84. Cime tempestose

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30 dicembre

«Buon Natale in ritardo!» Fabrizio consegnò il pacchetto regalo a Claudio, che lo scartò, e vi trovò all'interno la collezione completa Blu-Ray di tutti i film di Michael Bay.

«Daje! Grandissimo!» Era davvero un bel regalo, Claudio adorava Michael Bay.

In culo a tutti i fighetti che dicono che è capace de fà solo coattate co' gli effetti speciali.

Claudio non possedeva un lettore blu-ray e non credeva l'avrebbe mai posseduto: le cose preferiva guardarle in streaming. Ma gli piaceva, comunque, l'idea di possederne una copia fisica.

«Sono contento di averci azzeccato!» Si vedeva che Fabrizio si stava sforzando di essere allegro, ma il suo sguardo era irrequieto. Scosso.

Claudio era preoccupato per lui.

Dal giorno in cui aveva avuto quella specie di attacco isterico, dopo che Claudio gli aveva raccontato ciò che era successo in hotel con Tiziano e Simone, Fabrizio non era più stato lo stesso.

Aveva saltato due giorni di allenamento. «Questioni famigliari» aveva seccamente spiegato Lajovic alla squadra per giustificarlo. «Questioni famigliari» aveva ripetuto Fabrizio al suo ritorno, senza aggiungere altro, nemmeno a Claudio, e per tutti i restanti giorni era stato "fuori fase".

La sua proverbiale distrazione era peggiorata: non solo dimenticava le cose che gli venivano dette, ogni tanto aveva degli attimi di smarrimento, di straniamento dalla realtà, in cui sembrava perdersi in un piccolo mondo privato e inaccessibile.

Da qualche giorno quei momenti di smarrimento sembravano più seri. Claudio aveva persino un po' di timore, a stargli vicino.

E se stesse diventando pericoloso?
Se stesse ad annà fori de capoccia?

E si sentiva in colpa.

Era evidente che Fabrizio avesse dei problemi. E qualsiasi fosse la natura di quei problemi, quella relazione senza amore (da parte di Claudio, per lo meno) forse non era la cosa migliore per lui.

Cercando di scacciare i pensieri deprimenti dalla testa, Claudio consegnò il proprio regalo a Fabrizio: si sentì un poveraccio, con quello stupido cofanetto di quattro CD, le sinfonie di Beethoven dirette da Zubin Mehta.

Ma io che cazzo ne sapevo che questo me regalava quindici blu-ray?

«Wow, ho sentito dire che questa edizione è fighissima, ma non l'ho mai ascoltata!»

«Se è veramente fica ringrazia mia madre, me l'ha consigliata lei. Io nun so' abbastanza esperto de musica classica da distingue pure i direttori d'orchestra.»

Fabrizio scosse la testa con un sorrisetto divertito. «Eddai, lo so che la classica piace anche a te, non fare il duro...»

«Non sto dicendo che nun me piace, sto solo a dì che nun so' 'n esperto.»

«Vieni qui!» Fabrizio lo tirò a sé con un gesto passionale e lo baciò. Claudio ripensò ai suoi scrupoli di poco prima, ma più per pigrizia che per passione li ignorò. Lo spinse sul divano e ben presto si ritrovarono mezzi nudi.

Venti minuti dopo, mentre si davano una rinfrescata in bagno, Claudio, guardando Fabrizio allo specchio, notò uno strano, piccolo livido sulla sua spalla. Non l'aveva notato, prima, mentre facevano sesso.

«Che hai fatto lì?»

«Mh?» Fabrizio fece un movimento brusco del braccio e si girò, come se avesse capito cosa stava guardando Claudio e volesse nascondere il segno.

L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora