92. L'esca

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31 dicembre / 1 gennaio

Simone boccheggiò, mentre Marco esclamava un lungo: «Woooooow...»

«Lore', ce l'hai della tequila?» disse infine Simone.

«Simo, no!» lo rimproverò Marco, indignato.

«Stavo scherzando. Claudio ha i desideri? Ma scusa... perché non li esprime?! Basterebbe che ne esprimesse uno, cazzo!»

Lorenzo sospirò. «Il problema è che lui non lo sa. Lui non sa niente di tutta questa storia.»

«E... come è possibile? E perché? Perché non gli hai detto niente?»

«Perché è più semplice così. Sarebbe complicatissimo tenerlo al sicuro, se sapesse qualcosa. Si metterebbe in testa chissà che, vorrebbe fare l'eroe, affrontare questi tizi... sai come è fatto, no? Si metterebbe in pericolo da solo.»

«Io penso che lui abbia il diritto di sapere» insisté Simone.

«A che scopo? Pe' faje vive 'na vita de merda? Guardandosi sempre dietro le spalle pe' paura che qualcuno lo rapisca o gli voglia fare del male? Guarda che cazzo ha fatto a te, questa storia! N'artro po' te dovevano ricoverà pe' cirrosi epatica.»

Simone dovette concordare con Lorenzo, su quel punto. «Ok» disse. «Come è possibile che non sappia di avere i desideri? Gli hanno cancellato la memoria? E quando glieli hanno dati?»

Il padre di Claudio alzò le mani. «Calma. Cominciamo dall'inizio. Ti ricordi quando sei andato a implorare in ginocchio l'evocatrice, ti prego ti prego ti prego, dai i tre desideri a Claudio così sistema i casini che ho fatto io?»

Simone si sentì arrossire. «Avevo quattordici anni e non capivo un cazzo.»

«Sì, concordo. Be', l'evocatrice ha avuto compassione per te e ha dato davvero i desideri a Claudio. Lui si ricorda ancora di averla incontrata sotto casa, ma poi non ricorda cosa è successo dopo, a quanto ho capito gli hanno fatto credere che è scappato in casa per paura e lei poi se n'è andata. Che se ce ragionasse un po' su, er cretino, ce arriverebbe che non è possibile, lui non è il tipo che scappa...»

«E chi gli ha cancellato la memoria?»

«La sorella dell'evocatrice. Lei era profondamente contraria a dare desideri a cazzo de cane a regazzini adolescenti che poi avrebbero potuto fà danni irreparabili. Ehm, ti ricorda qualcuno questa descrizione?»

Simone alzò gli occhi al soffitto. «Ok, possiamo sorvolare?»

«Inoltre in quel periodo lei e sua sorella erano fuggitive e avrebbero dovuto tenere un profilo basso» proseguì Lorenzo. «Peccato che l'evocatrice è una rincojonita mezza matta co' le scimmiette che je ballano ner cervello, a quanto ho capito, e ha deciso de testa sua de dà i desideri a Claudio. Ma la sorella di Rosa, Margherita, l'ha sgamata praticamente subito. E appena se n'è accorta, per non attirà l'attenzione e per non fà altri casini, è annata da Claudio e gli ha riscritto la memoria con una pozione. Claudio pe' fortuna non aveva ancora espresso i desideri. Tutto bene, tutti contenti, Claudio ha tre desideri ma non sa di averli e non li userà mai.

«Peccato che la cosa non è così semplice, perché una volta che ti hanno dato i desideri tu, comunque, sei diverso dalle persone normali, è come se... me l'hanno spiegato così: è come se avessi una carica magnetica. E la carica magnetica è rilevabile con degli strumenti.»

«Sì, è il potere volitivo» disse Simone. «L'ho letto sui libri. Ho studiato un po'.»

«Ecco!» Lorenzo schioccò le dita. «I termini tecnici io non li so. Ce sta 'sto potere volitivo che è rilevabile. Però per sei anni nessuno ha saputo niente, perché i maghi non è che vanno in giro con i rilevatori. Ok? Mi segui? E cosa succede però a fine maggio dell'anno scorso?»

L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora