127. Un go' da'a Madonna

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«No!» esclamò Claudio.

«Smettila, Ares! Cosa vuoi fare adesso?» implorò Artemide.

«Claudio, non lo fare! Non scegliere!» gridò Tiziano.

«Non fare l'eroe, coglione!» gli gridò contro Claudio, di rimando.

«Scusi, Venerabile,» disse Ares, con aria annoiata, «potrebbe addormentarmi un attimo Tiziano Camporese con quella sua bacchetta magica multiuso?»

Un lampo di stupore spaventato attraversò il volto di Tiziano, un attimo prima che cadesse al suolo. Claudio d'istinto fece un passo verso di lui, ma fu bloccato da una scarica di dolore. «Non preoccuparti, non è morto, è solo svenuto» disse l'uomo rettangolare. «Fate in fretta.»

Ares si inginocchiò accanto a Tiziano, ora accasciato sull'erba, e gli puntò la pistola alla tempia. «Bene, così è più comodo. Laura Goerges, Lorenzo Barazzutti, Claudio Barazzutti. Avvicinatevi all'automobile.»

I suoi genitori, tenendosi stretti uno all'altro, in silenzio, obbedirono con rapidità, fino ad arrivare a ridosso della R4. Anche Claudio obbedì: si allontanò da Simone e raggiunse l'auto qualche secondo dopo.

Rimase in attesa.

«Bene» disse Ares. «Poni una mano sulla testa dei tuoi genitori. La destra su tuo padre, la sinistra su tua madre. Visualizza le loro anime.»

Claudio non riuscì a farlo, aveva troppa paura. Ma mentì. «Fatto. E adesso?»

Non posso farlo... Non posso scegliere!
Ma se non scelgo Tiziano morirà!

«E adesso scegli uno dei due» comandò Ares.

Claudio guardò Tiziano steso a terra, poi suo padre e sua madre. Non poteva scegliere. Come avrebbe potuto farlo?

E che senso aveva quel gioco? Perché Ares lo tormentava in quel modo?

«Perché?» chiese infine ad Ares. «Mi spieghi solo: perché? Che cazzo t'ho fatto?»

«Ti vuole spezzare» disse Margherita.

Tutti si voltarono verso di lei, che continuò a spiegare. «In realtà Ares ti teme, Claudio. Teme che la tua personalità sia troppo forte. Che una volta avvenuta la comunione, la tua anima diventi quella dominante, e schiacci la sua, annichilendola.»

«Ma stai un po' zitta» disse Ares ridacchiando. «La verità è che voglio semplicemente divertirmi a sue spese.»

«Ares, ti prego... smettila...» La voce di Artemide era un sussurro stanco, e fu sovrastata da un grido di Margherita.

«Ti teme, Claudio! Ricordatene, quando vi fonderete! Annientalo!» 

«Vuoi stare zitta?!» gridò Ares. «Claudio: scegli! Se non scegli entro dieci secondi Tiziano muore.» Calcò con maggior decisione la pistola sulla tempia di Tiziano, ancora incosciente a terra.

«Un attimo solo. Aspetta! Prima che Claudio scelga, voglio dire una cosa» prese tempo il padre.

Ares fece una risatina. «Cosa pensi di fare? Impietosirci con accorate richieste tipo: scegli me! Scegli me!?» Scosse la testa, con aria divertita. «Ok. Vai. Parla! Fermo il count-down, giuro. Ma non credere che il senso di colpa di tuo figlio sarà inferiore, non illuderti.»

Il padre si schiarì la voce, fissò i suoi occhi in quelli di Claudio, che ancora aveva le mani appoggiate sulle teste dei propri genitori.

«Tajamo corto, Cla'. Direi che la decisione è facile.»

«Pa', non...»

«Sceji mamma.»

Claudio rimase a guardare suo padre per qualche istante a bocca aperta. Guardò sua madre e vide che anche lei sembrava altrettanto basita. Persino l'uomo rettangolare sembrò, per un attimo, perplesso.

L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora