Capitolo 1407

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Nel sentire queste due parole,istintivamente stringo Emily a me in modo più convinto,lasciandole anche un leggero bacio sulla fronte. Anche io ormai non posso più negare di amarla,ma è inutile illudersi: non avremmo potuto stare insieme. Forse avrei dovuto soltanto andare via da quel bar e lasciarla là,ma non ce l'avrei fatta. Ancora una volta ero stato egoista,volendo riportarla nella mia vita quando ancora una volta avrei dovuto allontanarla. Non avrebbe ricordato molto di questa sera e,chiusa questa parentesi,avrebbe dovuto tornare a credere al fatto che io non provassi niente. Ero partito con l'intenzione di restare con lei per un po' e poi andare sul divano,ma quando mi sveglio,mi ritrovo ancora in camera,nonostante siano già le nove. Emily é ancora sotto il mio braccio e dall'espressione serena che ha in volto,sembra aver dormito bene. Cerco di allontanarmi senza svegliarla e,dopo aver preso un cambio,vado a farmi una doccia visto che ieri sera non avevo nemmeno avuto il tempo. Vado poi in salotto per prendere il cellulare di Emily: ieri non avevo nemmeno più controllato i suoi messaggi e sicuramente,sua madre le avrà risposto. Trovo subito un paio di messaggi dalla sua amica Veronica che accetta di coprirla,dicendo peró di voler sapere il perché della cosa,mentre sua madre le dice solo di stare attenta e di chiamarla per sapere quando vuole tornare a casa. Vado poi in cucina per preparare la colazione: il peggio lo aveva passato ieri sera,ma stamattina Emily avrebbe sicuramente avuto molti postumi.

Emily Pov's

Un riflesso di luce mi colpisce gli occhi,svegliandomi. Cerco di mettere a fuoco e quando vedo che non é la mia camera,in un primo momento mi spavento,ma poi un forte colpo di mal di testa,mi fa ricordare tutto. La serata con Luca e le ragazze,i drink e Colin. Oh mio Dio,sono a casa di Colin. Non ricordo ogni dettaglio,ma le cose fondamentali sì,compreso il fatto che Colin mi avesse portata via da quel locale. Mi rannicchio sotto le coperte quando mi accorgo anche della tuta che ho indosso al posto del mio vestito. Le cose sembrano tornarmi alla mente a piccoli momenti,componendo il puzzle della scorsa serata. Un'altra cosa che ricordo,é dii aver chiesto a Colin di restarmi vicino,quindi non vedendolo qui,immagino sia andato a dormire sul divano,dopo che io mi sono addormentata. Facendo molto lentamente,mi alzo prendendo prima un bel respiro: la testa mi fa ancora un po' male,così come lo stomaco e mi sento un pochino traballante. Fortunatamente la casa non é eccessivamente grande e seguendo un piccolo corridoio,lungo il quale mio trovo il bagno alla destra,arrivo ad affacciarmi ad un grande open space che collega la cucina al salotto. Non é una stanza enorme,ma é veramente molto spaziosa e ben arredata. L'occhio non puó non cadermi su Colin che,di spalle,sta preparando qualcosa ai fornelli e deve essere qualcosa di buono,visto il profumino che si sente nell'aria. Per quanto il rapporto tra di noi si fosse rotto e per due mesi ci fossimo ignorati,non posso negare che sia stato gentile ad aiutarmi. In effetti ieri la serata ci era sfuggita di mano e probabilmente mi sarei dovuta sorbire i miei genitori,soprattutto mio padre e non sarebbe stato un momento piacevole. Sono un po' in difficoltà su cosa dirgli,visto che non mi ha sentita arrivare. Prima ancora che io possa formulare una frase,peró lui si volta,quasi stupito di vedermi.

C: ciao.

Em: ciao.

C: ti senti bene?

Em: insomma...mi sento come se mi fosse passato sopra un treno.

C: é normale. - sorride facendo un piccolo ghigno - Siediti che é meglio.

Mi indica una degli sgabelli intorno alla penisola,tornando a cucinare di spalle,così io faccio come mi ha detto.

C: ho mandato un messaggio per conto tuo a tua madre e a Veronica,guarda.

Allunga il braccio,prendendo il mio cellulare da sopra un mobiletto,appoggiandomelo
sul tavolo a pochi centimetri dagli occhi.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora