Prologo

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29 maggio 2020

Tutta colpa di un sortilegio

Tiziano Camporese si racconta in un'intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport

di Eva Sforza

Ciò che più colpisce degli atleti professionisti, nel vederli dal vivo, da vicino, è la loro imponenza fisica.

È qualcosa di difficile da catturare: lo schermo televisivo non fa onore a questi uomini e queste donne che sono la perfetta rappresentazione umana di antichi dèi dimenticati, al cospetto dei quali noi comuni mortali ci sentiamo piccoli e impotenti.

Tiziano Camporese è un umano tra gli dèi. Mentre si aggira nella nostra redazione e ammira le prime pagine storiche appese ai muri, con la bocca spalancata come un bambino al luna park, non sembra di essere al cospetto di un dio, ma di un essere umano.

Poi però ti guarda. E in quello sguardo fiero e intenso ritroviamo quella distaccata qualità superumana che in fondo abbiamo bisogno di percepire in questi idoli dei tempi moderni.

È un calciatore atipico, Tiziano Camporese, non il classico macho tatuato che siamo abituati a veder calcare i campi verdi. Per rilassarsi dopo una giornata di allenamento, alla Playstation preferisce «un buon libro»; al chiasso delle discoteche, «un concerto sinfonico». Lo chiamano Il professore, nonostante abbia appena ventun'anni, forse perché studia lettere moderne all'università di Tor Vergata, forse perché il padre insegna storia dell'arte («Tiziano è il suo pittore preferito») alla stessa università. Quando gli chiediamo se il corso del padre abbia avuto un aumento di popolarità dopo l'exploit calcistico del figlio, se le sue lezioni siano state invase da tifosi laziali a caccia di autografi, Camporese sembra piuttosto divertito.

«L'università è un mondo a parte. A Tor Vergata è lui la vera star. Si figuri che all'esame di letteratura inglese la prof, quando ha letto il mio cognome fa: Camporese... Camporese... lei è mica parente di Augusto Camporese di Storia dell'Arte?»

Non la conosceva?
«Non tutti seguono il calcio. Per ora solo uno dei professori che mi hanno esaminato ha dato cenno di avermi riconosciuto.»

E gli studenti?
«Non frequentando, non mi capita di avere molte interazioni con altri studenti.»

Sembra restio a parlare della propria popolarità. Non la vive bene?
(Si gratta la nuca, sembra in imbarazzo, n.d.r.) «Diciamo che è la cosa che amo di meno di questa altrimenti magnifica professione.»

Non le piacciono i tifosi?
«Non ho detto questo. Sono grato ai tifosi e ai fan, e i cori che mi cantano allo stadio per incitarmi sono ogni volta una grande emozione. Ma sono sempre stato una persona molto riservata e non amo il fatto che non posso più passeggiare liberamente per Roma senza che qualcuno mi fermi per un selfie o un autografo.»

Be', è colpa sua. Avrebbe potuto evitare di diventare capocannoniere...
(Un sorriso da bambino gli illumina il viso)

E dire che quattro anni fa lei faticava a trovare spazio in una squadretta di Seconda Categoria...
«Se qualcuno mi avesse detto che quattro anni dopo sarei stato capocannoniere in Serie A, lo avrei preso per matto!»

Ci racconti un po' questa storia, che è emersa solo di recente...
«Non c'è molto da raccontare. Da piccolo ero bravo...»

Sappiamo che un osservatore era venuto a vederla giocare...
«Sì, un osservatore della Roma, pensi...»

E il provino è andato male?
«Male? Un disastro! E dopo il provino ho passato un brutto periodo, in cui mi sembrava di aver disimparato a giocare.»

Come mai? Cosa le era successo?
«Mi avevano fatto un sortilegio!» (sorride, n.d.r.)

E come ha fatto a romperlo?
«Con un contro-sortilegio, che domande!»

Non ce ne vuole parlare, abbiamo capito. Passiamo ad altro. C'è una lady Camporese?
«No.»

Sulle riviste di gossip l'abbiamo vista in compagnia di diverse belle ragazze, e alle occasioni ufficiali ha sempre un'accompagnatrice diversa...
«Ho molte amiche...»

Diceva il vero, poco fa, quando affermava di essere una persona riservata. Visto che non vuole parlarci delle sue amicizie femminili, ci parli di quelle maschili. Se le dico "Strana coppia" cosa le viene in mente?
(Ride, n.d.r.) «Un film con Jack Lemmon e Walter Matthau?»

Ritenti...
«È un nomignolo che mi piace molto, sa? È vero che sembriamo male assortiti.»

Lui un romanaccio verace che sembra appena uscito da un film di Verdone, lei così raffinato e colto... Lui centravanti di sfondamento, lei trequartista in punta di fioretto...
«È molto difficile farsi amici, in questo mondo, e mi ritengo quindi fortunato ad aver trovato un buon amico sincero come Luca (Nargiso n.d.r.).»

Le vostre scorribande ricordano un po' quelle di Vieri e Inzaghi dei tempi d'oro...
(Ride di nuovo) «Quali scorribande? Non creda a tutto quello che dicono le riviste scandalistiche...»

E anche l'intesa in campo è fantastica... la coppia gol dell'anno! Il miglior attacco della Serie A!
«Siamo molto affiatati, abbiamo delle caratteristiche tecniche... e direi anche caratteriali complementari.»

Continua a leggere l'intervista di Eva Sforza sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi!

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Le utilissime note autore (che non legge mai nessuno)

Buongiorno a tutti e benvenuti sul sequel de L'Ultimo Desiderio

Abbastanza suspense come inizio? Eheheh ;) 

Potete aggiungere questa storia alla vostra biblioteca, così riceverete una notifica non appena comincerò la pubblicazione dei capitoli. 

Alcune informazioni sulla nuova storia. La scrittura è quasi ultimata, quando avrò terminato scriverò una piccola nota sul profilo per avvisarvi (quindi se non l'avete ancora fatto: followatemi!). Poi dovrò rileggerlo e sottoporlo a betaggio e tra una cosa e l'altra spero tra circa un mese di poter cominciare la pubblicazione vera e propria.

Scusate se ci sto mettendo tanto, molto più del previsto, ma la storia è piuttosto lunga (più della prima) e complessa, e sto facendo un furioso avanti-indietro tra capitoli per sistemare le cose. 

Qualche anticipazione? Si svolge a cavallo del 2020 e 2021, quindi quattro-cinque anni dopo la fine de L'Ultimo Desiderio. Si svolgerà tra Roma, Bologna e Modena. E ci sarà molta più magia...

Detto ciò, ricordatevi di lasciarmi una bella stellina se avete gradito il prologo e, di followare il mio profilo e... buona attesa! 

Ah, quasi dimenticavo: un grazie di cuore a VekaAxel che ha realizzato la copertina. 

L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora