Stava pensando a Tiziano...
Vuole incontrarlo e vendicarsi.«Oi, Simo!» Thomas e Mattia stavano esultando e battendo le mani.
«Ma cazzo, son contento io che non me ne frega niente di questa squadretta! E tu, che hai il moroso e il migliore amico che ci giocano? Non esulti?!» Thomas scosse Simone per una spalla.
«Non ci credo... ancora non ci credo...» sussurrò Simone. Poi percepì cosa aveva appena detto Thomas. «Marco non è il mio moroso» precisò.
«Sono ai quarti! Grandissimi! Una squadra di C!» esultò Thomas.
«È sempre figo quando una squadra piccola batte una grande» disse Mattia.
Simone, finalmente consapevole di ciò che era appena successo, rise. Una risata incredula, felice.
«Devo chiamare Marco!» disse. Chissà cosa stava facendo in quel momento? Stava festeggiando insieme ai compagni, sicuramente.
Insieme a Claudio.
Oh, Claudio...
Simone non riusciva a capire come fosse possibile, ma si trovava contemporaneamente al culmine della gioia e della tristezza.
Prese il cellulare per chiamare Marco, ma Thomas lo fermò. «No, aspetta. Prima di chiamare i tuoi amici e prima di guardare internet, devi vedere l'intervista.»
«Quale intervista?» chiese Simone.
«Hai registrato anche il post-partita, vero?» insisté Thomas.
«Sì... quale intervista? E perché devo vederla? Cosa succede? Parlano di me?» Simone inorridì. «Oddio... non dirmi che Claudio ha parlato di me...» E la prima cosa a cui pensò fu che Claudio gli avesse fatto outing. Che avesse detto a tutta Italia che lui era bisessuale. Come forma di vendetta, come...
«Ma no, idiota. Perché avrebbe dovuto parlare di te?»
Già.
Simone si sentì un cretino.
Perché avrebbe dovuto parlare di me e della mia sessualità in una sera come questa?
Sono il solito egocentrico idiota.Simone fece scorrere velocemente col fast-forward le immagini del post-partita: si videro Lajovic e l'allenatore dell'Udinese, intervallati a immagini dallo studio e replay di gol e azioni.
E poi apparve Claudio.
Simone fece un piccolo rewind: non voleva perdersi neanche un nanosecondo di quell'intervista.
«Mauro, abbiamo l'uomo partita!» disse un opinionista in studio.
«Andiamo subito dalla nostra Elena alla Dacia Arena!» ordinò il conduttore, Mauro Franchi.
E finalmente apparve Claudio, che stava litigando con l'auricolare. «Come cazzo se mette 'sto coso?» lo si udì borbottare, ma il microfono era distante dalla sua bocca e fu quasi impercettibile.
«Aspetta, ti aiuto io» disse l'inviata.
«No, no, stamme lontana, che c'ho l'ascella killer!»
Simone rise, mettendo una mano in faccia.
«Deduciamo che Barazzutti non ha ancora avuto modo di docciarsi» commentò Franchi ridacchiando.
«Ecchime!» disse Claudio, finalmente vittorioso sull'auricolare. «Oh, quando vedevo in tv i giocatori che si mettevano l'auricolare storto pensavo sempre: quanti calciatori ci vogliono per avvitare una lampadina?»
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L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]
ФэнтезиLa strega dei desideri è tornata, e non trova niente di meglio da fare che morire tra le braccia di Claudio. Da quel momento nulla sarà più come prima, e strani eventi iniziano ad accadere intorno a lui: donne misteriose che appaiono solo in foto, v...