80. Omofobo nun te temo

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21 dicembre

Simone stava facendo uno zapping frenetico tra siti di informazione, a caccia di nuove notizie. Ma ormai da ore non c'erano novità: Claudio e Marco erano stati aggrediti, Marco ferito.

L'aggressore aveva mirato a Claudio, ma colpito per errore Marco.

Ma è stato davvero un errore?

E soprattutto: era questa la famigerata "cosa brutta" che sarebbe dovuta succedere a Claudio?

Simone prese la tazza accanto a lui per bere e si accorse solo dopo averla portata alle labbra che era vuota.

Mi devo fare un altro caffè.

Occupato a cercare notizie su Claudio e indagare sugli acquisti eBay di Marco, aveva passato la notte praticamente in bianco e la stanchezza stava iniziando a chiedere pedaggio.

Sul fronte eBay, era riuscito a scoprire un'informazione che inizialmente aveva pensato avrebbe dato una svolta alla sua comprensione della vicenda, ma che poi si era rivelata totalmente inutile. Lo username di Marco: Marte8090. Aveva scoperto cosa aveva acquistato (riviste, figurine, poster, tutte cose che aveva già capito guardando la pila di giornali in cantina), ma nient'altro. Il nick non dava altri risultati online, e Simone era giunto alla conclusione che fosse stato scelto più o meno a caso, probabilmente in assonanza con "Marco".

Sul fronte Claudio, Simone si stava ormai per arrendere e chiudere il laptop, ma un aggiornamento automatico della Gazzetta gli portò davanti agli occhi una nuova notizia.

Omofobo nun te temo

Claudio Barazzutti lancia un forte messaggio su Instagram.

Era corredato da una foto di Claudio in parrucca rosa.

Simone cliccò, col dito che gli tremava un po', non avrebbe saputo dire se per l'agitazione o per la stanchezza.

All'interno dell'articolo era incorporato il post Instagram di Claudio, e Simone saltò subito a quello, evitando gli inutili preamboli scritti dal giornalista.

Notò innanzitutto che sulla home del sito la foto di Claudio era stata tagliata per censurare il dito medio. Poi passò a leggere:

Ieri sera, alla fine dell'allenamento, uno psicopatico armato di coltello ha cercato di aggredirmi, ferendo invece un mio compagno di squadra che mi si è istintivamente buttato addosso per spingermi via. Lo psicopatico è stato arrestato, ma questo non ripagherà Marco Gaudenzi dei mesi di infortunio. Per colpa dello stronzo, Marco non potrà giocare contro la Lazio e perderà un'occasione d'oro per mostrare il suo grande talento.

Mentre tiravo una ginocchiata nelle palle allo psicopatico per metterlo fuori uso, il pezzo di merda continuava a gridare quello che stava gridando da diversi minuti: "Per colpa tua adesso tutti pensano che il Felsina è una squadra di finocchi!"

Io non so quanti ce ne siano, là fuori, di pezzi di merda che la pensano come lui, spero pochi, spero siano una razza in via di estinzione. Ad ogni modo, questa foto è un messaggio per voi, omofobi che vi credete tifosi: non mi vergogno di quello che mi piace, non mi faccio intimidire. E vaffanculo, ovviamente.

Omofobo nun te temo!

La cosa su cui Simone si concentrò e che rilesse più volte fu il paragrafetto dedicato a Marco: gli si era buttato addosso per salvarlo.

Qual era il suo scopo?
Conquistare la sua fiducia?
Mira a far innamorare anche Claudio?

Ponderò per diversi minuti se fosse il caso di chiamare Marco: gli aveva vietato di incontrarlo di persona: se hai qualcosa da dirmi, chiamami. Ma non è detto che ti rispondo.

L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora