19 dicembre
Scatto a destra. Scatto a sinistra.
Gira.
Scatto avanti.
Gira. Tira.Claudio guardò la palla finire sul fondo della rete.
«Sei migliorato di un decimo di secondo» disse il padre guardando il cronometro sul proprio cellulare.
«Posso fà mejo» ribatté Claudio.
Si mise in posizione per riprendere l'esercizio. Era già un'ora che si stava allenando. Ormai si dedicava solo a quello.
Era diventato il suo nuovo obiettivo. Probabilmente avrebbero perso contro la Lazio. Ma le avrebbe fatto un gol. Almeno un gol glielo avrebbe segnato.
Avrebbe fatto un gol a Tiziano e gli avrebbe dimostrato di non aver paura di affrontarlo di nuovo. Di guardarlo negli occhi. Sputargli in faccia. Mandarlo a 'fanculo.
«Cla', stai a esagerà» lo ammonì il padre. «Se t'alleni troppo te stanchi e rendi meno. E rischi pure di infortunarti. Già la caviglia te fa male...»
«Mi faccio il bagno ghiacciato.»
«Dovresti annà popo in crioterapia...»
«Non mi avevi detto che eri in contatto con un fisioterapista?»
Il padre si schiarì la voce. «Sì, ehm, stasera dovrebbe venire... pensavo, da oggi in avanti, di fare un massaggio di trattamento serale e un risveglio muscolare la mattina.»
«È bravo?»
Il padre annuì. Stava spendendo parecchi soldi per aiutare Claudio, che però non si sentiva in colpa. Non aveva tempo per sentirsi in colpa e non c'era motivo, di sentirsi in colpa.
È ricco e sfaccendato.
E non sono manco la sua priorità.La sua priorità è la sua Stellina adorata che a maggio porterà al Roland Garros.
Io sono solo il suo progetto collaterale.«Fai partire il cronometro, faccio un'altra serie da dieci» comandò Claudio.
«Ok. Poi però stretching.»
«No, poi volevo fare un po' di quegli esercizi di equilibrio.»
Il padre si batté un dito sul mento. «Sì, quelli sono meno faticosi, forse potresti farne qualcuno. Che ti serve pure come defaticamento.»
Claudio annuì.
«Pronto?» chiese il padre.
«Pronto!»
«Vai!»
Scatto a destra. Scatto a sinistra.
Gira.
Scatto avanti.
Gira. Tira.***
«Quante chiamate perse?» chiese il padre, mentre Claudio beveva il classico integratore fatto in casa al gusto di albicocca annacquata. Claudio si asciugò il sudore e guardò il telefono.
«Ventidue.»
Non ne poteva più.
Da quando aveva dato quella stramaledetta intervista con coming out (improvvisato, non aveva premeditato di dire a tutta Italia che era gay) avevano cominciato a fioccare chiamate.
All'inizio rispondeva. Era divertito dalle attenzioni.
Ma alla decima richiesta di intervista e alla ventesima associazione per i diritti LGBT che gli chiedeva di diventare loro rappresentante, aveva cominciato ad avere la nausea.
STAI LEGGENDO
L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]
FantasiaLa strega dei desideri è tornata, e non trova niente di meglio da fare che morire tra le braccia di Claudio. Da quel momento nulla sarà più come prima, e strani eventi iniziano ad accadere intorno a lui: donne misteriose che appaiono solo in foto, v...