27. Questo matrimonio non s'ha da fare

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Claudio fissò sua madre per diversi secondi, senza sapere cosa dire.

«Mi fai da testimone?» gli chiese lei.

«Ah. Quindi non è uno scherzo.»

«No! Ti pare che scherzerei su una cosa simile?»

Claudio si portò una mano alla tempia: come se non fossero bastati l'esame e la serata orribile del giorno prima a fargli venire il mal di testa, ecco che sua madre se ne usciva con una delle sue follie.

«Eddai, non fare quella faccia! Pensavo che saresti stato contento.»

«Scusa, 'ndo se n'è annata quella donna che per vent'anni m'ha ripetuto ossessivamente: non mi sposerò mai, non credo nel matrimonio?»

La madre sembrò colta in fallo. «Be'... la verità è che non avevo incontrato la persona giusta.»

«La verità te la dico io qual è: che Roberto a forza de insiste t'ha levato la pelle e tu hai ceduto.»

«Come fai a dire di no a uno che ti mostra l'anello in ginocchio?»

«Cheee? Ah ma', sei veramente tu?!» Claudio agitò una mano davanti agli occhi della madre. «Ma se ogni volta che ce sta 'na proposta in ginocchio nei firme je tiri l'acqua santa alla tivvù pe' quanto te fanno rate quelle scene!»

La madre sembrò di nuovo in difficoltà. «Non dire così... Roberto è tanto un caro ragazzo...»

«Che nun te conosce, se davero t'ha fatto 'na proposta del genere.»

La madre si morse le labbra. «Mo' non esagerare, neanche avesse maltrattato Wendy. In realtà è stato molto tenero... sì, mi ha fatto tenerezza.» Sorrise. «Lo sai che lui è un tipo un po' tradizionalista...»

«Mo' me dirai pure che te sposi in chiesa cor vestito bianco e amo completato er quadretto tradizionalista.»

La madre fece un'espressione offesa. «Vestito bianco manco morta! Per chi m'hai preso? Pensavo a una cosa in stile medievaleggiante high fantasy. Ho già chiesto a Marta ed Elisa del gruppo dei giochi di ruolo se mi fanno le damigelle vestite a tema. Verrà una roba fichissima! Devo solo convincere Roberto a non mettersi in smoking, ché mi rovina tutta la scenografia...»

Quello scopainculo di Roberto nun se veste high fantasy manco se lo minacci ca'a pistola... Claudio lo pensò, ma non lo disse.

«Nun me sfugge er fatto che non hai negato l'ambientazione ecclesiastica» disse invece.

La madre si morse un labbro. «Eddai... lo sai che Roberto è credente. Che mi costa farlo in chiesa?»

«Te devo accompagnà all'altare?» Claudio alzò un sopracciglio.

La madre fece un'espressione offesa. «Usanze maschiliste no grazie! Mi ci accompagno da sola, all'altare. Però mi piacerebbe che mi facessi da testimone!» 

Claudio incrociò le braccia. «E come funziona? Me devo cresimà?»

«Ma no!» La madre portò un dito alla bocca. «Cioè, non credo... oddio, ora che ci penso non lo so... mi devo informare...»

«Tu invece te devi cresimà sicuro.»

«Sì, quello lo so. Mi cresimo con una specie di cerimonia privata un mese prima. Ma perché fai tante storie? È solo una formalità! Sei geloso di Roberto?»

Claudio scrollò la testa. «So' mai stato geloso di lui?» Schioccò la lingua. «È un tipo a posto, e te vole bene. So' contento che stai co' lui. Però certe vorte ci ho l'impressione che te fai troppo trascinà... che te fai snaturà. Tipo, a proposito di giochi di ruolo... da quant'è che nun ce vai?»

L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora