Capitolo 1391

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C: nessuno puó saperlo.

Em: nemmeno tu allora.

C: io so soltanto che le ultime parole che ho scambiato con lui erano piene di risentimento e le ultime occhiate erano piene di odio. Questo é il ricordo che ha di me.

Em: non é così invece.

C: tu non lo sai! Tu non sai niente!

Si volta verso di me di scatto guardandomi,per la prima volta da quando ci conosciamo,in modo arrabbiato,alzandosi e andando davanti alla finestra.

Em: scusa,io...io non volevo farti arrabbiare.

Abbasso lo sguardo rimanendo in silenzio: ero sempre stata convinta di essere in grado di capirlo e prenderlo nei modi giusto,ma a quanto pare per quanto riguarda quest'argomento,non ho possibilità.

C: Emily scusa,io...non é colpa tua. É che...

Em: ti fa male parlarne,ho capito.

Chiude per un secondo gli occhi,asciugandoseli e passandosi poi le mani sul viso,appoggiandosi alla finestra e guardandomi.

C: non l'ho ucciso fisicamente,ma l'ho fatto con il mio comportamento e quel che é peggio,é che soltanto un mese dopo ho scoperto che aveva ragione.

Em: su cosa?

C: su quella ragazza.

Em: ti ha confessato di averci provato con lui?

C: no,ma vederla con un altro la settimana dopo il funerale é stata la stessa cosa.

Posso capire ora il suo grande senso di colpa: aveva preferito riporre la sua fiducia in una sconosciuta anziché in suo fratello,che mai gli avrebbe fatto del male.

C: ero così convinto che la mia vita fosse perfetta così,che ho pensato che perdere mio fratello non l'avrebbe cambiata in niente.

Em: non credo tu l'abbia mai perso veramente.

C: é questo il motivo per cui non accetto che le cose accadano per un motivo: non esisteva un motivo valido che potesse valere la vita di Liam.

Em: é vero. Non c'é un motivo per perdere le persone a cui teniamo,peró le cose succedono e basta e sta a noi scegliere se prendere il buono o il brutto.

C: non é molto consolatoria come cosa.

Em: non credo che tuo fratello vorrebbe vederti così.

C: lui avrebbe voluto semplicemente vedermi,ma io non gliene ho mai data la possibilità.

Si volta a guardare fuori dalla finestra e anche se questa volta non lo vedo,riesco a sentire la sua voce incrinarsi,così mi alzo e vado a mettermi di fianco a lui,vedendo che ha ricominciato a piangere.

Em: quello che é successo a tuo fratello é stato orribile,ma qualcosa di bello lo ha portato.

C: cosa? Io so che ha portato solo tristezza.

Em: tu sei cambiato. Hai capito quello che era giusto fare: ok,forse in ritardo e probabilmente a caro prezzo,ma l'hai capito.

C: avrei dovuto capirlo quando a dirmelo era lui,in modo che potesse vedermi.

Em: ma lui ti vede. Lui é sempre qui.

Gli poso la mano sul cuore facendogli un piccolo sorriso che peró lui non ricambia: si limita a prendere la mia mano per posarla delicatamente sul bordo sotto alla finestra.

C: gli ho dato la delusione più grande e il fatto é che nemmeno la mia famiglia lo sa,perché lui non gliene ha mai parlato. Loro credono che se ne sia andato con serenità,ma non é così.

Em: é così invece. Avete litigato e tu non gli hai parlato per un po',ma lui non ha smesso di volerti bene per questo.

C: non dico che non tenesse più a me,ma...sono solo arrabbiato perché se ne é andato senza darmi il tempo di rimediare.

Immaginavo fosse questo quello che più gli potesse pesare: aveva il grande rimpianto di non aver avuto abbastanza tempo per chiarire le cose,lasciandosi quanto meno con un buon rapporto.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora