può più fare niente, mentre Glenn, sì. E lo so che Sebastian non capirà mai, ma dopo stanotte, non conterà più nulla quello che mi hanno fatto prima. Esisterà solo questo aereo. Sarà buio per sempre, ci sarà l'oceano scuro e minaccioso sotto di me, rimarrò qui, accanto al mio bambino. Oppure mi prenderò tutto quello che posso da Glenn per compensare questo dolore. Sento l'odore del sangue e mi sforzo di non respirare.

<<Si, resta con me per favore.>>

<<Non vado da nessuna parte, Tess.>>

Mi risponde con un sospiro. E inizia a parlare solo lui, mentre sento il cerchio allontanarsi sempre di più e alla fine, quel cerchio, sparisce, sostituito dalle parole di Glenn, l'unica cosa che mi resta. Insieme ad un altro pensiero.

Hai detto di sì, Arthur? Hai detto davvero di sì a tutto questo?

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