Capitolo 1547

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B: cosa le è successo,se posso chiedere.

L: era malata: purtroppo le cure non sono bastate.

B: mi dispiace davvero tanto,deve essere stato difficilissimo per voi.

L: è successo più di trent'anni fa,ma fa sempre male.

B: posso solo immaginarlo.

L: all'inizio il dolore è stato talmente tanto grande che nemmeno il rapporto con mia moglie è sopravvissuto.

B: è separato?

L: ormai divorziato,ma siamo in buoni rapporti: avevamo solo realizzato che stare insieme,ci ricordava troppo lei.

Questi avvenimenti purtroppo o uniscono ancora di più o dividono e anche se può sembrare triste,alla fine è più che lecito: il ricordo li avrebbe inseguiti per sempre e in questo modo hanno provato a renderlo meno insistente.

B: come si chiama?

L: Paige e aveva otto anni quando se ne è andata.

B: è davvero terribile. Ho una figlia di cinque anni e non potrei nemmeno pensare che le capitasse qualcosa.

L: Gaia giusto? Alex ce ne ha parlato molto.

B: sì,la piccola di casa. Alex è l'unico maschio quindi è molto protettivo con tutte le sue sorelle.

L: avete cresciuto un figlio con un grande cervello,ma anche un grande cuore. Pensi che quando gli ho raccontato di mia figlia,una volta ha insistito per accompagnarmi al cimitero.

So benissimo di quanto dietro ai discorsi sempre molto razionali e calcolati di Alex,ci sia in realtà un ragazzo estremamente sensibile,buono e generoso. La storia di sua figlia deve averlo certamente colpito,tanto più se sono amici.

L: inizialmente non avevo capito il perché,ma ho accettato che venisse. Dopo quella volta non è mai più venuto.

B: come mai?

L: non ne avevo idea: avevo chiesto anche a Tobie,ma non ne sapeva nulla. Ho saputo tutto qualche mese dopo,quando l'ho sentito parlarne con lui.

B: di cosa si trattava?

L: aveva modificato l'impianto idrico del cimitero affinché innaffiasse i fiori di mia figlia una volta al giorno,mentre le altre solo una volta a settimana.

B: lo ha fatto davvero?

L: aveva voluto venire per capire come era progettato e poi era tornato per modificarlo. Questo per dire che sono davvero onorato di aver conosciuto un ragazzo come suo figlio.

Sono molto colpito dal gesto che ha fatto Alex nei suoi confronti,ma non mi sorprende più di tanto perché so quanto può essere gentile verso gli altri. Mi può solo far piacere sapere che la vita di mio figlio è nella mani di un uomo del genere.

B: per questo tiene molto a loro,vero? Sono la sua famiglia.

L: esatto. Mia figlia è sempre qui - si mette la mano sul cuore - ma in questi quattro anni ho vissuto quasi in simbiosi con loro,quindi lo sono diventati: la famiglia non è fatta dai legami di sangue.

B: so di cosa parla guardi e sono sicuro che sua figlia sia molto fiera di lei in questo momento.

L: lo spero sempre.

B: io la conosco da poco e non so quanti anni abbia,ma potrebbe essere mio padre ed io ne sarei fiero fossi in lei.

Non conosco con esattezza la sua età,ma avrebbe potuto essere tranquillamente mio padre e da quel poco che so della sua vita sarei onorato di avere un padre come lui. Le mie parole gli fanno piacere perché mi sorride,stringendomi la mano.

L: tra poco dovrebbero arrivare anche le ambulanze.

B: addirittura?

L: nel caso qualcuno si sia fatto male o abbia bisogno di semplici medicazioni,comunque non penso sarà per nulla di grave.

B: dove li porteranno?

L: al Bambin Gesù,ma purtroppo se si dovesse trattare dei ragazzi loro andranno al Gemelli.

B: perché non nello stesso ospedale degli altri?

L: perché è l'ospedale che ha tutti i dati su di loro e conosce il loro ruolo,comunque visto che non potrete di sicuro dividervi in due,faremo portare lì anche Emily.

B: questo solo se si sono fatti male però.

L: in teoria in questi casi siamo obbligati a portarli anche solo per un controllo di routine,ma nel giro di dieci minuti saranno liberi di andare.

Mi ricordo solo ora di quando era andato dagli altri genitori ad avvertirli della cosa: li avrebbero probabilmente trovati debilitati e quindi avrebbero dovuto fare almeno un controllo in ospedale visto che erano state coinvolte le forze dell'ordine. Abbiamo entrambi finito da un pezzo il nostro caffè,così buttiamo i bicchierini nel cestino e ci avviano fuori,facendo due passi.

L: ora che sapete del nostro lavoro,dovrò chiedervi di firmare un paio di fogli.

B: Matías ci ha detto di questo patto di riservatezza: per quanto ci riguarda non ci sono problemi perché non diremo una parola.

L: fosse per me non lo farei,ma il governo americano ha regole ferree su queste cose.

B: non si preoccupi: con il nostro lavoro siamo abituati a stare attenti a quello che facciamo e diciamo,così come tutta la nostra famiglia.

L: se vorrete dirlo anche ai vostri figli e ai vostri patenti dovrò far firmare l'accordo anche a loro.

B: non basta che firmiamo noi?

L: purtroppo no: ogni persona che ne è a conoscenza deve firmare un accordo a parte.

Considerato quanto è complicato tutto questo processo,sto iniziando a capire il motivo per cui Alex non aveva voluto coinvolgerci. Penso che Emma sarà d'accordo nel far firmare a tutti questo benedetto patto e probabilmente lasceremo fuori soltanto Gaia visto che è ancora troppo piccola per capire.

L: era questo il motivo per cui Alex non ha voluto dirvi nulla: voleva evitarvi tutto questo coinvolgimento.

B: l'ho capito ora,ma vedremo di non dire nulla: preferisco sapere quello che fa.

L: riuscirete a non impazzire? A non chiedervi ogni attimo dove si trova o cosa sta facendo?

B: ci proveremo,almeno io perché per mia moglie non posso garantire nulla.

Ci lasciamo andare entrambi ad una piccola risata: sarebbe stato sicuramente difficile restare tranquilli sapendo quello che fa Alex,ma per quanto mi riguarda preferisco conoscere la verità. Anche per Emma è la stessa cosa,ma avrebbe fatto molta più fatica a controllare la sua preoccupazione.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora