«È fuori discussione» disse immediatamente Margherita. «Per oggi hai fatto anche troppi incantesimi!»
«Ma pensi sul serio di poterci riuscire?» chiese Marco con gli occhi pieni di speranza.
«Sì» rispose secco Claudio. «E lo faccio subito.»
«Claudio, ragiona...» cominciò Margherita, ma Claudio la interruppe.
«Mia madre è stata rapita, mio padre è un fantasma e il mio migliore amico è diventato un ebete. Per le prime du' cose, per ora, non posso fà gnente. Ma vojo sistemà subito l'unica cosa che posso sistemare. Subito! Né io né lui possiamo stare in queste condizioni un minuto di più!»
«Stai... stai piangendo?» chiese Marco titubante.
«Sì!» sbottò Claudio in tono isterico. «E sai di chi è la colpa? Dei pezzi d'anima de Simone che se so' attaccati alla mia come tante cozzette allo scojo.» Claudio batté pollice e dita tra loro in un movimento valvico. «E mo' me tocca fà er pescatore de Fiumicino che va lì a staccarle una a una e le rimette ar posto suo. Sul loro scoglio originario.»
«È meglio se lo fai domani. Con calma. Dopo un sonno ristoratore e magari un buon pasto» propose Margherita.
«Non posso aspettare» disse Claudio, di nuovo calmo, asciugandosi gli occhi umidi. «Non so se avete sentito cosa ha detto l'uomo rettangolare... cioè, il tipo in nero, il capo della setta: la mia anima eliminerà in fretta le scorie, le parti non sue. Io sento che sta già cercando di farlo. Ogni minuto che passa è un minuto in cui i prismi di Simone si smussano e si erodono. Devo rimettere a posto le cose. Subito. E poi magari dormirò due giorni di fila e me magnerò venti amatriciane.»
Marghertia sospirò. «Aspettiamo almeno Tiziano... ha detto che ci ospita a casa sua, per stanotte.»
«Eccolo» disse Marco.
Claudio non udì rombi di motore, ma vide che effettivamente si stava avvicinando un'auto nera, dal design sportivo, silenziosissima. Un'auto elettrica. Esattamente il tipo di auto che si aspettava da Tiziano.
Arrivò e scese, accolto da un complimento di Marco, che sembrava improvvisamente più di buonumore. «Bella macchina! È una Tesla S?»
«Sì» rispose Tiziano.
«È la prima volta che ne vedo una dal vivo! Cioè, in realtà l'ho vista diverse volte in esposizione al Motor Show, ma non l'avevo mai vista in azione.»
«Tu vai al Motor Show?» chiese incredulo Claudio.
«Tipo ogni anno da quando ho cinque anni?» rispose Marco.
«Non l'avrei mai detto... Dieci punti pe' te!»
«Non puoi essere di Modena e non essere appassionato di macchine sportive» chiosò Marco.
«Domanda fondamentale: Ferrari o Lamborghini?»
La risposta, inaspettatamente, arrivò all'unisono da Marco e da Simone: «Ferrari!» Marco si voltò verso Simone, lo abbracciò e gli stampò un bacio sulla guancia. «Le cose importanti non le ha dimenticate.» Simone sembrò, per un attimo, felice, prima di ripiombare nel suo stato di cupa assenza.
«Ve siete popo trovati...» commentò Claudio.
«Posso prendere un saccottino?» mormorò Simone.
Marco lo stava ancora abbracciando e, inaspettatamente, scoppiò a piangere. La scena causò a Claudio una fitta alla base dello stomaco.
«Simo» disse Marco tra i singhiozzi. «Quando ti riprendi te ne compro mille di saccottini...»
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L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]
FantasyLa strega dei desideri è tornata, e non trova niente di meglio da fare che morire tra le braccia di Claudio. Da quel momento nulla sarà più come prima, e strani eventi iniziano ad accadere intorno a lui: donne misteriose che appaiono solo in foto, v...