31 dicembre
«Simone?»
«...quando ha tempo, signora...»
«Simone?»
«Le pulsazioni sono regolari...»
«Si sta svegliando...»
«La pressione sanguigna però è bassissima...»
«Simone? Tesoro?»«M-mamma?»
Simone aprì gli occhi. Vide figure appannate, davanti a sé.
Dove sono? Cosa è successo?
«Dobbiamo portarlo in ospedale per analisi e accertamenti...»
«Marco! Dove sei?»
«Sono qui...» bisbigliò una voce alla sua destra.
Simone voltò la testa. Non vedeva che ombre.
Cominciava a ricordare. La donna. L'illusionista. Il bianco. «Stai bene?» chiese a Marco.
«Mi fa male... mi fa male dappertutto...»
La donna. Avrebbe voluto chiedergli della donna.
Ma non poteva farlo, davanti a tutta quella gente.
Continuava a vedere appannato, percepì che qualcuno lo caricava su una barella e lo portava fuori dalla stanza.
Faticava persino a respirare.
Svenne di nuovo.
Si risvegliò in un letto d'ospedale. Vedeva ancora tutto fuori fuoco, ma percepì di avere una flebo attaccata al braccio.
«Simone? Oh, Simone! Come ti senti? Dottore! Dottore! Si è svegliato!»
Era stata sua madre, a parlare.
«Mamma?»
«È uscita a chiamare il dottore.»
«Marco?» Simone cercò di muovere le mani verso i suoi occhi, per stropicciarli, ma i suoi muscoli erano debolissimi: sollevò un avambraccio di qualche centimetro e lo lasciò ricadere sul materasso. «Dove sei?»
«Nel lettino vicino al tuo. Non mi vedi?»
Simone voltò la testa in direzione della voce, strizzò le palpebre. «Male. Vedo tutto sfocato.»
«Soccia Simo, sei stato epico! Ma mi sa che hai rischiato di morire, ho sentito che... aspetta, sta tornando tua madre col dottore.»
Il medico visitò rapidamente Simone, che gli disse dei problemi alla vista e della debolezza estrema.
«È normale. I suoi valori ematici sono tutti sballati, fatico a capire come faccia a essere cosciente, ha il glucosio praticamente a zero. Comunque stiamo cercando di riportare la situazione alla normalità con le flebo.»
«Oh, Simone, ma cosa bisogna fare perché ti metti in testa che devi smettere di bere?» disse la madre con voce piagnucolosa.
«Eh? Ma... sono sobrio da almeno un mese!» Simone prese dei respiri. Parlare gli faceva venire il fiatone.
«Signora, le posso confermare che non abbiamo trovato tracce d'alcol nel suo sangue.»
«E come si spiegano questi valori così sballati?»
Con la magia...
«Stiamo facendo delle ipotesi» rispose il medico. «Sì, i passati abusi alcolici potrebbero essere una spiegazione parziale... E anche l'aggressione potrebbe avere avuto il suo ruolo, ma... vogliamo fare ulteriori accertamenti.»
La madre e il dottore continuarono a discutere davanti a Simone, che si riaddormentò, con le loro parole che funzionarono da ninna nanna.
Al terzo risveglio Simone finalmente aveva riacquistato la vista. Non era ancora perfetta, vedeva un po' sfocate le cose più distanti, ma riusciva a distinguere tutto.
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L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]
FantasíaLa strega dei desideri è tornata, e non trova niente di meglio da fare che morire tra le braccia di Claudio. Da quel momento nulla sarà più come prima, e strani eventi iniziano ad accadere intorno a lui: donne misteriose che appaiono solo in foto, v...