Capitolo 1403

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C: se continui me lo spacchi,stai seduta tranquilla.

Em: vuoi anche dirmi come respirare?

C: perché no: fai dei respiri profondi perché potrebbe venirti un po' di nausea.

Em: non prendo consigli da uno come te.

C: uno come me?!

Em: lasciami in pace.

Continua a rispondere con un tono molto fastidioso,sapendo sì e no quello che sta dicendo e continuando a toccare lo schermo touch al centro.

Em: non so dove stai andando,ma portami a casa te lo ripeto.

C: vuoi davvero tornare a casa? Presentarti davanti a tuo padre e tua madre in queste condizioni?

Em: non so di che condizioni parli.

Mi da l'ennesima conferma di sapere a stento il posto in cui si trovava pochi minuti fa,così mi sporgo prendendo la sua borsa,che ha appoggiato contro le sue gambe.

Em: non é tua!

C: piantala di parlare a caso.

Em: non dirmi cosa posso o non posso fare,chiaro?

Il modo in cui me lo dice,non riuscirebbe a intimorire nessuno,così continuo a fare quello che avevo iniziato. Metto la mano nella sua borsa e in pochi secondi trovo il suo cellulare. Fortunatamente non c'é nessun blocco e riesco a sbloccarlo. Stando comunque attento alla strada,mando un messaggio alla sua migliore amica Veronica dove le dico per conto di Emily che se i miei avessero chiesto,io ero rimasta da lei a dormire.

Em: mi ridai il telefono?

Mando poi un messaggio anche a sua madre,perché conoscendola avrebbe avuto meno da ridire e avrebbe voluto meno spiegazioni rispetto a suo padre.

Em: sei un maleducato sappilo!

Incrocia le braccia contro il petto,voltandosi leggermente verso il finestrino. So che non darle risposta é il modo migliore di gestirla in questa condizione,ma a volte mi é impossibile. Rimetto il cellulare nella borsa e gliela appoggio sulle gambe.

Em: mi dici dove hai intenzione di andare?

C: ti porto a casa mia.

Em: ti ho detto che voglio andare a casa mia.

C: e io ti ho detto di no.

Em: non mi interessa.

C: a me ancora meno.

Em: non so nemmeno se hai la patente!

Cerco di trattenermi dal non ridere: partiva convinta e ostinata per poi perdersi in domande stupide. L'alcool le faceva un effetto alquanto strano.

C: ho la patente da cinque anni se ci tieni a saperlo e sei già salita in macchina con me.

Em: mi sono fidata una volta e mi hai fregato,quindi mi è bastato.

In queste parole il suo tono cambia: riesco a cogliere benissimo il suo triste riferimento a quello che era successo tra noi,complice l'effetto rivelatore dell'alcool.

C: non sai di che parli Emily.

Em: lo so,carino: io ti ho detto che mi sono innamorata di te e tu mi hai riso in faccia.

C: non é vero e lo sai.

Em: quello che so é che vorrei non fossi mai entrato nella mia vita.

So che le sue parole sono dettate da altro,ma so anche che in queste situazioni si é portati a dire la verità e la verità dietro a tutto,era che le avevo fatto molto male. Questa frase mi toglie la forza di rispondere e lascio che tra noi rimanga solo il silenzio. Avrei bisogno di arrivare a casa il prima possibile,anche per accorciare questo momento di imbarazzo forzato,ma é sabato sera e Roma é intasata. Sembra essersi rassegnata alla mia decisione di portarla a casa mia,visto che non dice più una parola,ma dopo qualche minuto interrompe il silenzio.

Em: Colin?

C: dimmi?

Em: mi gira la testa.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora