113. L'uomo con la pistola

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La zona mista era uno spazio piuttosto ampio ma organizzato in sezioni, con divisori, transenne e pilastri, ed era gremita di giornalisti, dirigenti e qualche giocatore già rientrato.

Simone si era provvisoriamente piazzato insieme a Marco dietro a un pilastro. Stavano cercando di capire dove si trovasse in quel momento Claudio.

Claudio era stato aggredito. La voce era corsa di bocca in bocca. Tutti ne stavano parlando. Simone e Marco avevano chiesto chiarimenti a dei giornalisti e ottenuto una prima sommaria descrizione della scena, che poi avevano visto anche online su un singolo video che era stato pubblicato un po' ovunque, su quotidiani sportivi, Twitter, YouTube. 

Gli aggressori erano in due: un uomo altissimo dal fisico squadrato, vestito da steward dello stadio, e Nausicaa Dionisi, vestita da hostess. Si erano avvicinati a Claudio mentre quest'ultimo stava parlando con Tiziano. La donna si era posizionata proprio accanto a Tiziano, sicuramente per bloccarlo coi suoi poteri da burattinaia (si notava che il ragazzo restava immobile, smarrito, come irrigidito per tutta la durata della breve aggressione). Nel frattempo, l'uomo aveva afferrato Claudio da dietro e aveva messo una mano sulla sua testa. Tutto ciò era accaduto nell'apparente indifferenza generale: nessuno, intorno a Claudio e Tiziano sembrava essersi reso conto di ciò che stava accadendo. Gli addetti, i giocatori, i membri dello staff e i giornalisti visibili nell'inquadratura avevano continuato a fare ciò che stavano facendo. Simone sospettava che i due maghi avessero lanciato un incantesimo illusorio di qualche tipo.

Solo dopo una manciata di secondi tre gendarmi (Simone non li conosceva, ma era certo fossero gendarmi) avevano tramortito entrambi gli aggressori e li avevano portati via. E solo a questo punto la scena si muoveva: le persone intorno avevano dato segno di rendersi conto che era appena avvenuta un'aggressione. 

Il primo a reagire era stato Tiziano, visibilmente sconvolto. Aveva preso Claudio per le braccia, e dopo pochi istanti erano arrivati anche Laura e Lorenzo, insieme (purtroppo) a una mandria di giornalisti e telecamere.

Soltanto da questo punto in poi, Simone e Marco erano riusciti a trovare anche altri video, le soggettive dei vari cameramen accorsi.

E i nuovi video avevano registrato uno strano episodio. Dopo un primo momento di confusione e pressione sui due ragazzi, i giornalisti si erano fatti da parte a un semplice comando di Tiziano. Una scena impressionante, che era già stata ripresa da diversi tweet e post umoristici che sottolineavano il carisma di Tiziano, commenti che andavano da "maschio alfa" a "altro che Ibra". Un attimo prima i giornalisti si stavano accalcando in preda alla frenesia, un attimo dopo sembravano docili e calmissimi. Simone e Marco avevano interpretato anche questo fatto con la magia. 

«Ma come ha fatto a farli obbedire?» aveva chiesto Marco. «Tiziano è un persuasore? Mi sembrava che Lorenzo avesse detto... silenziatore...»

«Silenziatore, abilitatore e seduttore» aveva risposto Simone. «Ha usato il suo potere seduttivo, secondo me. I seduttori manipolano le emozioni, ricordi? Hai notato come sono diventati tutti improvvisamente calmi? Secondo me è bastato quello. Li ha calmati, e calmandoli li ha resi anche più remissivi.»

I due ragazzi si erano chiesti se Tiziano l'avesse fatto consapevolmente, se avesse scoperto di avere dei poteri, o se fosse stato un incantesimo inconsapevole, nato spontaneamente dalla sua volontà di portare Claudio lontano dalla folla. Non si erano saputi dare una risposta, ma Simone era convinto che il ragazzo non sapesse nulla, e non se ne fosse ancora reso conto. «È un tipo un po' rincoglionito, Tiziano. E lo dico con affetto. Sarebbe capace di sprizzare scintille dalle mani e non accorgersene.»

Appena saputo dell'aggressione, Simone e Marco avevano capito che avvisare Claudio dei vari pericoli in gioco era una priorità assoluta.

Ma non erano ancora riusciti a capire dove Tiziano lo avesse portato. I giornalisti non li avevano seguiti, perciò non avevano idea di dove cercare. Non sembravano essere andati in zona spogliatoi (avevano controllato). Dovevano quindi trovarsi in una delle tante stanze interne: c'erano uffici, sale mediche, ripostigli...

L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora