Arrivarono in un istante e circondarono la R4.
Erano delle macchine. Delle comunissime berline scure. Erano loro che avevano lanciato quell'ordigno esplosivo?
«Chi cazzo è, mo'?» Claudio era stordito dal colpo e indebolito dalla malattia.
Vide suo padre, no, non suo padre, Rosa, correre da sua madre e dirle qualcosa all'orecchio.
Una donna alta e giovanile, ma coi capelli brizzolati scese da una delle berline, in una mano stringeva una pistola, con l'altra mostrò loro un distintivo. «Bureau of International Magic Research! Consegnateci la macchina!» Aveva un accento straniero che Claudio non riuscì a identificare.
«Bureau of cheeee?» Ma non finiscono mai i casini?
Intanto la madre di Claudio stava estraendo il proprio cellulare dalla tasca. Lo diede a Rosa. Che cosa stavano facendo quelle due? Claudio faticava a concentrarsi, a capire cosa stesse accadendo. Gli doleva la schiena, dove aveva impattato contro la macchina, quando c'era stata l'esplosione. Si voltò verso Tiziano. Anche lui si stava massaggiando la spalla, ma sembrava stare bene.
La donna del Bureau portò due dita alla tempia, si voltò verso Rosa e la madre, sconvolta come se avesse appena assistito all'omicidio di un neonato. «Contrordine! L'evocatrice è in quel corpo! E sta evocando!»
«Cowabunga!» gridò Rosa restituendo il cellulare alla madre di Claudio.
«Ouch... Ma che succede?» rantolò Tiziano.
«Veloce, Laura!» la incalzò il fantasma del padre, come se lei potesse sentirlo.
«Cowabunga!» gridò la madre.
Il cellulare si accese di una luce magenta.
«Rosa, no!» Margherita, ancora stesa a terra dopo l'esplosione, tese una mano verso la sorella. «Cosa hai fatto?»
«Voglio che io e Claudio guariamo dal morbus invictus!» gridò ancora la madre di Claudio.
«Fermatela! Uccidete la donna bionda!» ordinò uno degli uomini del Bureau.
«No!» Claudio balzò in piedi e tutte le persone scese dalle macchine ebbero un sussulto, come fossero state investite da un qualche tipo di energia invisibile.
«Cowabunga!» ripeté la madre.
Il cellulare brillò d'azzurro.
«Voglio che tutti i maghi della setta si dimentichino di noi!»
«Perché non tutti i maghi del mondo?» gridò Claudio. «Così ce liberavamo pure de 'sti stronzi! Che cazzo è 'sto Bureau, tra parentesi?»
«Anche tu, Tiziano e Simone siete maghi. Non potevo incasinarvi la memoria!» ribatté la madre.
Claudio si sentì sciocco, per non averci pensato.
Ma gli uomini di quel misterioso Bureau erano ancora lì. Perfettamente consapevoli di ciò che stavano facendo. Sua madre avrebbe dovuto trovare un modo per cancellare la memoria anche a loro. Ma Claudio capiva che la fretta di agire l'aveva costretta a formulare il desiderio in quel modo.
«Ferma! Non dire un'altra parola!» Gli uomini del Bureau stavano puntando i loro mitra e le loro pistole, chi verso la madre di Claudio, chi verso Claudio stesso.
«Se toccate qualcuno vi polverizzo l'anima!» gridò Claudio. «Giuro che lo faccio!»
«Laura Goerges, se esprimi il terzo desiderio tuo figlio muore!» disse la donna che sembrava il capo.
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L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]
ФэнтезиLa strega dei desideri è tornata, e non trova niente di meglio da fare che morire tra le braccia di Claudio. Da quel momento nulla sarà più come prima, e strani eventi iniziano ad accadere intorno a lui: donne misteriose che appaiono solo in foto, v...